[Precari_roma] Sindacati e Servizi sociali romani...

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Author: Portale dei diritti
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To: precari_roma, sindacalismoconflittuale
Old-Topics: [Precari_roma] R: SERVIZI SOCIALI: A ROMA SI APRONO LE BUSTE...
Subject: [Precari_roma] Sindacati e Servizi sociali romani...
Ci sono solo pochissime persone che lottano tutta la vita: costoro sono indispensabili. (B. Brecht)
 
In tema di Sindacati, durante la giunta Veltroni, il grande sindacato concertativo poteva contare su una sua esponente nell'entourage dell'assessorato alle politiche sociali. Mentre nella giunta e nelle direzioni delle società municipalizzate erano inseriti altri nomi eccellenti del grande sindacato,
In queste condizioni la "lotta sindacale" era semplicemente una mistificazione. Bastava studiare a tavolino i piani d'azione con i propri uomini e le proprie donne inseriste nei posti chiavi dei governo capitolino. Le tessere aumentavano a dismisura grazie alla funzione di sindacato "giallo" con poteri di ufficio di collocamento parallelo.
La malattia di fare sindacato facendosi forti di agganci partitici di governo non ha risparmiato nessuno ad eccezione, forse, di Cobas e Rdb che, purtroppo, difficilmente sono riusciti a scalfire il sistema clientelare fossilizzato dei servizi sociali, più o meno tutti esternalizzati.
Altri sindacati autorganizzati hanno fatto leva su "compagni" inseriti nella Povincia, nella Farmacap, nell'Osservatorio del Lavoro. Per anni l'Osservatorio del Lavoro e l'ufficio delle periferie, abilmente creato da Veltroni come riserva indiana del Prc, è sembrato dare priorità alle vertenze da trattare in base alle aderenze partitiche. Non è un caso che alcuni personaggi abbiano poi fatto la scalata da quella postazione... Il cosiddetto familismo amorale, purtroppo, non è sembrato risparmiare alcuni "rivoluzionari" sofferenti di autoreferenzialità.
Solo senza governi amici e senza referenti di governo amici o cacicchi di partito si misurerà la bontà limpida della lotta sindacale, sia quella concertativa che quella autorganizzata. 
Ogni altra retorica "rivoluzionaria" connotata da semianonimato non vale quanto i fatti obiettivi osservati, non vale quanto un volto scoperto, quanto le mani nude segnate da fatica e lavoro quotidiano nel posto di lavoro, non vale quanto una storia di vita coerente non collusa e quanto il coraggio di mettere la propria firma per intero su ogni scritto e su ogni scelta. 
Domenico Ciardulli