Un convegno ricco di grandi conoscenze, competenze ed esperienze che si sono
incontrate per dare forza alle buone pratiche e continuare a pensare,
progettare e sperimentare un nuovo modo di vivere, agire, consumare,
produrre... Tre giorni preziosi ed importanti per chi crede che un altro
mondo possibile sia realmente possibile a partire dal locale e dalla
concreta costruzione di alternative.
Sotto un pezzo del comunicato stampa ed infine il bel manifesto sulla
sostenibilità che è uscito dai lavori
Grazie ad Eugenio per questa grande ed importante occasione di formazione e
dibattito
____________________________________
*Attraverso recenti provvedimenti, l'assessore regionale Eugenio Baronti ha
dato tre obiettivi specifici all'azione regionale in materia di tutela dei
consumatori:
- ramificare e radicare sempre più nel territorio la rete delle
associazioni, che in tutto ad oggi hanno circa 200 sportelli nelle varie
città e province toscane;
- far conoscere ai cittadini modelli di consumo e sviluppo sostenibile, sia
del punto di vista ambientale che sociale, educarli a scegliere in maniera
consapevole e far loro capire che il consumatore è protagonista del mercato
e può orientarlo attraverso le proprie scelte (vanno in questo senso la
scelta di dedicare la manifestazione annuale 'La Toscana dei consumatori',
in corso a Lucca, al tema della sostenibilità e alla promozione della buone
pratiche come gruppi di acquisto solidal e e filiera corta);
- tutelare i cittadini, attraverso le associazioni dei consumatori, nei
confronti del sistema creditizio e bancario, educandoli anche ad un consumo
consapevole per evitare che strumenti facili e sicuramente utili come carte
di credito, carte revolving e finanziamenti sugli acquisti rischino di
creare un sovraindebitamento da parte delle famiglie.
Per il 2009 la Regione ha previsto investimenti nel settore per circa un
milione e mezzo di euro, di cui circa 800 mila euro provenienti da fondi
statali, 600 mila da fondi regionali e circa 10 mila da altri enti pubblici.
Queste risorse sono state utilizzate per promuovere buone pratiche orientate
alla sostenibilità, l'uso dell'acqua potabile, la diffusione dei prodotti
(tra cui latte, detersivi, pannolini) alla spina, dei farmer’s market, il
risparmio energetico e il ricorso a fonti energetiche rinnovabili ed
alternative ai combustibili fossili.
A ciascuna del le associazioni di tutela dei consumatori e degli utenti
iscritte all'albo regionale sono stati inoltre erogati 7000 euro di
contributo. Il lavoro della Regione per la tutela dei consumatori e la
promozione del consumo sostenibile non si esaurisce a livello locale, ma
prosegue fino in Europa. La Toscana infatti è tra i fondatori del network
Nepim, che raccoglie 11 regioni europee in prima linea nella promozione
della sostenibilità dei consumi e degli stili di vita. L'assessore regionale
Eugenio Baronti ricopre il ruolo di vicepresidente della rete.*
_______________________________________
IL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITA’“nel vivere, abitare, produrre, commerciare
e consumare” Lucca: Palazzo Ducale 23-24-25 ottobre Il nostro modello di
sviluppo e di consumo è insostenibile.
Le generazioni del nostro tempo stanno consumando a ritmi frenetici il
patrimonio naturale della terra.
I nostri attuali stili di vita e di consumo non sono estendibili a tutta
l’umanità, destinata sempre più alla miseria ed al sottosviluppo. Stiamo
consumando le risorse naturali della terra, sottraendole alle future
generazioni. Già oggi i nostri consumi superano del 30% la biocapacità del
pianeta. I mutamenti climatici dovuti all’azione dell’uomo rischiano di
alterare irreversibilmente le caratteristiche fisiche e biologiche, con
conseguenze potenzialmente catastrofiche.
Questo nostro ecosistema ci mette a disposizione spazi e risorse naturali
limitate e l’uomo ancora non è capace di misurarsi, per pigrizia
intellettuale o mancanza di coraggio, con questa grande contraddizione
epocale che stiamo attualmente vivendo e continua a perseguire
irresponsabilmente una crescita illimitata dentro uno spazio finito com’è il
pianeta terra.
Il PIL è divenuto l’unico strumento misuratore dello stato di salute
dell’economia, in un’ottica di crescita infinita ma, il PIL, non misura la
qualità della nostra vita, il nostro benessere, la qualità e delle nostre
relazioni sociali ed umane, la nostra felicità, la qualità e dignità del
lavoro, i livelli di istruzione, i diritti sociali ed individuali, la
qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua.
Alla giusta rivendicazione del diritto al futuro che ci viene posta, con
comprensibile preoccupazione e angoscia dalle nuove generazioni, dobbiamo
saper dare una risposta di speranza, essere all’altezza delle grandi sfide
epocali che questa grave crisi globale ci pone davanti, saper attivare in
tempi ragionevoli processi di riqualificazione, riconverzione del nostro
modello di sviluppo per dargli qualità, sostenibilità, ecoefficienza e
creare nuove opportunità di lavoro e nuova ricchezza sociale.
In questa direzione di marcia, occorre una strategia pubblica capace di
incrementare una domanda qualificata e un’altrettanto qualificata offerta di
prodotti ad alto valore tecnologico e innovativo, favorendo e accelerando
così una riqualificazione del sistema produttivo e commerciale toscano.
