[Hackmeeting] seminario linux base e cartella stampa

Borrar esta mensaxe

Responder a esta mensaxe
Autor: yattaman
Data:  
Para: hackmeeting
Asunto: [Hackmeeting] seminario linux base e cartella stampa
so di essere in ritardo, ma sono stato un po' impedito in questi giorni.
1. ho visto solo ora il calendario. io ho il seminario di linux base venerdì
pomeriggio, il fatto è che non sarò a milano prima di sabato mattina.
qualcuno può fare cambio con me?

2. ho visto la cartella stampa, secondo me è fatta bene ma manca qualcosa.
ho buttato giù due righe che secondo me potrebbero essere integrate in
cartella stampa. se sono una schifezza irrecuperabile le possiamo cestinare
e buona notte. so che è un testo tecnicamente impreciso, ma può essere utile
a spiegare qualche concetto base ai giornalisti, che sono a.stupidi e b.di
fretta. se gli dai un testo a prova di stupido coi concetti fondamentali hai
più chance che esca qualcosa di sensato. poi farei anche qualche scheda, la
preparo domattina, se siamo ancora in tempo. tibi che ne dici?

yat






VINCERE LA PAURA, DIVENTARE HACKER

Vincere il sentimento della paura e sradicarlo dalla nostra società. E'
questo il tema della dodicesima edizione dell'hackmeeting, il raduno
nazionale degli hacker, che si tiene a Milano dal 19 al 21 giugno. Incontri
tematici, workshop tecnici, seminari e lezioni. Tutto per un unico
obiettivo: vincere passo dopo passo la paura.

Tutto è iniziato con il software libero

L'hacker è una persona curiosa, che non si accontenta di cliccare dove è
previsto. E' una persona che pretende di sapere come è fatto un programma.
Lo apre, lo smonta, ci guarda dentro, in quello che tecnicamente si chiama
il codice sorgente. Lo modifica, ne tira fuori nuove funzionalità e lo
rimette in circolazione, modificato, perché qualcun altro possa dare il suo
contributo. Il risultato di questo processo è quello che viene definito il
software libero. Linux ne è l'esempio maggiore e più conosciuto. A garanzia
del fatto che nessuno possa appropriarsi di un lavoro collettivo c'è un
meccanismo giuridico semplice ma molto efficace: la licenza d'uso GPL,
General Public License. Che funziona così: posso utilizzare, copiare e
distribuire il programma; e posso anche modificarlo, purché il risultato
finale sia ancora rilasciato con licenza GPL. Linux è la dimostrazione che
un lavoro collettivo e senza fini di lucro può funzionare meglio di uno
privato e commerciale.

Poi è venuto il Creative Commons

Poi qualcuno ha pensato: perché limitare questo meccanismo al software?
Perché non utilizzarlo anche per libri, articoli, dischi o film? E così sono
nate le Creative Commons, licenze d'uso che permettono a chi realizza un
lavoro di rendere disponibili alcuni diritti a chi ne usufruisce, come
quello di copiarlo o di modificarlo, in modo che possa svilupparsi una
catena di modifiche, contributi, di redazione collettiva.

E poi è arrivata Wikipedia

E così qualcun altro ha pensato: ma che bella idea, si potrebbe fare persino
un'enciclopedia nello stesso modo. E così è nata Wikipedia, un'enciclopedia
a cui ciascuno può contribuire, modificando le voci su cui è competente. Il
risultato è sotto gli occhi di tutti: una eccezionale ricchezza di voci che
ha messo all'angolo le altre enciclopedie on line, ancora legate al
tradizionale meccanismo redazionale, per cui una singola persona competente
viene incaricata dalla testata di redigere una voce.

L'origine di tutto questo è il sentimento più antico dell'uomo: quello della
curiosità. Il desiderio di capire come funzionano le cose, come si possono
manipolare, alterare, trasformare per scoprire qualcosa di nuovo. Questo è
ciò che fanno gli hacker. Per questo hacker non è una categoria, è piuttosto
un'attitudine. L'attitudine hacker è il miglior antidoto alla paura. La
paura paralizza. Domina le persone, le rende impotenti, non consente loro di
pensare lucidamente. Le spinge a compiere gesti cechi, di scatto, senza
valutare le conseguenze. E quando sono tante le persone dominate dalla
paura, allora si innesca una spirale violenta, in cui la paura genera paura.
Questo sta succedendo alla nostra società. E quello che fa comunità hacker è
proporre un via d'uscita. Rimettendo al centro la curiosità, la
condivisione, il bene comune.