Autor: felipe Data: Para: critical mass Roma Asunto: Re: [cm-Roma] viva la brava gente
Penso che andare in bicicletta sia impegno politico ed azione diretta,
sennò col cavolo che da 6 anni mi sbattevo a fare 20 km al giorno solo
per casa-lavoro-casa.
Anche io nel mio piccolo ho messo il culo sulla sella a qualcuno,
riaccendendo nei suoi occhi quel brillucchicio che ti da il pedalare ecc.
Penso che occorra allargare il nostro percorso di lotta partecipando ad
altri percorsi, che occorra allargarci anche fuori dalle biciclette,
soprattutto portando nelle altre esperienze di lotta le nostre
biciclette, il nostro impegno, la nostra coerenza, il piacere di una
semplice ed efficace azione diretta e quotidiana che sovverte il potere
costituito: pedalare.
parlo per me, che dopo sei anni mi sento un pò un'anima bella, uno che
in fondo se lo può permettere, dato che se lavorassi 8 ore in un
cantiere, ogni giorno diverso, e abitassi fai conto a lunghezza, o
insomma nella roma est -tutta case e niente servizi-, penso che non
avrei la possiblità di scegliere.
dico questo anche perchè in 6 anni di ciemme e ciemmone e altre cose non
ci siamo fatti rispettare neanche un pò, questo perchè non ci siamo
saldatri tra di noi, figurati con gli altri. dunque, di fronte a
tragedie come questa di eva, cerchiamo di riflettere per fare di più,
non di dire che facciamo già abbastanza.
dovremmoo arrivare ad avere la forza di imporre una città a misura di
ciclisti e pedoni, non di macchine. avere una città vivibile è un
processo politico, che si fa nelle piazze e nelle strade, non nelle
cantine, e che non riguarda solo le biciclette, ma in generale le persone.