[cm-Roma] CICLODECALOGO in word, pdf, jpeg per qualsiasi uso…

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Autore: AVe caiofabricius VALE
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To: cm-roma, ditrafficosimuore, ciclofficine-popolari, rotafixa@movimentofisso.it
Oggetto: [cm-Roma] CICLODECALOGO in word, pdf, jpeg per qualsiasi uso e abuso



C'è voluto che ci si ribellasse ad un altro fiore reciso, alla tragica fine di una dolce ragazza che aveva scelto di vivere nella nostra città cosmopolita dalla fondazione, uccisa in bici ancora sorridente e felice tornando a casa dal lavoro, in una strada che più centrale non c'è a Roma tra Campidoglio e Colosseo accanto ai Fori, perchè ci si accorgesse che è ormai tempo di fermare la violenta follia del traffico.
    
IL 26 NOVEMBRE 2009 CONVOCANO LE “ASSOCIAZIONI” (??) DEI CICLISTI

Vorremmo che, almeno nel rispetto di questa tragedia, non si assista al solito inconcludente ed autoreferenziale siparietto politichese


Sforziamoci tutti perchè FORTE E CHIARO sia il messaggio dei ciclisti romani, anche se non ci è dato partecipare liberamente ad un'assemblea pubblica, come sarebbe stato opportuno, visto lo struggimento dei tanti che conoscevano Eva Bohdhalova e di chi, pur non conoscendola, si è sentito vicino alla famiglia e agli amici nel segno dell’ amore per la nostra Città e del rispetto che gli si porta usando la Bicicletta.

Chiediamo che vengano finalmente considerate alcune istanze ampiamente diffuse in altre città Italiane e Europee per una convivenza finalmente più civile anche sulle strade, cosicché anche Roma ritorni madre premurosa e accogliente per tutti i suoi figli, in particolare i più fragili e miti.


1 - LO SVILUPPO DELLA MOBILITÀ CICLISTICA URBANA sia perno di importanti scelte amministrative come in tutto il mondo civile in un ambito di politiche di intermodalità semplificata col mezzo pubblico e soprattutto di MODERAZIONE, allontanamento e disincentivo dei mezzi a motore dalla città consolidata.
Il COMUNE se vuol veramente cambiare modo di intendere il traffico non accampi alibi di tempi incredibili, ma si avviino fattibili piani a breve e medio termine. E' chiaro che si tratta di scelte coraggiose, ma che altre città hanno fatto con benefici evidenti: buon ultima Bruxelles, risorta da parcheggio di lamiere a città di persone (relazione Velocity 2009).
Si cominci mettendo concrete risorse già nel Bilancio 2010.


2 - RIDUZIONE DELLA VELOCITÀ: zone 30 in tutto il Centro Storico, nelle ZTL e nelle strade interne residenziali. Rigoroso 50 altrove. Solo sotto i 50 Km/h si ha la possibilità di sopravvivere ad un investimento. Oltre all’abisso del dolore, ogni incidente è un costo sociale inaccettabile. Questo deve spingere il Comune a tutelare i cittadini più deboli, senza se o ma.
Gli autovelox e le telecamere sono utili deterrenti: si ignorino le vergognose campagne mediatiche di delegittimazione. Sono ancora troppo rari e comunque da soli non bastano, si deve poter essere protetti immediatamente con soluzioni che costringano a rallentare:

- DOSSI nei tanti “obiettivi” sensibili (scuole, parchi, ospedali, chiese sono così protetti in tutto il mondo senza furbi alibi dell’intralcio ai mezzi di soccorso)
- ATTRAVERSAMENTI PEDONALI RIALZATI (installati senza problemi in molti comuni) per evidenziare l'attraversamento e far rallentare i mezzi anche senza pedoni e bici visibili.
- CONTROLLI preventivi, frequenti e sanzionatori ma non vessatori: non è guerra tra persone che si muovono con mezzi diversi, è una necessità per prevenire lutti e incidenti. I controlli siano fatti da persone che impongono ad altre persone di essere civili e non arroganti, nel rispetto di salvifiche regole comuni. Colpevole non è solo chi beve o si droga, ma chi corre in mezzo ai quartieri, chi “brucia” i semafori o intimidisce i pedoni accelerando sulle strisce: squallida crescente deriva da arginare senza ulteriori indugi.


