Re: [Forumlucca] Luca Casarini e l'IVA

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Auteur: marcantonio lunardi
Date:  
À: forumlucca
Sujet: Re: [Forumlucca] Luca Casarini e l'IVA
il suo definirsi ribelle in questo caso è veramente caricaturale ...
mi ricordo quando, in accordo con la polizia, andò ad imbrattare delle
ruspe in un capannone come gesto sovversivo sotto gli sguardi delle
telecamere.
Il solito rivoluzionario da salotto
il tempo passa e le persone non si ricorderanno più di lui ma solo una
struttura saprà dove si trova ... il fisco :-)


Il giorno 20/nov/09, alle ore 01:29, Fabio ha scritto:

> Ironica ma amara per chi, come il sottoscritto, si è trovato
> in più occasioni importanti ad essere accusato da Casarini di essere
> un "moderato" perchè non condivideva la violenza verbale (poi
> smentita già allora dagli accordi sottobanco con la polizia) dietro
> la quale si nascondeva il "nulla" delle posizioni di allora e
> attuali di Casarini.
> Che dire, Casarini fa più tristezza di Tremonti?!
> Probabilmente il neoliberismo è tanto forte perchè noi siamo tanto
> deboli??? Nonostante ciò c'è ancora chi lavora con accanimento e
> coerenza per qualcosa di diverso, ma certo non è ricercato dalle TV
> come Casarini ai tempi del G8 di Genova.
> Caro Luca, abbi almeno il buon gusto di non pretendere di definirti
> ancora "ribelle" (si sente in sottofondo il rumore delle unghie
> sullo specchio su cui tenti di arrampicarti) o, meglio ancora, per
> una volta tanto, chiedi scusa e sparisci.......
> :-((( Fabio Lucchesi
> ----- Original Message -----
> From: blanca
> To: forumlucca@???
> Sent: Thursday, November 19, 2009 8:35 PM
> Subject: [Forumlucca] Luca Casarini e l'IVA
>
> La sorte a volte è davvero ironica :)
>
> http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200911articoli/49507girata.asp
> Una volta assaltava il G8, ora fa l’imprenditore: “Siamo noi i veri
> sfruttati”. Contesta l’Irap (“Una vergogna”) e giustifica gli
> evasori: “Non hanno altra scelta”
>
> MICHELE BRAMBILLA
> MILANO
> Ricordate Luca Casarini, il no global? Adesso fa l’imprenditore. È
> una delle tante partite Iva del Nord-Est, quelle che votano
> Berlusconi o Lega in percentuali bulgare. Quando parla dell’Irap, il
> nuovo Casarini parla come la Marcegaglia: «Un’imposta che colpisce
> la produzione è un’imposta assurda». Quando parla delle banche,
> parla come Tremonti: «L’accesso al credito, specie in periodi di
> crisi come questo, dovrebbe essere agevolato». Quando parla del
> centralismo dello Stato, parla come Bossi a Pian del Re: «C’è una
> forte richiesta di autonomia dalla parte della nostra gente,
> dobbiamo riprendere in mano i nostri destini».
> Guai a dirgli, però, che ha voltato gabbana. Ribelle era e ribelle
> rimane. La sua ditta, una società di consulenza su marketing e
> comunicazioni, l’ha voluta chiamare «Nexus 7». «Nexus 6 – spiega –
> era il replicante di Blade Runner che si ribella. Io sono il numero
> 7, mi ribello ancora di più». La sede della ditta è a Marghera, a
> casa sua. Dipendenti zero. L’ha aperta in settembre. E due mesi sono
> sufficienti per capire i problemi di un mondo che non è propriamente
> quello da cui viene lui. Tasse, balzelli, burocrazia, clienti che
> non pagano e banchieri con il braccino corto hanno preso il posto di
> cortei, slogan, scontri con la polizia, denunce, condanne per
> resistenza a pubblici ufficiali.
>
