著者: Portale dei diritti 日付: To: associttadini, sindacalismoconflittuale, precari_roma, forumromanord, informationguerrilla, europeanconsumers 題目: [Precari_roma] Il Computer di Brenda e le lacrime di Stefano Cucchi
Stefano Cucchi, 31 anni, è stato arrestato dai carabinieri per il possesso di un piccolo quantitativo di sostanze psicoattive. Da quell'arresto ha origine il calvario che lo porta ad una morte terribile. Una fine ingiusta che sta trovando una sua dignità grazie alla determinazione e al coraggio della sorella Ilaria. Stefano non è il solo ma uno dei tanti giovani che, entrati in carcere vivi per aver usato sostanze o per un piccolo reato, ne sono usciti cadaveri.
E' una Giustizia rovesciata quella che riesce a far entrare facilmente in una cella immigrati, tossicodipendenti, autori di piccoli furti facendoli pestare a morte, mentre si scopre contemporaneamente che alcuni servitori dello Stato in divisa sono dediti ad estorsioni e ricatti e mentre si ipotizza che uomini politici, e probabilmente ministri, consumatori abituali di cocaina, superalcolici e sesso a pagamento, alimentino con i loro investimenti monetari un sistema mafioso e criminale di grande portata. C'è una regia occulta potente e intoccabile che arriva a togliere di mezzo chiunque possa essere di intralcio agli affari e alle attività criminali? Prima Cafasso e adesso Brenda sono vittime di un'industria omicida che elimina senza scrupoli ogni potenziale testimone scomodo? Esiste questo mondo sotterraneo dove si sollazzano importanti personaggi politici i quali sedevano liberi e tranquilli in Parlamento mentre Stefano, per venti grammi di
marijuana, veniva massacrato in una cella?
Sono vicende terribili che dovrebbero far riflettere e interrogare la coscienza collettiva, proprio perché evidenziano ancora una volta quanto sia fragile la linea di confine tra diritto e violenza, tra giustizia e ingiustizia, e quanto le nostre istituzioni repubblicane non riescano a tutelare, equamente e senza discriminazioni, la libertà, la dignità e l'incolumità di tutti cittadini.
Auguriamoci che il pool di magistrati assegnati alla misteriosa morte di Brenda possa ritrovare quei due telefonini scomparsi e interrogare l'hard disk di quel computer messo a bagno mentre un corpo innocente bruciava. Più volte nei momenti bui della storia del nostro paese, una luce fioca di speranza è stata riposta nelle mani di pochi magistrati onesti e coraggiosi, alcuni dei quali hanno sacrificato la loro vita nel tentativo di ridisegnare nettamente i confini tra gli uomini e gli apparati istituzionali e il sistema mafioso e criminale.
Domenico Ciardulli