Autor: usiait1@virgilio.it Data: Para: precari_roma Assunto: [Precari_roma] report sui fatti al canile comunale di muratella 11
luglio 09
Una mattina di un giorno…da cani a Muratella
Il giorno 11 luglio 2009, era prevista una assemblea sindacale in orario di lavoro rivolta al personale dipendente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, in sigla AVCPP, presso il canile comunale della Muratella. L’assemblea era stata regolarmente indetta dalla rappresentanza sindacale aziendale interna dell’Unione Sindacale Italiana e originariamente convocata nello spiazzale del canile stesso. Tra gli argomenti in discussione, le condizioni di lavoro, le garanzie occupazionali e salariali dei dipendenti, la situazione di disagio vissuta nell’ultimo periodo a causa di manifesti e striscioni affissi nelle vicinanze del canile a firma di sedicenti gruppi animalisti e, il giorno prima dell’assemblea, il ritrovamentoda parte dei volontari di Avcpp di bastoni e altri oggetti contundenti, piazzati nei pressi del canile, fatto che non lasciava tranquilli i lavoratori e le lavoratrici dal rischio di non poter svolgere serenamente le attività lavorative né di tenere l’11 luglio una assemblea sindacale.
Lo stesso giorno, infatti, era stata indetta, fuori dal canile comunale, una manifestazione organizzata da un gruppo chiamato "100x100 animalisti" che secondo i promotori dell’iniziativa, avrebbe dovuto informare sulle cattive condizioni di gestione del canile, di presunti maltrattamenti dei cani e di lauti stipendi presi da "volontari stipendiati" di AVCPP, facendo una confusione tra i lavoratori e le lavoratrici, che hanno applicato il contratto delle cooperative sociali, che non prendono salari faraonici (ma tra i 600 e i 1000 euro al mese per gli ausiliari) e i consulenti utilizzati dall’Associazione o alcuni dirigenti dei settori lavorativi.
Si sapeva che sarebbero intervenuti anche esponenti istituzionali del Comune di Roma quella mattina, motivo per cercare anche un dialogo che ponesse certezze e percorsi chiari sul futuro dei canili e del personale che vi lavora da 5 anni. Il sabato mattina, infatti, il canile è aperto ai visitatori, per prenostare visite veterinarie o per le adozioni.
La mattina dell’11 luglio, si sono presentate oltre 20 persone fuori dal canile (in maglietta nera), che hanno iniziato a scandire slogan e a inveire non contro i volontari, ma di fatto contro i lavoratori che stavano iniziando l’assemblea nello spiazzale. L’assemblea veniva turbata da questo tipo di interventi, che lasciavano perplessi i lavoratori per gli insulti gratuiti dei manifestanti, conditi da frasi offensive.
Più che un gruppo animalista, l'impressione era che si trattasse di un gruppo politicizzato, nel quale si trovavano alcune persone, in buona fede o non conscie di essere a loro volta strumentalizzate per altre finalità che on quella giusta della tutela degli animali.
Nonostante i ripetuti inviti a non confondere le cose e a lasciare in pace il personale dipendente del canile, che chiariva quale era la propria situazione lavorativa, salariale e di incertezza del posto di lavoro, con un affidamento rinnovato mese per mese e senza chiarezza da parte del Comune di Roma, veniva rivolto esplicito invito ai manifestanti di rivolgere le loro richieste e lamentele al Comune di Roma, non ai lavoratori. Si ribadiva più volte nel corso dell'assemblea, che il personale non ha bisogno di essere rappresentato da soggetti esterni, ma i sedicenti animalisti continuavano con i loro interventi fuori luogo.
I lavoratori hanno così dovuto spostarsi per svolgere la loro riunione in altra parte del canile, anche per evitare sterili contrapposizioni, dopo aver verificato che erano inutili le spiegazioni ai manifestanti che continuavano ad inveire con i loro slogan.
Nel frattempo è stata effettuata una minima opera di informazione ai visitatori da parte dei lavoratori in assemblea, alcuni dei quali erano turbati da tale situazione, in modo da chiarire quale era la posizione dei lavoratori.
