Autor: ugo Data: Para: aderentiretecontrog8, forumgenova Asunto: [NuovoLab] Buttiglione rilancia la moratoria all'Onu e il Pd si
astiene
Mariangela Maturi
Finalmente l'Italia ha trovato un ruolo nell'assetto politico mondiale. Siamo all'avanguardia almeno su una cosa, ed è una di quelle che ci riesce meglio: disquisire di aborto e diritto alla vita.
Il Parlamento ha approvato ieri la mozione Buttiglione sulla moratoria internazione contro l'aborto «se praticato come strumento di controllo delle nascite». Nient'altro che la copia restaurata della campagna «no all'aborto» lanciata da Ferrara un paio d'anni fa. «Siamo tutti d'accordo che l'aborto è comunque un male - commenta soddisfatto del successo il promotore Rocco Buttiglione (Udc) - ma ci dividiamo sempre tra chi è per la vita e chi è per la scelta. E' ora di contrastare tutti insieme chi nel mondo è sia contro la vita sia contro la scelta». Pro? Contro?
Alla Camera, il consenso è stato quasi bipartisan, e dove non c'era, c'era astensione. Nell'opposizione, nessuno ha avuto il coraggio di votare contro una mozione così politicamente corretta da non poter essere contrastata senza rischiare di essere indicare come «nemici della vita». O meglio, anche se la Binetti e i suoi teodem piddini hanno aderito entusiasticamente alla proposta Buttiglione, c'è anche chi nel Pd, nell'Italia dei Valori e fra i radicali ha presentato un altro dispositivo tentando almeno di inserire qualche clausula sulle politiche di contraccezione. Che in area centrista, apriti cielo, non sono ammesse, tanto che le altre mozioni sono state tutte bocciate.
Il documento del Pd, a firma di Livia Turco, non è passato alla Camera per un solo voto: 228 favorevoli, 228 contrari. «L'aborto è sempre un dramma e non un diritto, questo è ciò che hanno sempre detto e dicono le donne - ha commentato Livia Turco - Ho apprezzato l'iniziativa dell'onorevole Buttiglione. Dispiace che per un solo voto parti significative dalla nostra mozione non siano state accolte». Insomma, si è capito chi comanda sull'argomento. Inevitabile la soddisfazione della destra: gioisce Isabella Bertolini, deputata del Pdl, per il «passo in avanti» del Parlamento. Il sottosegretario al welfare Eugenia Roccella parla di inversione di tendenza, Gabriella Carlucci plaude perchè «la Camera ribadisce ancora una volta il principio dell'intangibilità della vita, a partire dal momento del concepimento fina quello della morte naturale». In un colpo solo, la Carlucci si conferma antiabortista (e non solo nei paesi dove si controllano le nascite) e contro l'eutanasia. Nel Pd, c'è una cauta approvazione della linea Buttiglione, con qualche remora. «Mi sembra positiva - commenta Vittoria Franco, responsabile pari oppurtinità - però sarebbe stato importante recepire la questione delle libertà di scelta delle donne e della tutela della maternità consapevole e responsabile. In Italia bisogna fare di più per garantire il rispetto pieno della legge 194». Si lamenta Paola Binetti, «stupita per l'enfasi persino eccessiva posta sull'attenzione alla contraccezione» dalle sue colleghe di partito. Fuori dal Parlamento Claudio Fava (Sinistra e Libertà), interviene: «Delude, ma non stupisce, l'astensione di Pd e Idv. Una neutralità irricevibile su un tema che investe la dignità di ogni donna e che è diventato una logora bandiera ideologica della destra italiana». Dalla Farnesina, intanto, il ministro Frattini fa sapere che «l'Italia è pronta per la sua missione.
Il mondo cattolico esulta. Il cardinal Martino si dice «entusiasta» per quello che è «un grande sì alla vita», mentre vanno in brodo di giuggiole Movimento per la vita e l'associazione Scienza&vita. Dal loro fervente entusiasmo viene da chiedersi se il punto sia davvero il rifiuto degli aborti obbligatori, o se si metta in discussione l'aborto come scelta volontaria di una donna. Ma a pensar male, si fa peccato