著者: laura56 日付: To: m.ciancarella, vbertini, gicavalli, info, calinde, salahchfouka, rsensi, Toussaint Stéphane, Tifeo Web, talitha ciancarella, Giovanna e Massimo Duranti, giulio, Marco Marcucci, marisa pareto, forumlucca 題目: [Forumlucca] Fw: ARCI sui beni confiscatri alle mafie
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From: "Arci Lucca" <lucca@???>
Sent: Monday, November 16, 2009 6:52 PM
To: "destinatari-ignoti:"
Subject: ARCI sui beni confiscatri alle mafie
> COMUNICATO STAMPA
>
> La vendita all’asta dei beni confiscati alle mafie rischia di vanificare
> gli effetti concreti della legge 109 e ne tradisce il valore simbolico e
> culturale
>
> Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci e
> Alessandro Cobianchi, responsabile area legalità democratica
>
> L’emendamento alla Finanziaria approvato in Senato, con cui si consente la
> vendita all’asta dei beni immobili confiscati alle mafie, rappresenta un
> colpo durissimo inferto alle attività di opposizione sociale e culturale
> alla criminalità organizzata.
>
> Si vuole calare il sipario su una stagione autenticamente rivoluzionaria
> della resistenza alle mafie nel nostro paese: quella avviatasi nella prima
> metà degli anni novanta grazie alla partecipazione democratica, al
> risveglio delle coscienze, all’entusiasmo e alla passione civile di tanti
> cittadini e cittadine, soprattutto giovani. Una stagione che ha avuto un
> passaggio decisivo nella mobilitazione popolare che portò all’approvazione
> della legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle
> criminalità organizzate.
>
> Se l’emendamento votato al Senato dovesse essere confermato nel testo
> definitivo della Finanziaria, non solo si rischierebbe di far tornare
> sottobanco nelle mani delle mafie quello che è stato loro confiscato, non
> solo si depotenzierebbe e si svuoterebbe di significato lo strumento della
> confisca (uno strumento che ha consentito di colpire le criminalità
> organizzate là dove sono più sensibili, vale a dire nei loro interessi
> economici), ma verrebbe tradito il valore simbolico e culturale della
> legge 109: l’idea per cui la collettività si riappropria del “maltolto”.
> Il riutilizzo sociale dei beni confiscati ha infatti finora consentito di
> costruire pratiche di protagonismo democratico nell’azione di contrasto
> alle mafie da parte del mondo dell’associazionismo, dei territori, della
> società civile. Quelle buone pratiche rappresentano gli anticorpi sociali
> all’infiltrazione e al radicamento dei poteri malavitosi nelle nostre
> comunità. Interrompere questo percorso significa indebolire la tela
> tessuta in tutti questi anni, che ha legato in una grande storia di
> resistenza civile cittadini, enti locali, associazioni, istituzioni.
>
> Se l’intento è quello di recuperare risorse finanziarie da mettere a
> disposizione delle politiche per la sicurezza, si faccia ricorso allora ad
> altri strumenti, come il “Fondo Unico Giustizia”, alimentato dalle
> liquidità confiscate alle attività criminali.
>
> Auspichiamo che nel passaggio alla Camera venga ritirato questo
> provvedimento pericoloso e devastante, un vero e proprio tradimento nei
> confronti di chi si sforza, nel quotidiano, di gettare semi di speranza,
> di giustizia e di legalità.
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> Roma, 16 novembre 2009
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