Queste genialate political-correct-strakazzi dovrebbero essere
evidenziate sempre al di la dei puri, duri e tesserati che leveranno
ancora una volta gli scudi anche in questa lista come ad i tempi del
governicchio e test successivi che hanno solo comprovanto una politica
miope se non di, perdonate gli asterischi, m*rd*!
Edoardo Magnone
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D’accordo Vicenza e gli industriali di Treviso. I dubbi della Caritas
La sinistra di Rovigo paga
gli immigrati che se ne vanno
L’assessore di Rifondazione: il patto è che non tornino
MILANO — Chi rimanda a casa gli immigrati? La Lega? Sbagliato. Gli
immigrati, quelli in regola, li rimanda a casa il centrosinistra.
Almeno nel Veneto, dove gli stranieri regolari sono 450 mila. Ultima,
l’amministrazione di Rovigo che sta per deliberare, su proposta
dell’assessore all’Immigrazione Giovanna Pineda (Rifondazione
comunista), «un progetto per incentivare i rimpatri definitivi di
cittadini stranieri». Funzionerà così: «Abbiamo un primo budget
limitato, 4.000 euro. Contiamo di spendere circa 400 euro per
persona ». Già una decina hanno chiesto informazioni: «Persone
singole, soprattutto uomini marocchini in situazioni di forte
disagio che in futuro potrebbero anche diventare dei delinquenti —
spiega l’assessore Pineda —. Un sacrificio oggi per evitare
l’assistenzialismo cronico in futuro ». Pineda assicura che il
Comune si muove di concerto con le associazioni di volontari,
Caritas in testa: «Le badanti servono e le teniamo, queste persone
non servono più e le mandiamo via? Ma non funziona così! ».
Don Dante Bellinati è il responsabile Caritas di Rovigo e non sembra
così convinto del progetto: «Se questi stranieri se ne vanno, in
futuro non potranno più tornare. E il Comune, che piange miseria, che
manda da noi la gente per pagare le bollette o per un pasto caldo,
dove li trova i soldi? Gli esseri umani non sono merce da spostare a
proprio piacimento». Quel che non convince don Dante è già storia a
Vicenza. Qui l’amministrazione (centrosinistra), in collaborazione
con la Caritas, cinque anni fa ha avviato quelli che don Giovanni
Sandonà, responsabile Caritas per il Triveneto, chiama «rimpatri
mutuati». Dal 2004 a oggi ne hanno beneficiato in 75. «Da circa un
anno sono sempre più donne con bambini oppure famiglie intere a
chiedere un aiuto per tornare nei Paesi d’origine. La crisi colpisce
prima gli immigrati, perdono il lavoro e capiscono di non avere più un
futuro in Italia». Ogni anno la giunta comunale stanzia 50 mila euro
per i rimpatri: «Per il 2009 il budget è già esaurito» dice don
Giovanni.
A Treviso, dove la giunta è di centrodestra, ai rimpatri ci pensano i
sindacati (Cgil e Cisl), le aziende, la solita Caritas e le
associazioni di immigrati. «Stiamo lavorando a diversi progetti »
spiega Diop Modou, senegalese, responsabile del Centro coordinamento
immigrati della Marca. «Nel 2005, quando abbiamo iniziato, i casi
erano una decina l’anno. Nella prima metà del 2009 già in cinquanta
hanno chiesto il rientro in patria. Chi ha perso il lavoro, chi ha un
mutuo e non ce la fa più. Qualcuno chiede solo il biglietto aereo,
altri portano un progetto per un’attività da aprire nel proprio
Paese». Fuori dal Veneto, è sempre il centrosinistra a mandare a casa
lo straniero. In maggio il Comune di Pisa ha stanziato mille euro
per ogni famiglia rom disposta ad andarsene con l’impegno di non
tornare mai più. Per ora, hanno accettato la proposta una decina di
nuclei familiari. E il centrodestra che fa? Nel novembre scorso fece
notizia l’idea del comune di Spresiano (Tv), giunta leghista.
L’assessore al Sociale Manola Spolverato propose un bonus di 2.000
euro per ogni immigrato disoccupato che avesse lasciato il
territorio comunale. Assessore, a otto mesi di distanza in quanti se
ne sono andati? «Nessuno. Il bonus vale solo per gli extracomunitari
e, fino ad oggi, ne hanno fatto richiesta solo cittadini romeni ».
Purtroppo per Spresiano, costretti a rimanere in Italia.
Roberto Rizzo
http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_09/rizzo_sinistra_paga_immigrati_342aa670-6c48-11de-864b-00144f02aabc.shtml