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Szerző: brunoa01
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Tárgy: [NuovoLab] Don Farinella per il referendum prendere solo la terza scheda
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I mei consigli per il referendum prendere solo la terza scheda

DON PAOLO FARINELLA


Su richiesta di molti lettori e amici, vorrei parlare del referendum di oggi sulla legge elettorale. E´ difficile parlarne perché bisognerebbe fare un confronto con la legge attuale che, in un impeto di sincerità alcolica, lo stesso autore, l´esilarante Calderoli, definì «una porcata». Essendo egli un esperto, dobbiamo credergli. Eccettuate le elezioni europee, attualmente i cittadini non votano perché i candidati sono designati dalle segreterie e/o proprietari dei partiti e a noi, sovrani di pezza, consentono di ratificare «la porcata», avendoci privato dell´essenza della democrazia: scegliere i parlamentari. Il burattinaio decide di sistemare i propri raccomandati, le veline, le vergini gioconde e ogni «ciarpame» che, in cambio, assicurano devozione, favori, silenzio e obbedienza cieca e assoluta, al modico prezzo di 15.000,00 euro che noi imbecilli paghiamo ogni sacrosanto mese per almeno cinque anni. L´inganno poi delle candidature plurime (Berlusconi si presenta in tutte le circoscrizioni, sapendo che deve abdicare) fa il resto: il falso eletto, giocando con il bilancino delle dimissioni fa in modo che passino per meriti di fedeltà i più biechi, le donne più disponibili, ma anche mette al riparo amici e parenti inquisiti e condannati. Il mostro giuridico dell´immunità parlamentare, infine, chiude il cerchio. Gli Italiani sono serviti di barba, capelli e anche shampoo. Votare questo referendum significa cadere dalla padella della «porcata», simbolo dell´arroganza senza morale del berlusconismo, nella brace della dittatura di un partito, qualunque esso sia. Siamo sulla graticola come San Lorenzo. Che fare? Dobbiamo dare una lezione una lezione ai partiti. Una lezione di etica.
Il referendum è abrogativo: conferma o elimina quello che già c´è, ma non può proporre soluzioni alternative. E´ fatto apposta da menti perverse e diaboliche per confondere le persone: per dire "si" si deve segnare "no" e per dire "no" segnare "si". Il referendum di oggi ha tre quesiti e quindi tre schede. Il 1° (scheda viola) e il 2° quesito (scheda beige) danno il premio di maggioranza, rispettivamente per Camera e Senato, alla sola lista che prende un voto più degli altri (es., Berlusconi con i mezzi leciti e illeciti che ha, può governare anche dopo la sua morte). Il 3° quesito (scheda verde) invece proibisce le candidature multiple, per cui nessuno potrà presentarsi in più circoscrizioni come avviene abitualmente, ingannando gli elettori: Berlusconi sarà costretto a presentarsi solo in una circoscrizione. Il 3° quesito introduce un barlume di moralità politica. L´elettore può decidere di votare una sola scheda.
Stretto tra l´incudine e il martello di due «porcate», non accetto di lasciarmi schiacciare, per cui pretendo di esercitare il mio diritto di elettore sovrano, senza sudditanze e disobbedendo a tutti quelli che invitano a non andare a votare, quando gli conviene. Il voto è un mio diritto e non vi rinuncio. Pertanto mi regolerò come segue: prima di votare chiederò al presidente di seggio che voglio ritirare solo la scheda verde, quella del 3° quesito, mentre rifiuto le altre due (1° e 2° quesito). In cabina metto un solenne «SI», abrogando la lordura delle candidature multiple. Mi pare l´unica scelta decente in questo marasma, senza capo né coda in cui le segreterie dei partiti ingannano i loro elettori, sapendo di farlo. Con le ultime elezioni circa la metà delle italiane e degli italiani, in genere imboniti solo dalla tv del padrone, hanno consegnato l´Italia (e l´Europa) all´immoralità. Hanno eletto gente venduta a chi paga meglio a danno dell´interesse della Nazione, contribuendo così al ridicolo dell´Italia, caduta così in basso per meriti acquisiti sul campo dal presidente del Consiglio, tanto che il presidente Obama nella recente visita gli offre una merenda e non un pranzo come si usa con gli ospiti importanti. Ecco l´Italia di Berlusconijad: Italia da merenda.

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