Per rispondere a questo appello mi ero permesso di pubblicare sul sito
del mio gas la notizia, oggi ho ricevuto questa risposta/proposta
che vi inoltro in allegato. Se ritenete sia il caso lo contatto.
ciao
Daniele
GAS-GAS milano
Ileana ha scritto:
> Aspettando le mosse dei ribelli possiamo parlarne in intergas e
> pensare a qualche iniziativa per sostenerli , possiamo anche portarli
> a Fa la cosa giusta
>
> SchiZo ha scritto:
>> -------------------- Start of forwarded message --------------------
>> From: "michele corti" <corti_michele@???>
>> Date: Wed, 4 Nov 2009
>>
>> Pesanti sanzioni contro la 'resistenza casearia' dei produttori
>> d'alpeggio che producono Bitto nella zona di origine: la Valle del
>> Bitto restando fedeli al metodo tradizionale. Perché? per non
>> disturbare il Consorzio Casera e Bitto che produce 200.000 forme di
>> casera invernale e 20.000 forme di Bitto 'semplificato'
>>
>> Invece di perseguire i taroccatori vengono perseguiti i custodi delle
>> tradizioni
>>
>> A loro viene impedito dopo 5 secoli che il formaggio della Valle del
>> Bitto è noto, apprezzato ,pagato molto di più di prodotti similari
>>
>> Si prega di passare parola segnalando i link
>>
>> http://www.ruralpini.it/
>>
>> http://www.ruralpini.it/Inforegioni02.11.09.htm
>>
>> Nei prossimi giorni si saprà quali mosse intendano fare i 'ribelli'
>>
>> -------------------- End of forwarded message --------------------
>>
>>
> _______________________________________________
> Intergas mailing list
> Intergas@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/intergas
>
Questa è una e-mail di contatto dal sito
http://www.gas-gas.org/home/ inviata da:
Michele Corti <michele.corti@???>
Cari amici grazie per lo spazio alla notizia sul Bitto. Avrei desiderio di illustrarvi le possibilità di creare una filiera etica che mette direttamente in collegamento i produttori di montagna compresi gli alpeggiatori e i pastori con i GAS.
Acquistati direttamente i prodotti d'alpeggio, artigianali, di pascolo, di capre ecc. ecc. sono abbordabili. E poi bisogna mangiare meno e mangiare meglio meno carne e meno latte industriale soprattutto e più prodotti da allevamenti non intensivi che, oltretutto, sono anche più salutari.
Michele Corti
Dipsa-Unimi
Ass. amici degli alpeggi e della montana
Ruralpini