[cm-Roma] R: Re: R: perle ai porci

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Autor: remteexworld@virgilio.it
Data:  
Para: cm-roma
Asunto: [cm-Roma] R: Re: R: perle ai porci
> la realtà, perché se la guardi bene ti fa passare
la voglia di fare qualunque cosa.

Questa è una verità Marco




----Messaggio originale----
Da: marco.pie@???
Data: 6-ago-2009 18.15
A: "critical mass Roma"<cm-roma@???>
Ogg: Re: [cm-Roma] R: perle ai porci

Il giorno 06 agosto 2009 15.56, felipe<gik@???> ha scritto:
> la mia mail di prima, appunto, non contestava il povero mentecatto che se
> sta a venne la bici più bella che vedrà mai, ma la nostra impreparazione
> come gruppo (?) di fronte alla realtà che cerchiamo di cambiare. Questa
> impreparazione è stata palese nel caso della ciemmona scorsa, con annessi e
> connessi. E manco se ne è discusso! Tutti a fasse i cazzi propri, in fondo
> preda anche noi de 'sto schifo che avanza...


Ok, me ne son stato zitto e buono fuori dalla lista per mesi cercando
di non disturbare, ora è agosto, sto per partire per le meritate
vacanze, e qualche sassolino dalla scarpa me lo posso anche togliere.

Sul manco se ne è discusso "ex post" non mi stupisco affatto, dal
momento che l'idea di discussione è stata fatta fuori "ex ante" nelle
prime fasi del processo, chiamiamolo "organizzativo". Prima ancora di
cominciare a ragionare su cosa si voleva realizzare si sono cominciati
a piantare paletti del tipo: "ah, se si fa così io non ci sto", "ah,
se c'è quello non ci sono io", e via dicendo.

Dirsi stupiti che questo metodo abbia prodotto una "fuga"
generalizzata è solo la ciliegina sulla torta. Che ti aspettavi, di
"dettare la linea" ed avere tutti belli d'accordo, uniti, compatti a
mo' di quarto stato in marcia? Sorry, non è così.

Inoltre, se vuoi affrontare il tema della "nostra impreparazione come
gruppo (?) di fronte alla realtà che cerchiamo di cambiare" (sic!), ti
regalo da subito una chiave di riflessione: l'impreparazione nasce dal
non volerla vedere, la realtà, perché se la guardi bene ti fa passare
la voglia di fare qualunque cosa. Quindi giocoforza le persone "più
attive" sono anche quelle meno adatte ad affrontare la realtà. Per
questo esiste il dialogo, il confronto, la discussione con gli altri,
quelli "meno attivi", quelli che con la realtà hanno scelto di
scendere a patti e ne hanno un'idea un forse po' più precisa.

Ma se si comincia in partenza negando la possibilità di una
discussione, l'unica cosa che si ottiene è che gli altri ragionino nei
termini di: "se non ti interessa come la penso, vuol dire che non hai
bisogno di me", e si danno.

> inoltre, quando semino fiori nel deserto non vado a guardare se "ce so
> rientrato..." ma solo se cresce qualche piantina...


Io invece ragionerei sull'eventualità che in questo deserto ogni tanto
ci possa piovere, altrimenti so già da me che è fatica sprecata (e il
deserto l'ho visto, e so di cosa parlo).

Ciauz

--
Marco Pierfranceschi
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"Tutti pensano a cambiare il mondo,
ma nessuno pensa a cambiar se stesso"
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