3- ITINERARI (PISTE) CICLABILI e Ciclo-Pedonali dovunque sia possibile, ma che non si ipotizzino quale ghetto e contentino locale, bensì capitolo condiviso di politiche ampie e incisive a favore alla bici urbana. Si sfruttino e valorizzino i superstiti spazi liberi, non disdegnando raccordi e semplificazioni con l’inserimento di parchi e marciapiedi larghi e deserti, ma anche con scelte coraggiose mediante piccole ma a volte strategiche strisce di esproprio e soprattutto superando con fermezza il poco dignitoso piagnisteo per la perdita di posti auto. Non è un diritto (privilegio) acquisito, sancito da Dio o dal Re, si può anche parcheggiare a 500 m. con chiari benefici cardio-“circolatori”.

Non si auspicano percorsi per professionisti della bicicletta ma per muoversi in concordia e condivisione con pedoni, disabili, genitori con carrozzine, anziani desiderosi di camminare, vere e proprie OASI dell’utenza lenta e quindi con limite di 20 Km/h anche per le bici.
Si raccordino le (poche) piste esistenti e se ne progettino nuove con programmazione tecnica di alto livello: ci sono esempi eseguiti magistralmente che hanno riqualificato interi quartieri con documentabile rivalutazione degli immobili. Soprattutto si blocchi la trasformazione di marciapiedi in parcheggi, si riconvertano altresì sistematicamente ad uso ciclopedonale.
ESEMPI CONCRETI SUI QUALI RAPIDAMENTE INTERVENIRE:
- parcheggio chiuso della piscinona "mondiale" sopra e al posto della Ciclovia della Musica: si restituisca l’abuso al Comune che ne era legittimo proprietario e ai ciclisti che la usavano;
- la Ciclovia Tevere ritorni il sogno e speranza coltivata negli anni con manutenzione seria e investimenti piccoli ma continui. Irricevibile e scandalosa l'utilizzazione della banchine a parcheggio o scorrimento di maghine e scooter. Si sposti l'Estate Romana sulla sponda sinistra per evitare il blocco della ciclabile da Maggio a Ottobre, proprio nel periodo più favorevole;
- Palmiro Togliatti, incompiuta e malfatta, non si è intervenuti per correggerne i gravi difetti di improvvisazione, "l'inutile ciclabile" nel frattempo è stata abbandonata; ma rimane invece potenziale strategico raccordo Aniene -Nomentana-Tiburtina-Casilina-Cinecittà-Acquedotti -Appio-Colombo-EUR-Centro-Tevere. Improcrastinabile la soluzione per Collatina e ferrovia FS.

SIANO FINALMENTE AVVIATI O RIPRESI I LAVORI PER LE GIA’ PREVISTE CICLABILI a:
-  viale Marconi per raccordo Laurentina con Ciclovia Tevere e passaggio nell'area di Roma 3;
-  via Nomentana ora ancor più valida con la postazione bike sharing a Villa Torlonia
-  Testaccio;
- Mura Aureliane, strategico raccordo tangenziale già semipronto sfruttando il pomerio 
- Andrea Doria;
-  Laurentina –Torpagnotta – Vallerano -Trigoria
-  prolungamento Tevere Mezzocammino - Mare su strategico argine sinistro verso Ostia.       Ciò ridarebbe smalto alla Tevere Sud che per quanto spettacolare ha scarso uso pendolaristico


Con gesto di grande valore politico e riconosciuta unanime sensibilità si dedichi ad Eva Bohdhalova un nuovo e struggente, di facile realizzazione percorso Ciclabile Centrale ad anello Colosseo/CircoMassimo/P.za Venezia/Fori/Colosseo.
Così come a Luigi Moriccioli la Ciclovia Tevere a Tor di Valle.

Uno studio di Cycling England www.cyclingengland.org.uk ha evidenziato che se un ciclista va al lavoro 3 giorni a settimana per un anno questo produce un risparmio per la collettività di 600 Sterline che equivale in 30 anni a 10 mila Sterline. 1 solo, un vero investimento in buona politica.

4 - BICIPLAN le mille idee concrete, economiche, semplici, verificate ed elaborate con passione dalle comunità locali municipali SONO PRONTE PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA. Si chiede che siano date notizie delle motivazioni dell’incomprensibile blocco.


5 - ZTL e ISOLE PEDONALI del Centro più bello e fragile del mondo ritorni strumento serio, duraturo e inaggirabile. La politica incerta e dilatoria ha portato di fatto all’invasione e allo svilimento delle meravigliose piazze Barocche e dei suggestivi angoli Rinascimentali, ridotte a deposito di lamiere o banale scorciatoia di privilegiati e furbetti . Ora le auto oltraggiano anche Piazza Navona. FUORI LE AUTO DAL CENTRO. Roma sia pulita dalle auto almeno nel suo cuore e quelle poche che devono comunque passarci siano rallentate con una Zona 30 rigorosa. Il ritorno economico e di immagine internazionale di un tale annuncio sul Turismo ripagherebbe immediatamente: Roma ritornerebbe vivibile e godibile senza pericoli e disagi oppressivi ed isterici per i turisti, bambini , vecchi e...ciclisti di tutto il mondo!

