[Precari_roma] comunicato Usi Ait Napoli e Usicons nazionale…

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Autor: usiait1@virgilio.it
Data:  
Para: pop, precari_roma
Asunto: [Precari_roma] comunicato Usi Ait Napoli e Usicons nazionale su Depuratore Foce Sarno






Depuratore Foce Sarno
I cittadini chiedono la verità


L’Unione Sindacale Italiana - USI-AIT (antico Sindacato autorganizzato), che organizza le lotte dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati e l’Usicons (Associazione Nazionale per la difesa e tutela degli Utenti e dei Consumatori) che vuole rappresentare per il Territorio Vesuviano gli interessi dei Cittadini, cercano di rappresentare tutte le istanze per un necessario cambiamento sociale e politico rispetto a quanto oggi avviene in termini di precarietà, bassi redditi e violazione di Diritti e Dignità. Per questo vogliono denunciare a tutti e tutte quanto sta avvenendo in questi giorni con l’ennesimo sequestro da parte della Magistratura del depuratore Foce Sarno (e anche del depuratore di Cuma) nel silenzio totale delle Istituzioni Regionali, Provinciali e Locali, con la complicità dei Sindacati Territoriali Concertativi. Nel lontano 1999 (cioè dieci anni fà) la Regione Campania avviava la procedura per la bonifica affidando, previo gara d’appalto, la gestione delle reti fognarie e la gestione degli impianti di depurazione ad una Associazione di Imprese capeggiate dalla Consarno, la quale concedeva la gestione tecnica degli impianti alla TM. Ecologia s.p.a (depuratore chimico fisico Foce Sarno) ed alla Hydrogest s.p.a (depuratore chimico fisico Cuma).

Il Depuratore dell’area Torrese-Stabiese è situato alla Foce del Fiume Sarno e avrebbe dovuto depurare, senza versare in mare, le acque reflue e gli scariche fognari di un vasto Territorio.

Dopo i primi due anni di prove tecniche (cioè nel 2001) per portare a regime l’impianto, nascono le prime difficoltà, tanto che nell’anno 2003 il Sindaco di Castellamare di Stabia (Salvatore Vozza) dichiara testualmente che il depuratore non era a norma. Nello stesso anno l’operaio Arpino Angelo (lavoratore presso la struttura) quale rappresentate sindacale aziendale, denunciava per il suo ruolo sindacale una serie di lacune nella procedura di funzionamento e che lo stesso impianto non era a norma e non era adatto alle funzioni dovute. Nel 2006 ancora il Sindaco di Castellamare di Stabia con l’Assesore all’Ambiente (Raffaele Longobardi) e un Consigliere Regionale (Tonino Scala) e i Comitati di Quartiere denunciavano pubblicamente che l’impianto era fuorilegge. Ma nello stesso anno con decreto ministeriale il Commissario per l’emergenza Fiume Sarno (Dott. Jucci) decideva di smaltire nello stesso impianto anche il percolato proveniente da altri impianti regionali, nonostante questo dovessero essere prima pretrattato, aggravandone ancora di più il funzionamento. La cosa per noi grave è che si sarebbe dovuta affrontare molto prima la questione delle acque reflue e degli scarichi fognari di un vasto territorio. Dopo sei anni di denuncie ci troviamo con il Depuratore sequestrato dalla Magistratura, una devastazione ambientale del Territorio e dulcis in fondo con l’operaio Angelo Arpino licenziato.

Noi chiediamo perché non si è intervenuti prima? Perchè si continua a permettere una devastazione palese del Territorio? Vorremmo sapere chi pagherà per tutto questo scempio Ambientale? E chi risponderà in termine di responsabilità di tutti i Soldi Pubblici spesi male? Chi doveva controllare che tutto ciò non avvenisse? Inoltre siamo certi che l’impianto non sia dannoso per la salute degli Operai? Quanti anni ancora dobbiamo aspettare (sono già tre anni) prima che Consarno-Anas-Autostrade Meridionali decidano di aprire Via Sepolcri? L’Amministrazione Comunale come intende monitorare e con quali strumenti il proble-ma? I Cittadini Torresi ed i Lavoratori hanno il Diritto di essere Tutelati? Perché gli Interessi di pochi sono tutelati a danno della Collettività? Perché le attuali Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali non intervengono per cambiare realmente le cose in materia di lavoro, reddito, servizi sociali, sicurezza sul lavoro, salute, eliminando prima di tutto l’inquinamento e la devastazione ambientale? La giusta rabbia, in tanti Cittadini, si è espressa con il 46% di non voto alle scorse Elezioni Amministrative, un voto che tutte le forze politiche passano sotto silenzio, minimizzandolo e trascurando la protesta di tutti quei Cittadini/e lavoratori/ci, precari, giovani e donne che non si sentono più rappresentati da nessuno dei partiti presenti e da nessuno dei candidati, che con il loro comportamento dimostrano solo di pensare agli interessi del sistema di potere esistente, alla poltrona e alle solite clientele.

L’USI e l’USICONS, strutture autorganizzate dal basso, proprio perchè non si vendono né si legano ai carrozzoni dei partiti e delle Giunte, come invece fanno CGIL-CISL-UIL-UGL e i così detti Sindacati autonomi, informano la Cittadinanza tutta che chiederanno delucidazioni e risposte dalle autorità competenti, riservandosi di utilizzare le procedure giuridiche a difesa e tutela del Territorio e dei Cittadini.



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