[NuovoLab] adesso Transdev cerca alleati

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Author: brunoa01
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Subject: [NuovoLab] adesso Transdev cerca alleati
L´assessore Pissarello
Oggi nuovo sciopero dalle 9 alle 17. Mentre continuano le trattative tra Comune e sindacati
Bus fermi, tranvieri in Regione e adesso Transdev cerca alleati

COSTANTINO MALATTO


DA UNA parte lo sciopero di otto ore dei dipendenti Amt che paralizzerà i mezzi pubblici genovesi dalle 9 alle 17. E di conseguenza il traffico cittadino. Dall´altra le trattative e gli incontri che proseguono tra sindacati e Comune, tra sindacati e Amt per cercare un accordo che chiuda questa fase di acceso scontro sindacale.
Così ieri, alla vigilia dello sciopero, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal hanno incontrato l´assessore ai Trasporti, Simone Farello, per parlare del progetto di nuove corsie gialle in Valbisagno.
In ogni caso la protesta si annuncia compatta, come venti giorni fa durante l´ultimo sciopero.
Alle 10 gli scioperanti si raduneranno in piazza De Ferrari.
Da lì un breve corteo fino in via Fieschi, in coincidenza con la seduta del consiglio regionale. Una delegazione sarà ricevuta dal presidente della Regione, Claudio Burlando.
«È evidente che azioni così forti da parte dei dipendenti Amt sono originate da sensibili timori all´interno della categoria - ammette il vicesindaco Paolo Pissarello - Ma aldilà delle motivazioni concrete di questi scioperi ci sono considerazioni più generali sul sistema del trasporto pubblico genovese che vanno approfondite».
Il senso del discorso di Pissarello è semplice e nello stesso tempo enormemente complesso.
Perché tira in ballo le responsabilità di ogni genovese nella situazione dei trasporti.
E non solo quelle dell´Amt, del Comune o della Regione.
L´analisi di Pissarello parte dal dato economico più drammatico: «Il fatto certo - afferma il vicesindaco - è che negli ultimi 30 anni il Comune si è indebitato per 550 milioni di euro per far fronte alla gestione di Amt. Finiremo di pagare i mutui accesi per questo nel 2030.
Se di qui ad allora saremo costretti ad accenderne altrettanti sarà la bancarotta: non per Amt, ma per la città di Genova».
Per uscire da questa situazione ci sono azioni a medio e lungo termine, altre da adottare subito. «Tra queste è prioritaria l´estensione delle strisce gialle - sottolinea il vicesindaco - perché questo permette di avere tempi di percorrenza più brevi.
Con vantaggio per gli utenti, che impiegano meno a fare un certo percorso, e per l´azienda.
Faccio solo un esempio: lo scorso agosto, per far fronte all´emergenza della chiusura della galleria autostradale di Montegalletto, sono state istituire corsie gialle provvisorie in via Cantore e in via Buozzi.
Ebbene, nella fascia oraria dalle 8 alle 9 mediamente ogni mezzo ha guadagnato 4-5 minuti ogni corsa. Che è un´enormità per il servizio pubblico».
Ma è la strategia generale del trasporto pubblico che deve cambiare.
E con lei l´approccio da parte dei cittadini. «Transdev, che ora sembra avviata verso un accordo con la società Veolia - spiega Pissarello - potrebbe dare vita a un gigante nel settore dei trasporti, con indubbi vantaggi per tutti.
Qui a Genova l´azienda francese deve cominciare a ragionare in termini di innovazione.
Non si può più pensare a erodere il sistema contrattuale per rientrare nei parametri economici.
Ora è il momento che Transdev faccia un salto in avanti: deve ragionare in termini di innovazione, deve sostenerci anche nel sistema di infrastrutturazione.
Ci vuole dinamismo, il tran tran quotidiano non basta più».
La rete di trasporti genovese è vecchia, accusa Pissarello, è l´ora di riprogettarla.
È il momento di rafforzare il sistema del trasporto pubblico: «Oggi a Genova i mezzi pubblici raccolgono il 53% del trasporto cittadino - ricorda il vicesindaco - un buon livello, che però va ancora aumentato. Per convincere i genovesi a usare i bus vanno per esempio rafforzate le linee portanti e vanno strutturate diversamente quelle collinari».
Ma nessun risultato sarà possibile se non cambierà l´approccio personale ai trasporti: «Non è più concepibile che ci siano famiglie con tre o quattro auto per nucleo» conclude Pissarello.

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