Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Molti puzzano perché tengono sempre lo stesso vestito per settimane.
Si costruiscono baracche nelle periferie.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittato a caro prezzo
appartamenti fatiscenti, si presentano in due e cercano una stanza con
uso di cucina.
Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina davanti alle chiese.
Donne e uomini anziani invocano pietà con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici sia
perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal
lavoro.
I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma,
soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel
paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o,
addirittura, attività criminali.”
Dalla relazione dell’ispettorato per l’immigrazione al Congresso
americano sugli immigrati italiani.
Ottobre 1912
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o15564