Si permetta alle bici nelle strade a scarso traffico di andare contromano con chiara segnaletica.


6- STRADE VERDI E PARCHEGGI DI SCAMBIO . Si coordini con i Municipi la gestione delle arterie di traffico, individuando aree commerciali e residenziali senza auto (strade verdi) come si era saggiamente avviato in alcuni quartieri. Insieme a Provincia e Regione non si investa in nuovi quartieri o strade che affluiscono in città senza aver prima previsto punti di scambio con il trasporto pubblico. Si renda l'uso dell'auto nella città meno premiante di altre forme di trasporto mediante una convinta e continuativa politica di incentivi e disincentivi. Da un po’ di tempo non è più così e i Romani si sono convinti che convenga perdere 11 giorni in code piuttosto che prendere mezzi pubblici non sufficientemente tutelati da corsie riservate.

7 - INTERMODALITA' CON MEZZI PUBBLICI con coraggio e rapidità laddove è già possibile allargando giorni e fasce orarie (Metro , Tram e Jumbobus) e prevedendo per un prossimo futuro (che poi arriva ) sui vagoni linea C e B1 e sulle nuove vetture tram e bus un consono alloggiamento (interno o esterno - tanti esempi dall'estero) adeguato ad un facile, rapido e sicuro trasporto intermodale delle bici con tariffa compresa nella tessera MetreBus

8 - STALLI E RASTRELLIERE ovunque, come segnale forte e palese invito all’uso della bici . Arredo piacevole ed economico di edifici pubblici, scuole, cinema, teatri, biblioteche e stazioni/capolinea bus, possibilmente in luoghi sicuri e sfruttando ambienti già vigilati. Modello alto che permetta il più sicuro ancoraggio del telaio. Chiedere a grandi aziende di installarli, che siano alternativa e freno virtuoso all’assalto criminale dei cartelloni pubblicitari più o meno abusivi che stanno impunemente degradando la città ed anche per impedire il parcheggio selvaggio e disordinato. A Milano ogni stazione della metro ha il suo punto bici/moto.

9 - BIKE SHARING di standard almeno "milanese" se non parigino, con molte più stazioni e bici e , soprattutto, la consueta prima mezzora gratuita perchè risulti veramente comodo e sinergico con il mezzo pubblico e si diffonda anche a Roma con grandi benefici diretti ed indiretti per tutti.

10 - REGOLAMENTO EDILIZIO cittadino per le bici in condominio. Non si chiedono incentivi per installare rastrelliere, ma di approvare un regolamento che permetta di poterle installare in spazi condominiali senza dover riapprovare il regolamento di condominio. Roma è piena di palazzi con cortili sia in Centro, dove anche i più prestigiosi sono stati sviliti a parcheggi per auto, sia in periferia dove RUBANDO GLI ULTIMI SPAZI AI GIOCHI DEI BAMBINI sono stati compiuti veri scempi edilizi, senza che sia invece possibile installare una banale ma suadente rastrelliera.

Chiediamo che l'incontro del 26 novembre e i successivi possano essere pubblici e non solo aperti a poche associazioni. Esistono cittadini che usano assiduamente la bici in città ma che non vogliono avere rappresentanza, anche perchè spesso le associazioni nascono a scopo ludico-ricreativo. Chiediamo che sia invitata la stampa anche quella specialistica delle bici e che siano coinvolti anche i negozi di bici. Sarebbe molto bello se ci fosse presente anche l'ATAC, oltretutto coinvolta con un bike sharing unico al mondo, con i modelli vincenti di Parigi e Milano inspiegabilmente stravolti. Auspichiamo che l'incontro non sia un palcoscenico, ma un tavolo operativo che sia riconvocato mensilmente fino a Maggio 2010, data entro la quale vorremmo vedere completati interventi a basso costo e apprendere i piani operativi per Maggio 2011. Che si attui cioè un trasparente Cronoprogramma degli interventi: anche se è Eterna, Roma non può più aspettare, ha bisogno di risposte e ha bisogno che si diano delle risposte ad una morte che poteva essere evitata. Bisogna finirla di girare lo sguardo da un'altra parte.

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