Gronda, gli sfrattati: «Rinviare la decisione non serve»

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Auteur: brunoa01
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Sujet: Gronda, gli sfrattati: «Rinviare la decisione non serve»
secolo xix

Gronda, gli sfrattati: «Rinviare la decisione non serve»
la controprotesta
Il gruppo prende le distanze dai contestatori e dai partiti: «Se serve alla cittàè giusto farla, ma si decida subito»


26/06/2009
NEL CORSO del dibattito pubblico sono rimasti in disparte. Non hanno praticamente partecipato e oggi che annunciano di essersi organizzati per tutelare i propri interessi, spiegano di non voler avere nulla a che fare con gli altri comitati. Il paradosso è che i residenti di via al Santuario N.S. Della Guardia, la via davanti al campo nomadi di Bolzaneto, sono quasi gli unici abitanti sfrattati dalla Gronda, ma sono quelli rimasti finora più in silenzio. E se oggi prendono la parola è perché non è il progetto in sé a sfiancarli, ma l'incertezza che grava sulle loro esistenze.
«Siamo circa quaranta famiglie, in tutto più di un centinaio di persone - dice il portavoce Francesco Pugliese - Quello che ci dà più fastidio è che le nostre vite oggi sono appese a un filo. Viviamo in un limbo. L'ulteriore slittamento della discussione in consiglio comunale è per noi insopportabile. La gente qui non sa se vendere la casa, chi deve sposarsi non può fissare una data: da un po' di tempo non abbiamo più un futuro. E della nostra situazione non parla nessuno».
La posizione, rispetto a quella dei comitati antigronda, è più"neutra" nei confronti dell'opera, quasi fatalista. «Noi non siamo favorevoli, semplicemente la subiamo - spiega Pugliese - Per noi era meglio se non si faceva niente. Vivevamo più tranquilli. Ma se alla città serve questa infrastruttura, non saremo noi a impedirla».
La distanza dai Comitati No Gronda è nel merito e nella sostanza. «Non vogliamo avere nessun contatto con loro - continua Pugliese - Non ci siamo uniti alla loro protesta perché preferiamo non essere fagocitati da quel vortice, vogliamo camminare sulle nostre gambe. Il loro movimento è cavalcato da alcuni partiti che sperano di avere dei vantaggi elettorali. A noi questo non piace. E non vogliamo scendere sulle barricate. In ogni caso le ragioni alla base delle nostre azioni sono differenti: noi lottiamo per le nostre case, siamo interessati direttamente. I loro sono argomenti diversi, che riguardano più la tutela dell'ambiente e temi come l'amianto, materiale di cui in realtà siamo già circondati».
La scelta di organizzarsi è arrivata con la certezza di essere nel mirino degli espropri. «Ogni civico interessato ha nominato un responsabile per fare pressione sull'amministrazione e seguire la vicenda - conclude Pugliese - Pretendiamo chiarezza. Vogliamo che ci dicano una volta per tutte cosa vogliono fare di noi. E che si decida in fretta».
Marco Grasso
grasso@???


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