l'argomento è più che interessante: è esattamente
ciò che si fa scegliendo la bici come mezzo personale.
(e, en passant, è questo ciò che mi spinge a guardare un
po' da lontano le manifestazioni occasionali antig8, ed il
motivo per cui, a parte l'argomento migrazioni, ho visto con
un po' di estraneità quella di roma, a cui non avrei MAI
partecipato proprio perché coincidente con la ciemmona,
che oltre ad essere una specie di manifestazione è più
che altro un manifesto, vero, concreto, di ciò che in
molti hanno già abbandonato. ma vabbé)
ad adriano suggerirei di ripensare la strofa che inizia con
"Evviva la decrescita, viva l'orto di guerra". non è la
parola guerra a disturbarmi più del solito, ma il
concetto: ai tempi della guerra si coltivava sui balconi,
terrazzi, fazzoletti di terra per necessità, non per
ricerca di una vita migliore. era insomma un modo per
svoltare la giornata, non per cambiare vita.
oggi si usa di più orti di pace, proprio per rimarcare la
differenza.
mi rendo conto che la rima è rima. magari puoi trovare
un'alternativa, comunque fai come vuoi, solo sallo*.
di orti in città ne parlo un poco sul mio sito:
http://www.movimentofisso.it/biciclette_it.aspx?IdProd=55
*sappilo