> Casarini, si rende conto che diranno tutti che è passato dall’altra  
> parte?
> «Ma non è vero. Io resto dalla parte degli sfruttati. E i nuovi  
> sfruttati sono i piccoli imprenditori, gli artigiani. È il Paese che  
> produce e quindi dovrebbe essere aiutato e invece si scontra con  
> tutto un sistema di difficoltà».
> Faccia qualche esempio.
> «L’Irap è una vergogna. Specie in periodi di crisi. Viene tassata la  
> produzione, non il reddito: ma le pare? E poi le banche. Per fare un  
> mutuo, che è l’unico sistema possibile per comprare una casa, in  
> Italia c’è un tasso medio del 5 per cento; in Europa è del 2,5. Per  
> chi ha un’attività, poi… Io ho chiesto settemila euro di credito,  
> per darmeli ci hanno messo un mese e mi hanno    chiesto beni di  
> famiglia in garanzia».
> Sono i rischi d’impresa. Se ne rende conto solo adesso?
> «No, ho sempre pensato che i piccoli imprenditori erano vessati. Non  
> ho mai avuto un atteggiamento ideologico contro di loro. Per questo  
> ho polemizzato con la sinistra, che ha sempre avuto un’impostazione  
> classica: difende gli operai delle grandi fabbriche, che sono stra- 
> garantiti, e se ne infischia di quelli che lavorano con i piccoli».
> Sta pensando di passare alla Lega?
> «Per carità. Non crederà davvero che la Lega tuteli le piccole  
> imprese, vero? O che il Pdl sia il mitico “partito del popolo delle  
> partite Iva”? Quelle sono tutte balle. La prova è che al governo ci  
> sono loro, Lega e Pdl, e per noi piccoli imprenditori non stanno  
> facendo niente».
> «Noi piccoli imprenditori»? Siamo sicuri che lei è proprio il  
> Casarini che guidava le masse contro il G8?
> «Mi faccia continuare. Si è mai chiesto perché la Lega se la prende  
> tanto con gli immigrati? Perché è l’unico argomento che può  
> permettersi. Se parla di tasse, balbetta. La Lega, qui in Veneto, è  
> lo Stato. È la Lega che ci impone le tasse. Dicono tanto di Roma, ma  
> a Roma ci stanno loro».
> Che cosa vuol dire aprire un’impresa proprio in tempo di crisi?
> «Vuol dire scoprire l’iniquità del sistema fiscale. Le faccio un  
> esempio. Oggi la gente paga tutta in ritardo. Chi lavora per gli  
> enti pubblici, poi, riceve i soldi dopo 90 o 120 giorni, a volte  
> dopo sei mesi. Ma l’Iva la deve pagare subito. Subito, ha capito? Io  
> la recupero dopo mesi e mesi. E gli interessi, dico: gli interessi  
> chi me li paga?».
> Lei è un uomo di lotta. Ha pensato a qualche manifestazione?
> «Beh, potrei cominciare a fare obiezione fiscale non pagando l’Irap,  
> ad esempio».
> Cioè evadere il fisco? Proprio lei? Sono discorsi da cumenda  
> brianzolo che vota centrodestra.
> «Un momento. Distinguiamo. C’è evasione ed evasione. Un conto sono i  
> grandi evasori, che non pagano le tasse e poi si comprano l’Alitalia  
> con i soldi dello Stato, cioè nostri. Un conto sono i piccoli, che  
> devono pur difendersi».
> Quindi lei giustifica l’artigiano o il commerciante che fa un po’ di  
> nero?
> «Ma certo. Se no come fa a vivere? Uno è costretto a evadere. Lo so  
> che eticamente è discutibile. Ma io vorrei sapere anche dove vanno,  
> i nostri soldi. A finanziare le guerre? Io non ci sto».

>
> E rieccolo, il Casarini disobbediente. Sarebbe curioso se il
> prossimo guaio giudiziario l’avesse per evasione fiscale, e si
> trovasse sul banco degli imputati con la stessa accusa di frode
> fiscale che i pm contestano a Berlusconi.
>
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