Autore: occhio\.nero\@libero\.it Data: To: cm-roma Oggetto: Re: [cm-Roma] Qualcosa non (mi) quadra...
Condivido la necessità di salvaguardare il carattere neutrale della CM difendendola da qualsiasi strumentalizzazione.
Io stesso ho promosso l'idea di spostare la CM ai Fori, ma certi protagonismi a cui ho assistito (al limite tra il grottesco e il preoccupante) mi fanno tentennare.
Ben venga quindi un passo indietro, cercando di ragionare un po' più serenamente.
Ma mi rendo anche conto che non sarà un appuntamento al mese a Piramide (o dovunque essa sia) a provocare/stimolare/sollecitare le amministrazioni.
Ripetere l'incontro casuale con maggiore frequenza non so se possa essere sostenibile nel tempo nè se possa aggiungere qualcosa.
Il carattere di per sè mobile dell'evento, rende difficile una comunicazione con il passante/autosauro che vada al di là di un volantino lasciato di sfuggita. E va bene così. La forza della CM sta proprio in questa sua transitorietà.
Ma parecchi di noi sentono la necessità di arricchire di altri contenuti la militanza/attivismo/preghiera/estasi sul sellino.
Se da un lato è infatti importante spingere dal basso pedalando tutti uniti, dall'altro non possiamo sfuggire ad una partecipazione più strutturata che abbia il coraggio e la capacità di dialogare alla pari con le istituzioni.... se non altro per fargli capire quanto sono distanti dal concetto di ciclismo urbano.
Il comitato credo sia una sperimentazione in tal senso.
Ci abbiamo provato con la rete delle ciclofficine, ma con quali risultati? Finchè rimarremo separati, ognuno a rincorrere il proprio pezzetto di asfalto sotto le ruote, faremo il gioco di chi nel frattempo continua a farsi i cazzi suoi con il nostro silenzioso individualismo.
Personalmente non ho gli strumenti nè la fantasia di sedermi al tavolo con i nostri beneamati amministratori, ma qualcuno lo deve pur fare. E quel qualcuno io lo voglio sostenere perchè possa entrare a testa alta dovunque si parli di mobilità urbana.
Non è detto che funzioni, ma del resto la partecipazione popolare passa anche attraverso queste "variazioni sul tema".
Più il comitato riuscirà a riscuotere consenso rappresentando le nostre istanze con trasparenza e passione, più avrà probabilità di rimanere in vita. di alimentarsi e magari di riuscire a raggiungere qualche risultato.
Altrimenti si scioglierà, fisiologicamente, per inedia, debolezza, demotivazione, stanchezza...
Detto questo, a mio parere, la CM e il comitato non possono ignorarsi. Sarebbe schizofrenico visto che siamo sempre noi.
Troviamo un punto di contatto, e su questo cerchiamo di costruire una strategia che garantisca unitarietà d'intenti senza prevaricazioni o strumentalizzazioni.
Le assemblee settimanali scemeranno (ci eravamo dati come limite la fine di novembre). Conclusa questa fase, sarà opportuno proseguire in piccoli sottogruppi dove si possa lavorare in maniera più armonica e produttiva.
E per questo c'è bisogno della partecipazione di tutti.
FedericoCollettivo
hai voluto la partecipazione? e mo' pedala!