Durante la mattinata, era stata convocata inoltre una manifestazione in opposizione (e in appoggio dei/lle lavoratori/trici) da parte di altri gruppi animalisti, che non condividevano le opinioni dei manifestanti del gruppo "100%animalisti", molti dei quali con spiccato accento veneto, esterni alla situazione e non a conoscenza della dinamiche locali.
Ad un certo punto da parte dei manifestanti esterni (che avevano convocato la prima manifestazione) vi è stato un tentativo di sfondamento del cancello, che è rimasto danneggiato, fermato in qualche modo dalla polizia.
Vi sono stati diversi tentativi dei dirigenti sindacali per non far degenerare la situazione, anche per la richiesta delle forze dell’ordine di voler identificare chi stava partecipando, dentro un luogo di lavoro, all’assemblea sindacale e alla iniziativa convocata dalle rappresentanze sindacali interne (ricordiamo che l'USI aveva proclamato da tempo lo stato di agitazione per avere chiarezza sul servizio), fatto assai grave perché problemi seri di lavoro e di garanzia di un servizio pubblico sono stati trasformate in un problema di ordine pubblico.
Almeno una decina di lavoratrici tra i quali due delegati sindacali sono stati identificati (o meglio molti si sono voluti "autodenunciare" per solidarietà con i delegati sindacali che venivano individuati come i responsabili di chissà quale misfatto), il funzionario di polizia ipotizzava addirittura una "manifestazione non autorizzata" ... DENTRO UN LUOGO DI LAVORO, non comprendendo che tutti/e erano in assemblea sindacale.
E' stato a tutti evidente il tentativo di creare confusione, tra una regolare assemblea - iniziativa sindacale regolarmente convocata e annunciata (con modalità già utilizzate diverse volte in anni passati senza alcun incidente), con una non si capisce bene quale tipo di "manifestazione". Uno dei delegati sindacali, che aveva subito conseguenze dalle intemperanze dei manifestanti esterni, ha dovuto far chiamare una ambulanza e farsi medicare al pronto soccorso.
Solo per senso di responsabilità delle strutture sindacali, una volta terminata l'assemblea dei lavoratori, si è successivamente svolto un momento di confronto tra le varie associazioni animaliste presenti, il consigliere comunale Santori, le OOSS. e lavoratori e volontari, che per lo meno ha permesso di chiarire alcuni dubbi e incomprensioni e è servita per mettere in luce le informazioni fuorviate che avevano animato la manifestazione esterna al canile dei cosiddetti "100% animalisti", rispetto a costi di appalti pubblici, differenza tra lavoratori salariati e volontari che operano gratuitamente e condizioni di lavoro e del servizio.
E' stato promesso da parte del rappresentante del Comune di far aprire un tavolo di confronto tra Comune e sindacati sulle prospettive future del servizio, le garanzie per il personale impiegato, sia occupazionali sia salariali, e le migliorie da apportare al canile anche in termini di tutela e benessere degli animali, non solo quelli ospitati a Muratella ma anche negli altri spazi affidati ad AVCPP.
Una giornata che avrebbe potuto essere di chiarimento e che invece è stata trasformata in un problema di ordine pubblico, anche con una gestione poco chiara da parte delle forze dell’ordine, che non hanno saputo dialogare con le varie componenti presenti, per risolvere eventuali contrasti o incomprensioni.
In ogni caso, è chiaro che gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici saranno tutelati da loro stessi e dalle loro rappresentanze sindacali, che non è delegato a nessuna associazione, animalista o sedicente tale, la difesa delle condizioni di chi lavora nei canili comunali e che non ci si presterà a nessuna strumentalizzazione nè politica nè di gruppi economici per la gestione futura dei canili.
La mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici proseguirà fino a che non saranno ripristinate condizioni certe e sicure di lavoro e idonee forme di gestione del servizio, sia a gestione diretta del Comune con l'assorbimento di chi ci lavora sia con gestione in appalto ma con precise garanzie e controlli da parete del Comune di Roma.
Nessuna legittimazione ad associazioni o gruppi che in nome dell'animalismo, nascondono finalità di tipo politico.