Re: [Sexyshock] sessualità e politica nel post-patri arcato…

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Autor: giulia
Data:  
Dla: Partecipa al progetto :: Sexyshock ::
Temat: Re: [Sexyshock] sessualità e politica nel post-patri arcato]
Ciao!

provo a rispondere ad alcune tue osservazioni (interessantissime, grazie mille!)


--- Mar 13/10/09, Hash <myhash@???> ha scritto:

> Da: Hash <myhash@???>
> Oggetto: Re: [Sexyshock] sessualità e politica nel post-patri arcato]
> A: sexyshock@???
> Data: Martedì 13 ottobre 2009, 09:50
> On 12/10/2009 10.42.54, giulia (giuliarodeschini@???)
> wrote:
> ...
> > vi scrivo dopo un we romano iniziato con grande (e
> forse un
> > po' ingenuo) entusiasmo per l'incontro proposto da
> Dominijanni & Co e
> > finito con tanti dubbi e perplessità (ma con qualche
> convinzione in
> > più rispetto alle, come dire, nuove pratiche
> femministe)
>
>
> Io invece ho apprezzato che fosse stato lasciato tanto
> spazio al dibattito, una modalità niente affatto scontata,
> specie in situazioni semi-ufficiali come quella romana, con
> centinaia di donne presenti e le cinque che le avevano
> convocate dietro al tavolo.


Mah.. è che dal mio punto di vista quello non è stato un dibattito, piuttosto un susseguirsi di mini interventi (tra i quali alcuni seguivano la discussione e altri erano assolutamente a se stanti). In più non è stata assolutamente superata la logica semi-ufficiale tavolo-platea (in alcuni momenti mi sembravano una commissione in seduta di discussione di tesi di laurea ;-).. A quel punto avrei preferito che questa logica fosse assunta in modo più convinto e che il dibattito fosse seguito ad interventi più consistenti da parte loro.
Ma questo è solo il mio punto di vista, eh!

> Pure sulla soverchiante presenza delle ultra55enni (io sono
> una di
> queste) non credo si possa dire niente: a un incontro ci si
> va se lo si reputa interessante, evidentemente per molte
> giovani questo non lo era. Spero sia possibile prenderne
> atto evitando le solite giaculatorie di accuse o mea culpa
> sull'incapacità di trasmissione tra generazioni, come se
> quella dell'eta fosse l'unica discriminante possibile.


Benvengano le ultra55enni! Ci mancherebbe...! Diciamo che ho sentito la mancanza delle donne più giovani (che comunque, sia chiaro, c'erano.. ma un po' in secondo piano) e, soprattutto, del riconoscimento di prospettive femministe adottate negli ultimi anni dalle generazioni post anni '70. Come ha detto la ragazza intervenuta per ultima, dall'assemblea non è emerso nessun riferimento a tutte le parole, azioni e pratiche femministe delle generazioni post anni '70, come se negli ultimi anni non si fosse mossa una foglia. E non è un caso che nessuno (a parte l'accenno al razzismo di Tamar Pitch) abbia fatto riferimento alle migrazioni e alle donne migranti, tematica che non può sfuggire alle analisi femministe di oggi (diversamente da trent'anni fa).
Sulla non presenza migrante si aprirebbe un altro dibattito, ma non voglio essere troppo prolissa.

Credo comunque che il problema non sia stato che le giovani non erano interessate a questi discorsi, è che a volte, te lo dico col cuore, eh!, ci si sente proprio un po' schiacciate dal femminismo storico (o meglio, da alcune femministe storiche).. non so.. un atteggiamento un po' maternalista anche nei confronti di donne che magari hanno superato i 40 anni! Insomma.. la gerontocrazia italiana colpisce un po' anche le donne e il movimento femminista (anche se con molte differenze rispetto ad altri ambiti)


> Mi ha parecchio infastidita la ripetuta contrapposizione
> che è stata fatta dal palco tra "femminismo della
> differenza", l'unico buono, e il "femminismo di genere",
> bollato come infame, specie perchè in quel contesto non
> c'entrava nulla.


Sono d'accordissimo!

> Vorrei però avere altrettanta chiarezza su quelle che tu
> chiami "nuove
> pratiche femministe": è scontato che all'interno di queste
> non ci siano
> altrettante diversità o specifici punti di vista di quelli
> dei
> femminismi già in essere e che, per qualificarle, la
> categoria di
> "nuove" sia sufficiente o semplicemente la migliore?


Sì, la definizione "nuove pratiche femministe" è assolutamente limitante (infatti ho scritto "come dire..." proprio perché non riesco a trovare una definizione completa).. era giusto per riferirmi alle numerose e differenti pratiche femministe dei gruppi di donne che sono nati e estesi a macchia d'olio negli ultimi 10 anni.

Ci tengo a precisare che, per quanto mi riguarda (ma credo di poter generalizzare questa posizione), riconosco assolutamente una continuità coi femminismi storici, ma anche tanti elementi di novità che, purtroppo, non sono emersi sabato.
Vorrei però che questa critica sia letta per quello che voleva essere: facciamoci sentire e condividiamo di più le nostre posizioni.. perché mi sembra ce ne sia proprio bisogno!
Ben vengano assemblee come quelle di sabato, ma contribuiamo ad arricchirle con i nostri contenuti e le nostre pratiche (che non si pongono in opposizione a tutte le altre)

spero di essere stata esaustiva..

A presto!!

giulia