-----Messaggio originale-----
Da: fori-sociali@??? [
mailto:fori-sociali@yahoogroups.com] Per
conto di Edoardo Magnone
Inviato: mercoledì 8 luglio 2009 15.48
A: fori-sociali@???
Oggetto: Re: [fori-sociali] G8, «Sanzioni a chi non rispetta gli impegni» -
Articolo di Vittorio Agnoletto dal manifesto di oggi
Chi legge ancora il manifesto alzi la mano...
Il giorno 08 Luglio 2009 22.21, Barbara
Battaglia<ufficio.stampa@???> ha scritto:
>
>
> Sanzioni a chi non rispetta gli impegni
>
> Da il manifesto, mercoledì 8 luglio 2009
>
> Di Vittorio Agnoletto
>
> La crisi finanziaria globale, al centro anche del G8 dellAquila, è solo
una
> delle crisi generate dal liberismo. Troppo sottovalutate, perché non
> riguardano in maniera visibile i cittadini occidentali, la crisi
> alimentare e quella climatica stanno mettendo in ginocchio i Paesi poveri
e
> quelli in via di sviluppo.
>
> Secondo la FAO più di un sesto della popolazione mondiale è in stato di
> malnutrizione, 100milioni di persone in più rispetto allanno scorso. Tra
le
> motivazioni ci sono sia i prezzi mondiali dei cereali, che sono aumentati
> del 71 per cento rispetto al 2005 a causa dello spostamento dei flussi
> speculativi dalle borse titoli alle borse merci, sia il fatto che i Paesi
> ricchi, che forniscono 96 miliardi di euro in sussidi diretti ai loro
> agricoltori, hanno stanziato meno di 1/5 dei 15 miliardi di euro in aiuti
> per lagricoltura promessi al vertice della stessa FAO nel 2008 a Roma.
>
> Le persone colpite da catastrofi naturali causate dal riscaldamento
globale
> (esclusi terremoti, guerre ed eruzioni vulcaniche) sono 250 milioni
> destinate a diventare 375 milioni nel 2015.
>
> La spesa annuale per la lotta allHiv/Aids, che miete 3 milioni di vite
> allanno, equivale alla spesa di 3 giorni in armamenti; ogni anno, il
mondo
> spende 1 trilione di dollari in difesa, e solo 60 miliardi in aiuti allo
> sviluppo.
>
> Queste sono le cifre dell'avidità strutturale dei cosiddetti grandi
della
> terra che da oggi si riuniscono per lennesimo falò delle vanità.
>
> L'Italia ha toccato il fondo della credibilità internazionale in tema di
> Aiuti Pubblici allo Sviluppo (APS): la Finanziaria 2009 ha infatti
> autorizzato un ulteriore taglio del 56 per cento e le risorse disponibili
> hanno così toccato i livelli minimi dal 1997. Un taglio che fa scendere il
> rapporto tra APS e PIL allo 0,13 per cento, lontanissimo dallobiettivo
0,7
> per cento fissato per il 2015 dalla Millennium Campaign delle Nazioni
Unite.
> Ma nemmeno gli altri G7 possono ergersi ad esempio: al summit del 2005 in
> Scozia, avevano infatti promesso di raddoppiare gli aiuti allAfrica entro
> il 2010, con un contributo di 25 miliardi di dollari lanno. Ma la somma
> totale finora raggiunta é di soli 7 miliardi di dollari.
>
> Gli sherpa italiani dichiarano che stanno lavorando per creare un
meccanismo
> di monitoraggio in grado di verificare di anno in anno a che punto si è
nel
> raggiungimento degli obiettivi fissati durante i vertici precedenti. Ma
> questo monitoraggio esiste già da tempo da parte delle grandi Ong
> internazionali. Ciò che serve realmente è un sistema di enforcement circa
> gli impegni presi, ovvero un sistema che, in caso di mancato versamento
dei
> fondi promessi, faccia scattare in automatico una compensazione economica
> proporzionale. Per esempio sullo stock di debito estero dovuto dai Paesi
> poveri a quelli ricchi.
>
> In questo modo la differenza tra promessa fatta e la somma realmente
erogata
> si trasformerebbe in una cancellazione parziale o totale del debito di uno
o
> più Paesi poveri, prendendo come riferimento la classifica dei Paesi con
il
> più basso indice di sviluppo umano elaborata annualmente dallUNDP,
> lagenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo.
>
> Un meccanismo di governance di questo tipo avrebbe un doppio pregio:
> porrebbe la cooperazione allo sviluppo come variabile indipendente delle
> politiche estere dei Paesi ricchi, responsabilizzando i governi di turno,
e
> devierebbe, sotto il controllo della stessa UNDP, le risorse che i Paesi
> poveri dedicano al pagamento degli interessi verso impieghi in campo
> sociale.
>
> Non sarebbe altro che una rilettura del gioco delle rappresaglie
> incrociate che è consentito dal famigerato Wto, secondo cui il Paese che
è
> stato leso da una politica tariffaria di un altro Paese membro è
> autorizzato a scegliere i prodotti di esportazione del suo avversario su
cui
> imporre dei diritti doganali aggiuntivi in modo da compensare il torto
> commerciale subito.
>
> Se ciò è considerato morale quando si parla di carne agli ormoni o vino
> rosso, per citare gli esempi più noti, non vedo perché non dovrebbe
esserlo
> quando in gioco ci sono fame, malattie e povertà.
>
> [Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
>
>
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