[NuovoLab] *SPAM* I SOLDATI A GENOVA

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I SOLDATI A GENOVA CONTRO LA CRIMINALITÀ

Vincenzi: «Mi hanno scavalcata»
Nessun contatto da Roma per discutere il provvedimento. Il plauso di Della Bianca e Siri

Il consiglio dei ministri approverà oggi l’invio aGenova di novanta soldati.
Una decisione che il ministro della difesa Ignazio La Russa aveva già annunciato due giorni fa.Ma che sembrava subordinata ad un assenso dapartedelsindaco (e del presidente della Provincia). Era stato lo stesso La Russa ieri a chiedere a Marta Vincenzi e Alessandro Repetto «non un’abiura, neanche un evviva, soltanto la chiarezza che non ci sia ostilità». Il sindaco aveva risposto conunaparziale apertura «se è l’unicomodo in cui il governo può aiutarci...» ma
a sua voltaavevachiesto al ministro un incontro, a Roma, «per affrontare insieme un tema così delicato,
primadi
prendere una decisione». Ieri quell’incontro le è stato negato.
«C’è stato spiega Vincenzi un tentativo di rapporto istituzionale.
Ho ricevuto una telefonata da un alto funzionario del ministero (Guido Crosetto, sottosegretario di Stato
alla Difesa, ndr.) che mi ha comunicato la notizia». L’incontro romano invocato dal sindaco non è statoneppure
preso in considerazione. «Mi è stato spiegato che la procedura non lo prevede.
Mi è stato anche detto che si tratta di una decisione del presidente del consiglio Berlusconi cui il
ministero della difesa non poteva che dare il proprio assenso». Oggi il sindaco incontrerà Annamaria Cancellieri,
prefettodiGenova,per avere da lei i dettagli del piano governativo.
«Avrei preferito averli direttamente dal ministro. Credo che in un paese normale le procedure dovrebbero essere un po’ diverse».
Il sindaco afferma comunque di non essere aprioristicamente contro l’invio dei militari. «Il mio non è certo un “niet” a prescindere. Resto però convinta che la strada maestra doveva essere quella di rafforzare la polizia,dando le più uomini, più equipaggiamento e più risorse finanziarie.
A quanto pare non è una strada percorribile, e l’unica alternativa sono imilitari. Bene,ma avrei preferito
discuterne con La Russa invece di apprenderlo dai giornali e dalla timida telefonata di un sottosegretario».
Delle grandi città italiane, Genova
è l’unica dove il governo non ha ancora
inviato i soldati previsti dal decreto
sicurezza di un anno fa, anche
perché non rientra, secondo i dati a
disposizione del governo, tra le metropoli a più alto rischio. «Il paradosso sostiene Francesco Scidone, assessore comunale alla sicurezza è che rispetto a un anno fa la situazione èmigliorata. I reati sono diminuiti.
Questo invio di soldati è tardivo e assolutamente inutile». Scidone ne fa anche una questione di stile. «Il ministro si appella a presunte procedure e ci comunica decisioni
così delicate, così importanti per la nostra città, attraverso i giornali.
Il suorispettoper le proceduree per le istituzioni si commenta da solo». Secondo Scidone la misura del governo sarebbe anche antieconomica.
«I soldati sostiene l’assessore costano molto più dei poliziotti e rendono un decimo. Operazioni
come quelle di Canfarotta (il maxi blitz della direzione investigativa antimafia conil sequestro, a Genova, di 129 appartamenti di proprietà del palermitano Benito Canfarotta,ndr.) i soldati non avrebbero mai potuto farle».
Rifondazione comunista insorge.
Antonio Bruno parla di «unamisura
provocatoria e demagogica». Secondo
il capogruppo in consiglio comunale
di Rifondazione «più che di novanta nuovi militari, questa città avrebbe bisogno di novanta nuovi assistenti
sociali». I problemi della città, dice Bruno, vanno risolti con «lalotta all’evasione fiscale, il risanamento
delle periferie e l’assistenza.
Non con un’iniezione di soldati».
Insorge anche Giovanni Paladini, deputato genovese dell’Italia dei valori. «Che strana Italia! Il governo
nondà i soldi alla polizia e promuove le ronde. La politica della sicurezza, che dovrebbe essere competenza del
ministro dell’interno, è invece affidata al ministro della difesa. E per sorvegliare le città, al posto degli agenti di pubblica sicurezza abbiamo i soldati».
Tutto tace, invece, a palazzo Doria Spinola, sede della Provincia di Genova.
Il presidente Alessandro Repetto si limita a rilasciare, tramite il suo ufficio stampa, un laconico commento: «L’ordine e la sicurezza sono una cosa seria, che non si affronta conmisure propagandistiche».
Plaude alla decisione del governo Raffaella Della Bianca, capogruppo in consiglio comunale del Pdl. «Genova, è vero,non è tra le cittàpiùa rischio d’Italia. Ma ha diverse zone calde.Come Sampierdarena e il centro storico. Lì la presenza dei soldati sarà utilissima».
Aldo Siri, presidente del municipio di centro est auspica
che imilitari in arrivo possano
«svolgere una funzione di supporto, sotto la guida e responsabilità di poliziotti e carabinieri».
Richieste condivise da Annamaria Cancellieri, che lunedì convocherà il comitato provinciale per l’ordine e la
sicurezza. «Alcune zone dice il prefetto verranno
presidiate con maggiore attenzione. Penso ad esempio
alla Commenda di Prè, al terminal traghetti, il centrostorico, l’aeroporto, Sampierdarena.
Prevedo pattuglie mobili e miste, formate da poliziotti,
carabinieri e soldati».

FRANCESCOMARGIOCCO

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