*SPAM* SFRATTATI DALLA GRONDA INCONTRO CON IL SINDACO «VOGLI…

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Autore: brunoa01
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Oggetto: *SPAM* SFRATTATI DALLA GRONDA INCONTRO CON IL SINDACO «VOGLIAMO GARANZIE»
secolo xix

SFRATTATI DALLA GRONDA INCONTRO CON IL SINDACO «VOGLIAMO GARANZIE»
SONO SEMPRE rimasti in disparte.
Non hanno quasi mai partecipato né al débat public,
né tanto meno alle proteste di piazza. Sembravano
rassegnati ad un triste destino: abbandonare
le loro case per far spazio alla nuova Gronda autostradale. Ma ieri sera, in un incontro a porte chiuse, si sono fatti valere. E hanno esposto le loro ragioni, senza giri di
parole, direttamente a Marta Vincenzi.
Cominciata alle otto di sera, nella sede del municipio della Valpolcevera, la riunione tra il sindaco, il presidente del municipi, Gianni Crivello, e gli abitantidei civici76,78,80 e 80a di via al Santuario diNostra Signora
dellaGuardia ha visto anche la partecipazione di alcuni esponenti del movimento “No Gronda”. Una
partecipazione, per la verità, poco gradita. «Non ci hanno invitati,ma ci siamo presentati lo stesso spiega Paolo Putti, coordinatore dei comitati di protesta perché vogliamo chiedere agli inquilini di quei palazzi di unirsi alla nostra lotta». Ma l’appello è caduto nel vuoto.
I residenti di via al Santuario N.S. dellaGuardia, la
via davanti al campo nomadi di Bolzaneto,
sono un centinaio. Quaranta famiglie che non hanno mai visto di buon occhio le proteste di Putti e soci.
La distanza dai Comitati No Gronda ènelmerito enella sostanza. Mentre questi ultimi si battono per
unideale una città amisura d’uomo
e contro la cementificazione, gliabitanti
di via al Santuario N.S. della Guardia si battono per un tetto, il loro. Come ha spiegato Francesco Pugliese, residente in quella via, in una recente intervista al Secolo XIX,
«non ci siamo uniti alla loro protesta perché preferiamo non essere fagocitati in quel vortice».
Non sono né favorevoli né contrari alla nuova infrastruttura.
Ne avrebbero volentieri fatto a meno. Ma se serve alla città, questa in sintesi la loro posizione, sono pronti a subirla, e a lasciarsi sfrattare. A patto che il sindaco dia
loro una nuova casa.
Al centro della riunione di ieri sera
con il sindaco, i temi sono stati soprattutto
due. Primo: la scelta tra
l’indennizzo o la ricollocazione. Alcuni
dei residenti chiedono al Comuneunrimborsodel
valoredell’appartamento.
Altri, la maggior parte, chiedono direttamente una nuova casa. L’ipotesi che sembra farsi largo è quella dell’“exMiraLanza”non più vincolata alla costruzione del nuovo ospedale. L’area di Teglia verrebbe quindi utilizzata per costruire i nuovi
edifici dove vivranno gli sfrattati della Gronda. Una proposta messa sul tavolo la scorsa estate da Pier Paolo Tomiolo, direttore di Urban Lab, il laboratorio di urbanistica del
Comune diGenova.
Maèproprioquestoil secondo,decisivo,
nodo. Agli abitanti sfrattati l’ipotesi Mira Lanza non va giù. Temonodi
venire confinati inuna sorta di moderno ghetto di edlizia popolare,
isolatodalla città.Si sentonoappesi a un filo. E sperano che, nelle prossime ore, Marta Vincenzi trovi una soluzionemigliore.

FRANCESCOMARGIOCCO
margiocco@???


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