La crisi economica scarica i propri effetti sul mercato del lavoro.
Per la prima volta dopo 14 anni, nel primo trimestre del 2009, calano
gli occupati in Italia. Lo certifica l'Istat secondo cui tra gennaio e
marzo sono stati persi 204.000 posti di lavoro, pari allo 0,9% su base
annua. Il calo sintetizza la discesa di 426.000 unità della componente
italiana e la crescita di 222.000 unità di quella straniera, per un
totale di 22 milioni 966 mila occupati. Il numero delle persone in
cerca di occupazione registra il quinto aumento tendenziale
consecutivo, portandosi a 1.982.000 unità (+221.000 unità, pari al
+12,5% rispetto al primo trimestre 2008), mentre il tasso di
disoccupazione passa dal 7,1% del primo trimestre 2008 all'attuale 7,9%.
Attenzione, ma nessun allarme da parte del governo. Secondo il
ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, "il dato indica quello che
sappiamo: una contrazione del lavoro ma in misura minore di quanto
potevamo temere". "Il 7,9% dell'Italia - ha aggiunto - ci deve
preoccupare ma va anche paragonato ad una crisi globale che vede negli
altri Paesi cifre più alte. Solo pochi anni fa la disoccupazione da
noi era al 12,5%. Ovviamente questo costituisce un motivo di
preoccupazione, per questo siamo impegnati a rafforzare la “cassetta
degli attrezzi” per affrontare questa situazione". La strada da
percorrere, ha aggiunto, "è valorizzare i contratti di apprendistato
da parte delle Regioni e le imprese devono utilizzarle". Sacconi ha
aggiunto che "bisogna incentivare a rimanere nell'ambiente lavorativo,
per questo stiamo pensando ad un premio di occupabilità".
Di tutt'altro avviso l'opposizione: "Un nuovo allarme viene
dall'Istat: per la prima volta, dopo 14 anni, l'occupazione è in calo
in Italia - ha evidenziato il responsabile lavoro del Pd, Cesare
Damiano -. Tutte le associazioni del lavoro e dell'impresa, oltre che
gli osservatori più attendibili, sono concordi nel ritenere che
l'autunno ci riserverà purtroppo brutte sorprese. Il tempo per agire
prima dell'estate è breve e il governo continua a barcamenarsi tra
false illusioni e silenzi imbarazzanti".
"Anche se previsto, il dato è allarmante: 200 mila posti in meno nel
primo trimestre dell'anno dovrebbero costringere il governo a prendere
da subito provvedimenti concreti". A sottolinearlo è Antonello Soro,
presidente dei deputati del Pd, che in una nota osserva: "Invece
Berlusconi è con la testa altrove, preso dalle sue faccende private
che lui stesso rende pubbliche, costantemente riunito con i suoi
avvocati e, come dimostrano le inchieste, esposto (e su questo da
giorni chiediamo una smentita) a squallidi ricatti". Esorta
l'esponente dei democratici: "Se c'è ancora qualcuno nel governo che a
ha cuore le sorti del paese batta un colpo; il Partito democratico è
pronto a sostenere in parlamento e nel paese tutte le misure
necessarie per aiutare coloro che perdono il posto di lavoro, famiglie
in difficoltà e imprese in affanno sempre più stritolate da banche che
non garantiscono crediti".
Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se attacca il governo che
"non fa niente, se non continuare a foraggiare solo banche e
banchieri". Per questo, Rifondazione comunista torna a chiedere che
vengano prese misure immediate ed efficaci attraverso un forte
intervento pubblico in economia al fine di garantire tutti i posti di
lavoro, a partire dall'estensione della cassa integrazione a tutti
coloro che perdono il posto di lavoro, siano lavoratori di grandi
aziende come di piccole e piccolissime, fino al blocco dei
licenziamenti. Inoltre, il segretario del Prc torna a ribadire la
necessità dell'introduzione del salario sociale per tutti i
disoccupati. "Nessun lavoratore - conclude Ferrero - deve rimanere
solo e senza reddito, questo è l'unico modo possibile per uscire dalla
crisi economica".
Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sostiene che la
situazione peggiorerà: "Stimiamo che si vada dall'8,4% nel 2009 al
9,3% nel 2010. Il tema vero è evitare che ci sia un peggioramento
ulteriore".
Sul fronte sindacale c'è preoccupazione. Per la leader dell'Ugl,
Renata Polverini, è necessario un confronto con il Governo per fermare
questa emorragia, mentre per Giorgio Santini (Cisl), non c'è il temuto
crollo anche se preoccupa il dato sui giovani. Secondo Antonio
Foccillo (Uil) "la situazione non può essere che allarmante", mentre
per Fulvio Fammoni (Cgil) la situazione è "molto grave e il governo
non deve minimizzare".
Www.aprileonline.info 19 giugno 2009
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Marcantonio Lunardi
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Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e
conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente
limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati
di un sol passo.
(da Considerazioni filosofiche sul fantasma divino, il mondo reale e
l'uomo)