Autore: usiait1@virgilio.it Data: To: redditolavoro CC: pop, precari_roma Oggetto: [Precari_roma] COMUNICATO USIRIMINI SU AGITAZIONE 8 AGOSTO MARINAI
SALVATAGGIO
Inserito il comunicato fatto dall'Usi Rimini sezione marinai di salvataggio, in merito all'agitazione del giorno 8 agosto 2009 e considerazioni che stanno dietro la vertenza specifica.
Un saluto a tutti coloro che vanno al di là del "divertimentificio" estivo e che lottano anche ad agosto per la tutela dei posti di lavoro, per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
Esecutivo nazionale della Unione Sindacale Italiana
L’ENIGMA DELL’ESTATE 2009: I MARINAI DI SALVATAGGIO NON SONO FIGLI DI 30 EURO NE’ LO SONO I BAGNINI, NE’ PER COSI POCO CI SON FIGLI DI PUTT...
Rimini, 7 Agosto 2009
I marinai di salvataggio non sono figli di 30 euro e allora cosa vogliono?
E’ forse un poco difficile spiegare ai non addetti che differenza ci sia tra un bagnino e un bagnino di salvataggio, perché i due termini nel tempo descrivono figure sempre più diverse. Il primo è un concessionario del demanio e affitta brandine e ombra, il secondo è un dipendente salvataggio. Se si vuole capire cosa sta succedendo bisogna ricordare che il Consiglio Regionale dell’ Emilia Romagna ha approvato una legge regionale che aumenterà il canone delle concessioni del 35 per cento (attualmente i bagnini pagano la miseria di 80 centesimi al metro) e il prolungamento della sua durata dai 6 anni attuali a 20. L’assessore al turismo Pasi non sembra essere riuscito a fare di meglio che favorire le lobbies economiche e politiche rivierasche, a dispetto del patrimonio ambientale e di quello dei lavoratori per i quali non è contemplata per il momento progettualità.
Non possiamo accettare che ancora una volta non venga preso in considerazione il lavoro di generazioni di lavoratori. Nessuno vede, nessuno parla, nessuno sente di concessioni demaniali vendute a milioni euro dove non vengono rilasciate ricevute fiscali e dove i titolari denunciano volentieri meno dei lavoratori dipendenti. In Campania la scelta regionale di aumentare le concessioni demaniali a 6 anni ha creato allarme e scalpore per il pericolo di consolidare investimenti della camorra, in Emilia Romagna non si batte ciglio nel portare questa durata a 20 anni! Situazioni che in altre realtà geografiche metterebbero in allarme le stesse magistrature, qui invece vengono accompagnate da linguaggi manageriali dal sapore innovativo. La proposta regionale va completamente in altra direzione di indirizzo da quella di orientamento europeo in materia di demanio (direttiva 4908/2008) come pure rispetto a quella sentenza del consiglio di stato in Puglia che aveva fatto sperare i cittadini comuni, di avere la stessa possibilità di concorrere all'asta per la gestione di concessioni una volta scadute. E allora? Ai ricchi concessionari 20 anni di concessione, ai lavoratori la rottamazione senza indennizzo.
A noi dell’Usi pare che il passaggio di concessione da 6 a 20 anni sia una sorta di "appropriazione indebita" legalizzata sulle aree demaniali, che la Regione Emilia e le varie associazioni non stiano operando bene. Chiediamo che i lavoratori impegnati nei servizi di spiaggia, come per esempio anche i marinai di salvataggio possano svolgere la loro professione attraverso un proprio organismo di coordinamento e in collegamento con le altre professionalità impegnate nella sicurezza della balneazione (118 e guardia costiera.) Non è una novità che le logiche del profitto mettano in pericolo la vita dei cittadini e dei lavoratori. La mancanza di coordinazione propria del servizio di salvamento causa pericolo quotidiano della balneazione e rischio per i marinai di salvataggio stessi. Da decenni oramai lavoriamo sulla sicurezza in mare, abbiamo un nostro Centro Studi Salvamento e la casistica parla chiaro. Serve preparazione, serve attenzione e serve organizzazione. L’organizzazione deve essere quella dei lavoratori del settore. Non è ammissibile che cambi di appalto o di lobbies, che gestiscono interessi politici e economici sul demanio pubblico azzerino le professionalità raggiunte.
I marinai di salvataggio non si rottamano dopo 20 anni. Il malcontento dei marinai di salvataggio, non si calma con i 30 euro al mese chiesti da Cgil, ne lo si può usare come sta avvenendo per guerre tra lobbies di concessionari. I marinai di salvataggio non sono figli di 30 euro! Ma cosa vogliono allora? Vogliono gestire il proprio lavoro, vogliono che la gestione del servizio di salvamento sia gestita da propria o pubblica organizzazione che ne tuteli il patrimonio in tema di sicurezza, così difficilmente sopravissuto in anni di lotte.
Solidarietà ai marinai di salvataggio in lotta, agli operai della Scm, agli operai dell’Innse, ai ferrovieri colpiti da licenziamento, a tutti lavoratori e lavoratrici che si battono contro gli infortuni e per la sicurezza sul posto di lavoro.
Marinai di salvataggio Usirimini- usirimini@???