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Auteur: Massimiliano Piagentini
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À: forumlucca
Sujet: [Forumlucca] il amle minore (se proprio bisogna uccidere qualcuno...)
"Per me uccidere una persona è il delitto peggiore che esista, grida
vendetta al cospetto di Dio. E non dovrebbero esistere graduazioni.Ma a lume
di buon senso, quanto al danno sociale, siamo sicuri che sia più grave
uccidere un omosessuale single che un padre di famiglia?". RENATO FARINA /
Deputato PDL / Il Giornale 12/10/2009
I consigli dell'On. Betulla MARCO TRAVAGLIO / Fonte: "Il Fatto
Quotidiano" del 15 ottobre 2009 [image: fatto-quotidiano]Chiedendo scusa
alle signore, cito testualmente dall'editoriale di prima pagina sul Giornale
lunedì a firma Renato Farina (me l'ha segnalato un lettore, mi era sfuggito,
non ci si può fare del male tutti i giorni): *"Per me uccidere una persona è
il delitto peggiore che esista, grida vendetta al cospetto di Dio. E non
dovrebbero esistere graduazioni. Ma a lume di buon senso, quanto al danno
sociale, siamo sicuri che sia più grave uccidere un omosessuale single che
un padre di famiglia?".* Se le parole hanno un senso, il Farina sta
fornendo, sul quotidiano di famiglia del presidente del Consiglio, preziose
indicazioni per orientare il mirino di killer, serial killer, canari,
neonazi da spedizione punitiva, teste rasate con le mani che prudono,
personcine così. Una specie di listino di borsa dei bersagli da escludere e
da privilegiare. A lume del suo proverbiale buon senso, egli ritiene che,
dovendo proprio ammazzare qualcuno (quando ci vuole ci vuole), è meglio
sincerarsi che la vittima sia gay, in quanto notoriamente incapace di
procreare. L'ideale sarebbe sceglierlo single, il gay, onde evitare che a
piangere sulla sua bara ci sia anche un compagno, cioè un pubblico concubino
contro natura, che guasterebbe il panorama e imbarazzerebbe gli eventuali
Farina presenti alle esequie. E' viceversa vivamente sconsigliabile
assassinare padri di famiglia, per definizione eterosessuali e dunque di
rango doppiamente superiore ai gay single: anzitutto perché, lo dice il
ragionamento stesso, accanto a ogni padre di famiglia ci dev'essere (o ci
dev'essere stata) per forza una madre di famiglia e soprattutto ci devono
essere dei figli. Purtroppo i consigli ai cecchini si fermano qui, forse per
motivi di spazio. Ma la speciale classifica dei soggetti socialmente più
mutili, la cui eliminazione merita in tribunale la speciale "attenuante
Farina", si presta a ulteriori sviluppi che prima o poi andranno
esplicitati. Se uno, per esempio, volesse incaponirsi a trucidare un
eterosessuale col minimo danno sociale, sempre a lume di buon senso,
dovrebbe concentrarsi sulla categoria degli impotenti scapoli che, non
contenti di aver rinunciato a farsi una famiglia, hanno pure l'ardire di non
procreare, e dunque, quanto a utilità sociale, sono molto prossimi ai gay,
pur senza portare su di sé il marchio d'infamia della culattoneria: cioè,
diciamolo, sono socialmente utili più o meno quanto un pelo superfluo. Anche
fra i padri e le madri di famiglia, poi, bisognerebbe operare qualche
opportuna distinzione: una donna in menopausa vale molto meno di una
potenziale partoriente, e così un uomo operato alla prostata non può certo
rivaleggiare con un maschio italico nel fiore degli anni (senz'allusioni ad
alte o basse cariche dello Stato, notoriamente fuori concorso). Molto al
ribasso immaginiamo si collochino, nel fìxing farinesco, i portatori di
qualsivoglia handicap dalla cintola in giù che li escluda dal novero e lei
padri di famiglia effettivi o potenziali. Volendo poi sottilizzare ci
sarebbero anche, a fondo classifica, i giornalisti che prendono soldi dai
servizi segreti perché si credono in missione antiterrorismo per conto di
Dio. come i Blues Brothers; si fanno chiamare Betulla; spiano colleghi e
magistrati; pubblicano dossier farlocchi ispirati da Pio Pompa; infamano
morti ammazzati come Enzo Baldoni; vengono espulsi dell'Ordine: si fanno
eleggere deputati; continuano a scrivere bestialità sul Giornale del
premier. Non osiamo quantificare il danno sociale di una loro eventuale
scomparsa dalla scena pubblica. Ma solo per il timore di svegliarci da un
bei sogno.