[NuovoLab] Una linea verde per frenare il cemento

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Aihe: [NuovoLab] Una linea verde per frenare il cemento
secolo xix

Maggioranza unita,sì alla "variantona"
stop al cemento
Approvata la modifica
al piano regolatore che blocca molti interventi, tra cui quello a Sant'Ilario. Ma via Shelley "passa"


18/11/2009
TRENTA SÌ (la maggioranza finalmente unita più un'inedito voto a favore de La Destra di Bernabò Brea), 11 contrari, Udc e Alberto Gagliardi (Pdl) fuori dall'aula. Così si è conclusa la lunghissima e tormentata vicenda della cosiddetta "variantona", la maxi-modifica del piano regolatore vigente che - in virtù degli indirizzi in elaborazione sul nuovo puc - ha bloccato una serie consistente di interventi sul Levante e a Sant'Ilario. Ampio consenso per una pratica che si è lasciata alle spalle interminabili riunioni di maggioranza, duri confronti con costruttori e comitati di cittadini, tensioni interne alle stesse coalizioni che in qualche caso hanno fatto temere un secondo "caso Lido".
Nella seduta monotematica di ieri ci sono stati due tentativi del centrodestra di rimandare la discussione ad altra data e sono stati presentati, per lo più dal centrodestra, 15 emendamenti e 19 ordini del giorno. «La variante non va vista come uno spettro che si aggira per la città - ha commentato il sindaco Marta Vincenzi - in diversi emendamenti, soprattutto quelli della Lega, noto l'intenzione di inserire una connotazione negativa nel testo di un provvedimento che ha tutto un altro tenore». Gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati dal centrodestra riguardavano soprattutto la salvaguardia dei progetti che la variante bloccherebbe. Sono passati alcuni emendamenti che hanno trovato d'accordo centrodestra e centrosinistra e 4 ordini del giorno. La maggioranza ha respinto, tra gli altri, un emendamento del centrodestra sull'autorizzazione ad ampliare dal 20 al 30 per cento la superficie delle abitazioni private, un altro su quelle alberghiere e anche uno volto a non bloccare la realizzazione di progetti di minor entità. Tra gli ordini del giorno approvati ci sono quello, del Pd, che impegna la giunta a realizzare - tenendo una porta aperta anche ai costruttori - la viabilità di via Shelley e quello (proposto da Bernabò Brea della Destra) di bloccare la costruzione di box in via Giglioli. Il sindaco alla conclusione della seduta ha dichiarato «grande soddisfazione per l'esito della votazione a dimostrare che scelte coraggiose e strategiche vengono premiate». Soddisfazione anche da parte di Sinistra e Libertà. Arcadio Nacini: «bene soprattutto per il segnale di discontinuità rispetto al passato». Ricompattato - con la rinuncia del Pd qualche giorno fa a portare in aula l'emendamento per salvare il progetto delle palazzine in via Shelley, inviso dagli alleati - anche il fronte del centrosinistra che vedeva numerosi elementi di contrasto tra Italia dei Valori e il maggior partito della coalizione. Il centrodestra ha mantenuto una posizione di velata protesta, ma senza mai far sfociare la propria azione in vero e proprio ostruzionismo. Presenti non votanti, in aula, su tutti gli emendamenti, unica nota polemica il confronto tra il sindaco e Raffaella Della Bianca, capogruppo Pdl, che ha definito i puntuali emendamenti della maggioranza «marchette personali che altro non fanno che dimostrare la debolezza della maggioranza su questa schifezza di provvedimento». «Schifezza sarà lei», le ha risposto la Vincenzi. Interventi a difesa della delibera e del sindaco anche da parte di Marcello Danovaro (Pd) e Marylin Fusco (Idv).
d. gri.
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lavoro repubblica

Una linea verde per frenare il cemento
Via libera del consiglio comunale: niente nuove case sulle colline

Trovato un accordo con Italia dei valori e sinistra, rimandata ogni decisione sui possibili interventi in via Shelley
DONATELLA ALFONSO


LA LINEA verde non è più un segno sulle carte di Urban Lab, tanto meno un tratto di pennarello come l´aveva definita sprezzantemente il costruttore Davide Viziano; ma una norma precisa del Comune. In attesa del nuovo Piano regolatore, la variante urbanistica, la cosiddetta "variantona" visto il malloppo di carte che la costituisce, passa l´esame della Sala Rossa e, con l´opposizione secca del Pdl (più Lega) che attacca quella che definisce solo una salvaguardia a rischio di ricorsi infiniti, La Destra di Gianni Bernabò Brea a favore e le assenze di Udc - intenzionata peraltro ad astenersi e del pidiellino Alberto Gagliardi, mette nero su bianco che sulle colline, oltre le zone dove già ci sono case, non se ne costruiranno altre. Poche le eccezioni, e di tipo agricolo e rurale, essenzialmente; ma nelle norme, come ricorda Marta Vincenzi, c´è anche altro. Trovata una quadra con la sua maggioranza, superati cioè i dubbi di Italia dei Valori e raggiunta almeno con parte della sinistra l´intesa sulla strada di via Shelley, rimandando ogni decisione sulle case ad ulteriori approfondimenti (o forse al mai), viene sancito l´inserimento di sant´Ilario tra le zone protette; ma anche definizioni precise sui trasferimenti di volumi, e sancita anche nei dettagli la regola del costruire sul costruito, il terzo assioma indicato da Renzo Piano (con la Linea verde e la Linea Blu) del sistema urbanistico genovese. E soprattutto, dove non si deve costruire per forza - o quasi - perché le pratiche sono troppo avanti, non si fa nulla. Sarà questa, è già chiaro, la carta d´attacco dei costruttori.
Non a caso il Pdl cerca di bloccare e rimandare ancora la pratica, riproponendo obiezioni già avanzate in commissione. Ma la richiesta viene respinta, e pure con tante fatiche, si va avanti e si arriva all´ora di cena ad approvare con 30 sì e 11 no. Ci sono da votare una trentina tra ordini del giorno ed emendamenti; quasi integralmente respinti quelli di opposizione - tranne i documenti presentati da Bernabò Brea, soddisfatto e motivato al sì - ammessi quelli di maggioranza, con qualche voto curioso (Sinistra e Libertà vota con il leghista Piana un ordine del giorno che limita le pale eoliche). L´emendamento su via Shelley scompagina un po´ le carte: 26 sì, 11 non votanti e tre contro: Antonio Bruno e Manuela Cappello (appena entrata nel gruppo misto dopo aver lasciato Idv) e Bernabò Brea. «ma è stata comunque una soddisfazione, abbiamo trovato una soluzione importante per una strada attesa da anni e anni» chiarisce Marcello Danovaro, capogruppo del Pd che ha gestito la faticosa mediazione. Grazie a tutti per la ricchezza delle proposte, chiarisce una sorridente Marta Vincenzi: «è una delibera strategica, il consenso allargato oltre la maggioranza è importante. Un successo per scelte strategiche e coraggiose». La discussione per una città che sappia svilupparsi senza snaturarsi, promette la sindaco che dopo la Gronda porta a casa un altro punto di quelli chiave del suo programma, è appena iniziata.





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