Gronda,i segreti dell’accordo

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Szerző: brunoa01
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Tárgy: Gronda,i segreti dell’accordo
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Gronda,i segreti dell’accordo
Via i Tir dall’A10, livellamento dell’autostrada a Palmaro, materiale di scavo in val Varenna
L’elaborazione grafica della Gronda nel punto in cui sovrasterà il nuovo mercato ortofrutticolo di Bolzaneto
SULLA Genova Ventimiglia, nel tratto tra Voltri e Bolzaneto,non circoleranno più imezzi pesanti. Trovare il
modo di spostare tutti i tir sulla Gronda, quando la nuova infrastruttura sarà terminata, sarà compito diu n
nuovo accordo che prevede due possibili alternative: giocare sulle tariffe (raddoppiando il pedaggio agli autoarticolati sulla vecchia autostrada) oppure
semplicemente vietare la A10 all’ingombrante categoria. Nel nuovo accordo stipulato da Società Autostrade, Anas, Ministero delle Infrastrutture, Comune e Provincia di Genova
e Regione Liguria ci sono altre sorprese. Belle come
quelle che riceveranno i praesi: la cosiddetta
“complanarizzazione” di Palmaro verrà probabilmente
accelerata dallo sblocco della Gronda. Meno belle
come quella che non incontrerà il favore di troppi pegliesi:
parte dello smarino (il materiale di risulta dagli scavi)
verrà stoccata nell’ex cava della Val Varenna, riaperta per l’occasione.
Finito il dibattito pubblico alla francese, definito nei dettagli da Autostrade il percorso prescelto, assicurato
che lamaggior parte del tracciato passerà ingalleria, approvatoingiunta comunale il nuovo accordo, ora la palla
passa al consiglio comunale perché controfirmi lo schema di protocollo di intesa e condivida il mandato al sindaco
e alla giunta di affrontare tutti i prossimi passaggi. Vesima Voltri (con opere di minimizzazione dell’impatto),
un lungo tunnel che attraversa la Val Varenna e risbuca a Bolzaneto, un viadotto sopra ilnuovomercato ortofrutticolo,
potenziamento della A7 a Rivarolo e interconnessione con le
altre autostrade (A7 e A12). Questi i principali passaggi del nuovo nastro di asfalto. Ancora da definire i costi
dell’opera, intanto però sembra più che deciso il percorso dello smarino (terra e rocce provenienti dagli scavi).
Una vasta area di stoccaggio e “trasformazione” del materiale di risulta verrà organizzata su una parte delle aree restituite alla città dalle acciaierie Ilva, a Cornigliano. Il punto principale di conferimento sarà invece il canale di calma dell’aeroporto, che verrà per l’occasione trasformato in una sorta di contenitore, sbarrato a est e ovest con barriere di calcestruzzo.
Piccoli battelli (bettoline) partiranno dall’area di stoccaggio di Cornigliano per scaricare il materialedi risulta sul fondo del suddetto canale.
L’unico problema che questa scelta potrebbe creare alla navigazione riguarda Navebus, il servizio di trasporto pubblico di Amt che da questo nastro di mare semichiuso passa ogni giorno e per svariate volte.
Se il canale a profondità ridotta secondo i progettisti dei cantieri non provocherà problemi al passaggio di mezzi di piccole dimensioni, altrettanto non si può assicurare per il periodo interessato dai lavori.
Non finisce qui. Le bettoline proseguirannoil
loro percorso lungo la costa quando il canale di calma si dimostrerà insufficiente a ospitare tutto il materiale.
Un’area analoga nel porto di Voltri servirà infatti da serbatoio di riserva. Il prodotto degli scavi finirà a
Cornigliano tramite nastri trasportatori.
Non tutto, però, perché parte verrà necessariamente trasportato via terra con mezzi pesanti. Spunta,
quindi, la necessità di un’ulteriore “bocca” in grado di ingoiare il terreno asportato. Spea, la società di progettazione di Autostrade per l’Italia, ha individuato per questo scopo le cave dismesse della Val Varenna. Che verranno riaperte,
e almeno all’inizio vedranno il conferimento del materiale attraverso la viabilità ordinaria (in seguito, quando sarà pronta la prima galleria,
i camionpasseranno all’interno del tunnel, con impatto limitatissimo sulle viabilità locali).
