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Vag61 aderisce all'appello diffuso dall'onda e al corteo di venerdì 10
Giugno. Di seguito anche il comunicato dell'assemblea di Vag61 in
vista di domani.
Non sta succedendo niente, hanno solo arrestato qualche studente.
Governi di destra, magistrati di sinistra, rettori fantasma e
prorettrici di cartapesta. Non sta succedendo niente, dicono. Sperano.
E' successo invece che un movimento fluido come l'acqua ha marchiato a
fuoco gli atenei ed ha portato al cospetto dei baroni del mondo una
rabbia che ha fatto paura. Buoni? Cattivi? Determinati. Compatti. E
allora meglio non lasciare nulla di intentato, prima che accada di
nuovo. Meglio colpire duro, prima di mettere in scena la prossima
farsa. Meglio sfondare porte e chiudere manette, prima di ritrovarseli
ancora in strada. Meglio innescare il meglio della peggiore
propaganda, prima di subire nuove sconfitte a colpi di parole e suoni,
riappropriazione e condivisione. Meglio? Peggio per voi. Mica facile
arrestare un corpo collettivo. Non sta succedendo niente. Come no.
Eppure si occupano strade, rettorati e pagine web a migliaia. Eppure
si urla che dietro lo striscione e gli scudi c'ero anch'io. Eppure...
lo spettacolino internazionale dei sedicenti grandi continua ad
inciampare in blocchi metropolitani e resistenze diffuse.
Quel movimento che non vuol pagare la crisi ha sferzato anche Bologna,
e anche Bologna si è meritata una dose della reazione violenta partita
da Torino. L'arresto di quattro ragazzi si aggiunge alle
sperimentazioni di quel laboratorio in cui da tempo lavorano
magistrati e prefetti, questori e sindaci, rettori e segretari di
partito. L'arresto di quattro ragazzi scopre una città che in gran
parte non sembra pensare ad altro, da giorni, che ai graffiti sui
muri. L'arresto di quattro ragazzi è l'ennesima ferita aperta.
Hanno arrestato qualche studente, sta proprio succedendo qualcosa
Dietro quello striscione ci siamo tutte e tutti
Mato, Alle, Ernesto, Zua liberi
Liber* tutt*