[NuovoLab] 381° ora in sielnzio per la pace

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Rete contro8
per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 16 settembre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale
di Genova, 381° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
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8 agosto 2008
Nei prossimi giorni, salperò da Cipro con una delle imbarcazioni del
movimento Free Gaza per raggiungere Gaza. La nostra missione è rompere
l’assedio israeliano, che è del tutto illegale e costringe un milione e
mezzo di palestinesi a condizioni di vita indegne: imprigionati nelle
proprie case, vulnerabili alla brutale violenza dell’esercito, costretti
a rinunciare alle fondamentali necessità umane, deprivati della dignità
e dei diritti umani basilari. L’assedio israeliano viola uno degli
assunti fondamentali del diritto internazionale; l’inammissibilità di
azioni che arrechino sofferenza alla popolazione civile.
La nostra traversata serve inoltre a smascherare il tentativo israeliano
di respingere la responsabilità per quanto sta accadendo aGaza.
La pretesa israeliana che non ci sarebbe alcuna Occupazione, o che
questa avrebbe avuto termine con il piano di “disimpegno” è
palesementemendace. L’Occupazione viene definita secondo il diritto
internazionale come esercizio del controllo su di un territorio.
Se Israele intercetterà le nostre imbarcazioni, sarà evidente che agisce
come PotenzaOccupante che esercita il controllo suGaza. L’assedio, poi,
non ha nulla a che fare con il concetto di “sicurezza”. Similarmente ad
altri elementi dell’Occupazione sulWest Bank e su Gerusalemme Est, dove
Israele cinge d’assedio città, villaggi, paesi ed intere regioni,
l’assedio di Gaza è di natura fondamentalmente politica, volto com’è ad
isolare il governo palestinese, democraticamente eletto, e a fiaccare la
sua capacità di resistenza ai tentativi israeliani che vorrebbero
imporre un regime di apartheid sull’intera regione.
Ecco perché io, ebreo israeliano, ho avvertito la responsabilità di
unirmi a questo viaggio per rompere l’assedio. Come persona che persegue
la strada di una pace giusta con i palestinesi, e che comprende
(nonostante quello che ci dicono i politici) che questo popolo non è
nostro nemico,ma è fatto di gente che aspira esattamente a quello cui
aspiriamo noi, quello per cui combattiamo: l’autodeterminazione
nazionale, non posso starmene con le mani in mano.
Non posso più assistere passivamente alla distruzione portata avanti dal
nostro governo contro un altro popolo, né posso restarmene buonomentre
quest’Occupazione distrugge la fibramorale del paese. Farlo violerebbe
la mia dedizione alla causa dei diritti umani, la stessa essenza della
religione ebraica, la sua cultura e la sua etica,
tutti elementi senza i quali Israele non è più uno Stato ebraico ma una
vuota, per quanto potente, Sparta.
Jeff Halper(pubblicato su Una Città, n.158)


*Invitiamo tutti e tutte al ascoltare Jeff Halper, autore di questo
articolo, che sta compiendo un viaggio in Italia per presentare il
proprio libro “Ostacoli alla pace” (ed Una Città).
_Sarà a Genova Giovedì 17 settembre e terrà un dibattito alle ore 17.30
nella sala del minor Consiglio a Palazzo Ducale.
Introdurrà il dibattito il prof Giuliano Carlini dell’Università di Genova_
*


Si ringraziano Il Comune di Campomorone e la Fondazione Palazzo Ducale.
L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune e della Provincia di
Genova