genova repubblica
Il questore: subito il centro per immigrati
Ma il Comune lo boccia. "Non ci poniamo neppure il problema"
Ieri vertice con il procuratore Francesco Lalla per studiare l´applicazione del decreto sicurezza
STEFANO ORIGONE
reato di clandestinità: il questore Salvatore Presenti lancia la proposta di costruire un Cie, un centro di identificazione ed espulsione. «Con la nuova legge a questo punto è diventato indispensabile», esordisce il capo della polizia genovese. Lunedì ha incontrato il procuratore capo Francesco Lalla per un «uno scambio di idee sulla nuova legge». «È chiaro che in una città come Genova, dove ci sono molti extracomunitari, c´è il rischio di fermare molti irregolari. Sono favorevole al Cie per trovare un punto dove identificare ed ospitare, in attesa del processo e dell´espulsione, soprattutto i soggetti che abbiano compiuto reati. Parlo di furti, rapine, scippi, borseggi che alimentano quell´insicurezza percepita dai cittadini». Dopo il questore, ieri mattina Francesco Lalla ha incontrato anche Giannina Roatta, il primo dirigente delle Volanti, la sezione operativa della Questura che più delle altre avrà il compito di identificare i clandestini. «Non faremo nessuna caccia all´irregolare - precisa Salvatore Presenti - : ci limiteremo ad applicare la legge. Ovviamente, va analizzato ogni caso perché non è possibile mettere sullo stesso piano una badante che sta per regolarizzarsi e un delinquente che va a rubare. Noi faremo le nostre relazioni, poi saranno i giudici a decidere». Per i giudici di pace si profila un super lavoro. «Non solo per loro, ma anche per noi, che dovremo inviare due diverse relazioni: ai pm e a loro». Proprio per evitare un intasamento dei processi «sarà importante coordinarci perfettamente con la procura per non avere problemi organizzativi. Abbiamo chiesto un calendario dei turni dei giudici di pace proprio per perfezionare e oliare la "macchina"». Prossimo appuntamento con il procuratore capo ai primi di settembre. «Faremo il punto della situazione e vedremo se dovremo fare delle correzioni».
La realizzazione di un Cie viene scartata dal vice sindaco Paolo Pissarello ("non ci poniamo il problema perché a Genova non sono state individuate aree"), mentre l´assessore regionale all´immigrazione Enrico Vesco giudica la legge «inutile, dannosa: porterà tensione». Il senatore Giorgio Bornacin ed il consigliere regionale Gianni Plinio hanno invece scritto al ministro dell´Interno, Roberto Maroni, perché «è una delle priorità della Liguria». «Il Viminale prevede un raddoppio delle espulsioni rispetto a quelle dell´anno passato. Dal momento che è stata recentemente firmata a Roma tra il direttore dell´Agenzia del Demanio e l´assessore regionale ai lavori pubblici Maria Bianca Berruti un´intesa per il riuso di 32 immobili in aree militari di 17 comuni liguri si potrebbe individuare in uno di questi immobili la sede».
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