Con questo manifesto, vogliamo: · tracciare le linee di un’azione
culturale e politica per far crescere sempre più la consapevolezza in
tutti i soggetti sociali, economici, politici ed · lavorare per
affermare il principio della responsabilità e sostenibilità sociale, etica,
energetica ed ambientale;· promuovere una riqualificazione e
riconversione del modello di sviluppo, modificando radicalmente i nostri
comportamenti, gli stili di vita i e modello di consumo.
Il processo di riqualificazione e conversione del nostro modello di
sviluppo si colloca in un percorso democratico e partecipato orientato alla
sostenibilità. Sostenibilità nel progettare, nel produrre, nel commerciare e
consumare, tenendo conto di vari profili quali: il bilancio energetico, la
mobilità delle merci e delle persone, la qualità delle relazioni sociali,
l’abitare ecosostenibile, la produzione di rifiuti e la loro gestione.
Abbiamo bisogno di un sistema formativo e informativo in grado di mettere
in rete le conoscenze, i traguardi scientifici raggiunti, e di far
incontrare la domanda di innovazione delle imprese con l’offerta di
trasferimento tecnologico dei risultati delle ricerche. Bisogna pensare ed
agire con una visione globale, superare i settorialismi e procedere per
progetti integrati e coordinati tra diversi attori e settori. Il futuro
della società è la “società della conoscenza”, che fornisca ad ogni
cittadino, lungo tutto l’arco della vita, una formazione continua, in grado
di rispondere alle esigenze di cambiamenti epocali.
In questo scenario, “scegliamo” con convinzione e determinazione la strada
“obbligata” della sostenibilità: un percorso che presuppone profondi
cambiamenti dei nostri stili di vita e dei nostri comportamenti individuali
e sociali. Infatti dobbiamo imparare a vivere e a soddisfare i nostri
bisogni, risparmiando energia, ottimizzando l’utilizzo delle risorse,
inquinando il meno possibile, riducendo la produzione di rifiuti, ecc.
Sollecitiamo un consumo consapevole e responsabile, per creare, - pur
all’interno di un mercato sempre più aggressivo-, una “nuova cittadinanza”
dotata di senso critico, capacità e autonomia di scelta, che, attraverso
comportamenti consapevoli e coerenti, modifichi e qualifichi la domanda e,
di conseguenza, condizioni l’offerta, corresponsabilizzando produttori e
mediatori commerciali.La sobrietà è il modo con cui declinare la
sostenibilità nel nostro agire quotidiano.
Proponiamo di adottare una strategia comunicativa in grado di rompere il
muro dell’indifferenza in un’epoca caratterizzata da un eccesso di
sollecitazioni, messaggi e informazioni.
Abbiamo scelto di utilizzare la forza dell’esempio virtuoso per suscitare
curiosità, attenzione, interesse e promuovere discussione e innescare
processi culturali di cambiamento.
In Toscana, si stanno sviluppando molte buone pratiche: centinaia di
famiglie si organizzano per acquistare insieme direttamente dal produttore
contribuendo così a far rinascere una economia locale, che convive con
quella globale, ma se ne differenzia in quanto segue circuiti economici
alternativi che valorizzano le risorse territoriali, nel rispetto di
principi di equità sociale e sostenibilità. Un’ economia strutturata su una
molteplicità di pratiche, che rinasce dal basso, centrata sulle peculiarità
dei territori, che crea reti relazionali, mette in comunicazione diretta
cittadini-consumatori con i produttori locali ed accorcia la filiera
produzione-distribuzione-consumo di beni e servizi.
Si estendono pratiche di raccolta differenziata “porta a porta”, buone
pratiche di riduzione, recupero e riciclaggio dei rifiuti, si valorizzano le
vecchie fonti in alternativa alle acque imbottigliate, si consolidano
esperienze di consumo critico, cominciano a diffondersi impianti e nuove
tecnologie energetiche da fonti rinnovabili, si perseguono obiettivi di
ecoefficienza energetica nella ristrutturazione e nella costruzione di
edifici pubblici e privati.
Questa è la strada giusta perchè cambiamenti di stili di vita e abitudini
consolidate a livello di massa sono possibili solo se si riesce a far
vivere, a realizzare e consolidare nei territori esperienze concrete,
pratiche virtuose, suscettibili, con la forza dell’esempio, di indicare un
modo diverso e responsabile di vivere, di abitare, di produrre, di
commerciare e consumare.
Se vogliamo – come vogliamo- che la Toscana si trasformi in un laboratorio
dell’innovazione per la sostenibilità, dobbiamo sgombrare il terreno da ogni
pigrizia ed inerzia culturali, renderlo fertile, perché possa attrarre
chiunque abbia anche un solo seme di innovazione da impiantare, e possa
farlo qui in “Terra di Toscana”, perché ci siamo organizzati per
accoglierlo, valorizzarlo e farlo crescere.
In tali ambiti strategici di intervento è urgente elaborare progetti
integrati regionali, con i supporti tecnici, formativi, conoscitivi,
progettuali, finanziari, che possano essere tradotti in fatti concreti.
Di fronte ad una sfida globale ed epocale di questa portata, di fronte alla
necessità di modificare l’idea di sviluppo perseguendo una forma di
benessere compatibile con il resto dell’umanità, delle altre forme di vita e
delle risorse disponibili, nessun soggetto istituzionale, economico,
sociale, culturale ed individuale può essere legittimato all’indifferenza ed
alla passività, ed anzi ognuno deve concorrere a questa grande impresa
collettiva come co-protagonista consapevole, responsabile e impegnato.
www.eugeniobaronti.it
www.regione.toscana.it