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Aihe: [NuovoLab] Innse, trovato l'accordo operai scendono dalla gru
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L'azienda milanese venduta alla cordata guidata dalla Camozzi di Brescia
Garnazia del posto di lavoro per i 49 dipendenti e ammortizzatori sociali
Innse, trovato l'accordo operai scendono dalla gru
Dopo il sì del sindacato, conclusa la protesta iniziata otto giorni fa
di DAVIDE CARLUCCI e ILARIA CARRA
Innse, trovato l'accordo operai scendono dalla gru

La gioia degli operai

MILANO - Accordo nella notte, la Innse è salva e gli operai scendono dopo otto giorni dal carroponte. "E' una grande vittoria - commenta a caldo Roberto Giudici, il sindacalista della Fiom, sulla gru insieme a Fabio, Massimo, Vincenzo e Luigi, i quattro dipendenti dell'azienda - e mi auguro che, nell'autunno caldo che si annuncia, con migliaia di licenziamenti, si allarghi la lotta: l'effetto emulazione c'è già stato".

L'azienda meccanica di via Rubattino passa, dopo un'estenuante trattativa che si è chiusa pochi minuti dopo la mezzanotte, al gruppo bresciano Camozzi. E' il risultato della battaglia degli operai, che per quattordici mesi hanno presidiato la fabbrica in crisi, impedendone lo smantellamento, e negli ultimi otto giorni hanno inscenato una protesta spettacolare, salendo su un carroponte all'interno dello stabilimento e rifiutando di scendere fino a che non si fosse trovata una soluzione.

Ora, finalmente, la soluzione c'è. Il vecchio proprietario, Silvano Genta, ha tentato fino all'ultimo di portare a casa più soldi possibili, ma ha dovuto cedere di fronte all'ultimatum di Camozzi che aveva fissato per la mezzanotte il termine ultimo per concludere il negoziato. Che ha vissuto però, nel corso della giornata, momenti di grande tensione: a un certo punto della serata, tra offerta e richiesta c'erano ancora 3 milioni di differenza. E davanti a via Rubattino, dove si erano radunati oltre 200 manifestanti, sono volati insulti e minacce anche pesanti nei confronti di Genta.

Alla fine, grazie anche alla mediazione costante del prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi, l'accordo è arrivato, prima con la Aedes, proprietaria dei terreni su cui sorgono i capannoni (e che concederà ai nuovi proprietari un'area più ampia per la movimentazione delle merci), poi anche con Genta: il prezzo concordato è di 4 milioni. E' stato allora che i rappresentanti della Fiom, guidati da Gianni Rinaldini, Giorgio Cremaschi e Maria Sciancati, reduci dalla Prefettura, si sono consultati con i cinque sulla gru e con gli altri dipendenti per redigere una piattaforma sindacale da sottoporre alla nuova proprietà. E anche su questa piattaforma, che prevede la riassunzione dei 49 operai, è stato finalmente raggiunto l'accordo.

Giambattista Lomartire, il legale di Genta, è soddisfatto: "Usciamo di scena con un sacrificio da parte del mio cliente. In cambio, però, Aedes ritira ogni richiesta di risarcimento danni". Radioso Attilio Camozzi, il patron del gruppo metalmeccanico: "La Innse ha un nome storico che ha dato tanto all'immagine dell'Italia all'estero. Noi la riporteremo in auge". Ma a cantare vittoria sono soprattutto gli operai: "La nostra esperienza fa scuola - commenta Luigi Esposito, uno dei cinque lavoratori - per tutte le aziende in crisi nelle quali si vuole licenziare".
(12 agosto 2009)

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