[NuovoLab] 385° ora in silenzio per la pace

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Autor: norma
Data:  
Para: controg8, forumgenova@inventati.org
Asunto: [NuovoLab] 385° ora in silenzio per la pace





Rete centrog8
per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì  14 ottobre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale
di Genova, 385° ora in silenzio per la pace.

I pacifisti e le pacifiste dell "'ora in silenzio  parteciperanno ed
invitano a partecipare sabato 17 ottobre alla manifestazione nazionale
contro le leggi razziali che  riportano l'Italia indietro di
ottant'anni. UN pullman partirà da  Genova alle 5.30 e farà ritorno in
nottata. Costo 10 euro.  Per
    informazioni Arci 0102467506 ore ufficio.
 
Incollo il volantino che verrà distribuito mercoledì, e che riguarda le
recenti sentenze sui processi per i fatti del g8 del 2001.
Fermatevi un
momento a
pensare: se una persona spacca una testa, frattura costole o denti,
perfora un
polmone, riduce le proprie vittime in coma quanti anni di galera
merita? e
quanti ne merita uno che rompe una vetrina, incendia un’ automobile o
spacca la
targa di un carcere?
 
Per
i fatti di Genova è andata così: ai macellai in divisa che hanno
operato nelle
strade, alla Diaz, a Bolzaneto, neanche un giorno; a dieci manifestanti
pene
fino a 15 anni! Sì, avete letto bene: anche 15 anni. Così ha deciso la
corte
d'appello. Che ha dovuto assolvere quindici imputati, perché si sono
legittimamente difesi dalle cariche violente e ingiustificate dei
carabinieri,
e ha pensato bene di far tornare i conti aumentando le pene rispetto
alla
sentenza di primo grado per i dieci rimasti.
 
Per Federico
Aldrovandi,
ucciso tre anni fa, il tribunale di Ferrara ha condannato quattro
delinquenti
in divisa da poliziotti a tre anni e mezzo ciascuno, cioè 14 anni in
tutto. A
Genova sono stati comminati 15 anni a una persona sola, che ha
danneggiato cose
e non persone. Strana giustizia, potremmo dire. E strano anche il
processo,
perché sembra che a “devastare e saccheggiare” Genova, come è stato
detto più
volte, siano state dieci persone. E diciottomila appartenenti alle
varie forze dell'ordine
che dovevano vigilare? Che cosa hanno fatto, più che seminare disordine
pubblico?!
 
Appunto:
disordine pubblico. Chi doveva garantire l'ordine? Lo Stato, cioè le
autorità
politiche e le autorità di sicurezza.
 
Però Fini, allora
vice
presidente del consiglio, che a Genova frequentava caserme e questura,
si è
solo complimentato e ha espresso solidarietà, soprattutto ai reparti
speciali
dei carabinieri, che venerdì 20 luglio 2001 operano in modi violenti e
ingiustificati (come ha segnalato persino una sentenza del tribunale) e
uccidono Carlo Giuliani.
Però il capo della
polizia
Gianni De Gennaro non sapeva nulla. Questo lo sostiene un'altra
incredibile
sentenza dei giorni scorsi, che lo ha mandato assolto dall'imputazione
di
istigazione alla falsa testimonianza, mentre è stato rinviato a
processo il
questore di allora, Francesco Colucci, cioè l'istigato. Il 3 maggio
2007
Colucci aveva ribaltato la testimonianza resa subito dopo i fatti di
Genova,
quando aveva detto che De Gennaro era al corrente, soprattutto della
“macelleria messicana” alla Diaz. Lo stesso Colucci si vantò
dell'impresa, in
una telefonata fatta il giorno dopo, dicendo che il capo (cioè De
Gennaro)
sarebbe stato contento di lui per quello che aveva sostenuto in
tribunale. A
volte le intercettazioni servono, per questo Berlusconi vuole vietarle?

 
Resta
da domandarsi quando Colucci avrebbe detto il falso: la prima volta, la
seconda
o al telefono? E ancora: se c'è una falsa testimonianza, cioè una
corruzione,
cioè un corrotto, chi è il corruttore?
 
Fermatevi un
momento a
pensare: vi sentite più tutelati, più protetti da queste forze dell’ordine, dopo queste sentenze?