Per quanto riguarda le limitazioni ai mezzi pesanti nulla è ancora stato deciso sulla modalità di selezione, tra le due in ballo, che verrà scelta. «Sarà oggetto di una futura contrattazione», taglia corto Andrea Ranieri, assessore
responsabileper la giunta del dibattito pubblico e dell’affaire Gronda. Intanto si va avanti senza bruciare le tappe.
Nell’accordo modificato in extremis c’è scritto che il progetto preliminare si farà. Nessun taglio, dunque, sui passaggi che porteranno alla definitiva approvazione
del nuovo tracciato nella sua versione definitiva.
DANIELEGRILLO
grillo@???
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Tra grane politichee possibili ricorsi,strada ancora lunga
il punto
ULTIMO SCOGLIO possibile la seduta del Consiglio comunale che dovrà pronunciarsi sull'accordo firmato dalla giunta. Poi ci sarà l'avvio del lungo iter della progettazione, e lo spettro dei ricorsi troverà nuovi agganci soltanto al momento della presentazione del progetto definitivo. La strada per arrivare allo sblocco dei cantieri di una delle opere più discusse che la Liguria abbia mai conosciuto, non si può affatto dire in discesa. Troppi sono ancora i passaggi da compiere, e un agguerrito fronte di no-gronda continua ad attendere l'occasione propizia per far naufragare la costruzione dell'opera.
Primo passo, dopo la sigla dello schema di accordo e la ratifica dello stesso da parte della giunta regionale, sarà appunto l'approdo in Sala rossa della bozza di intesa. All'inizio si era parlato della prima settimana di ottobre per l'approdo in commissione, una settimana dopo l'arrivo in Consiglio. E invece ci vorranno ancora almeno un paio di settimane, prima che l'argomento venga esaminato dai consiglieri della terza e della settima commissione: nessuna seduta è stata ancora convocata su questo tema, e nell'ordine del giorno dei prossimi due consigli (domani e martedì) la pratica non compare. Note le difficoltà di parte della maggioranza, dopo il caso-Lido si sa che sul centrodestra e su alleanze trasversali non si può troppo contare. Prima di andare al voto, quindi, sarà bene avviare più di una riflessione.
Poi sarà solo progettazione, la politica non sarà coinvolta che per le decisioni che riguardano indennizzi e gestione dei cantieri. Tra novembre e la prossima primavera, Autostrade redigerà il preliminare. Una volta terminato il primo disegno, questo verrà sottoposto all'istruttoria di Anas (della durata di tre mesi), che è il soggetto incaricato di esaminarlo e di approvarne la fattibilità. Contemporaneamente si tornerà agli enti, che - in sede probabilmente solo di giunta - dovranno pronunciarsi sul progetto al primo stadio. Passaggio al Cipe per l'approvazione finale (è essenziale che lo Stato si pronunci perché Autostrade è concessionaria di un'opera pubblica), l'ottimistica previsione di Autostrade è quella di avere il progetto definitivamente vagliato da tutti i soggetti in campo entro la fine del 2010. Da qui sette anni e mezzo per costruire la Gronda. Eventuali ricorsi al Tar potranno entrare in gioco, realisticamente, nei mesi finali del 2010, quando l'iter della progettazione sarà completato e avendo consistenza di provvedimento potrà essere impugnato. Elemento essenziale, in questo discorso, è la valutazione di impatto ambientale (Via), documento che dovrà essere prodotto da Ministero dell'Ambiente e Regione e che deve certificare che l'opera sia fattibile dal punto di vista ambientale. Tentati da un'accelerazione dell'iter che evitasse il preliminare, i soggetti in campo hanno ritenuto - proprio per evitare fino all'ultimo ricorsi in tribunale - di osservare tutti i passi necessari.
d. gri.



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