[Sempreverde] Resoconto personale sull'escursione Abbazia di…

Delete this message

Reply to this message
Author: Alessandro
Date:  
To: sempreverde@inventati.org
Subject: [Sempreverde] Resoconto personale sull'escursione Abbazia di Trisurti - Monte la Monna - Monte Rodonaria
Cari/e amici/he,

anche se alcuni di voi raramente vengono alle nostre escursioni ed anche
se alcuni di voi forse neanche li conosco, mi fa lo stesso piacere
parlarvi dell'ultima escursione che l'ass. Sempreverde -- Pro Natura ha
svolto domenica scorsa 14 giugno 2009, sui monti Ernici in località
Trisurti/Colle Pardo in provincia di Frosinone.

La partenza è stata decisamente molto presto (l'appuntamento era per le
6:30) anche se a detta di qualcuno, vista la stagione, il caldo
incombente e la lunghezza del percorso sarebbe stato forse meglio
anticipare ancora di più l'orario.

Comunque, nonostante un mio personale ritardo all'appuntamento che ha
costretto Marcos, Roberto ed Enrico a passarmi a prendere alle ex
autolinee, essendo loro già partiti, abbiamo raggiunto Fabio sotto al
bivio per Roccagorga che erano circa le 7:15/20. Dopo una sosta al
baretto per un caffè o un cappuccio abbiamo raggiunto l'abbazia
cistercense di Trisurti da dove parte il sentiero.

Per ricapitolare il gruppetto degli escursionisti era formato da ma
(Alessandro) detto "Frodo", Roberto detto "Marcos", Roberto detto
"Nonno", Enrico detto "il Pazzo" e Fabio detto "Osa".. :-)

Dopo aver caricato le borracce all'ottima fonte presso l'abbazia abbiamo
iniziato il sentiero esattamente alle 8:35.

A quel punto è iniziato il "toto tempo" .. ci siamo insomma cimentati
sul pronosticare il tempo che ci sarebbe voluto per completare
l'ascenzione fino a monte la Monna (m 1952 slm). Vi ricordo, come già
detto nella mail inviata per il lancio dell'escursione, che il
dislivello previsto era di 1130 m trovandosi l'Abbazia ad un'altitudine
di 835 m slm.

Tra le varie ipotesi io ho avanzato un tempo totale di 3 ora, Marcos ha
proposto 4 ore.. e Nonno 3 e mezzo .. il solito democristiano!!

Il sentiero (n°8) ha da subito offerto quella piacevole ombra che ci ha
accompagnato per tutto il tragitto almeno fino a quota 1700 circa dove a
termine di una radura c'è il bivio Rodonaria/Monna.. ma andiamo per gradi.

La prima parte del sentiero è stata quindi caratterizzata da una fitta
vegetazione di bosco misto dove assieme al faggio abbiamo incontrato il
pino, l'acero d'ungheria (Acerus octusatum), sorbo montano, maggio
ciondolo, mirto (di cui alcuni esemplari secolari tagliati non si sa per
quale ragione!) .. insomma una certa varietà vegetativa. In questo
tratto giunti a Vado la Porca (grosso taglio nella roccia attraverso cui
passa il sentiero) abbiamo potuto ammirare un bellissimo panorama
dell'abbazia con la valle e le montagne circostanti, affacciandoci ad un
"balcone" ricavato nella roccia con tanto di parapetto in ferro battuto
ed una curiosità: su un lato del balcone c'era una cassetta delle
lettere con su scritto abbazia di Casamari... boh!

Proseguendo, bosco diventa decisamente monospecifico.. ossia dominatore
assoluto diventa il faggio specie arborea presente dai 8/900 m in su e
compagna delle nostre escursioni anche sui Lepini.

La piacevolezza indescrivibile di camminare, pur faticando per il
dislivello, sotto l'ombra impenetrabile dei faggio ha reso l'escursione
rilassante.

Come siamo usciti dal bosco ci siamo imbattuti in una bella nuvolona
densa e grigia che risaliva dal versante occidentale e ha fatto
presagire qualche goccia di pioggia. Fortunatamente non ha piovuto e,
ancor più, non abbiamo sofferto per il sole a picco. Sfortunatamente la
densa nebbia ci ha impedito di godere del paesaggio che, a detta di
alcune persone che abbiamo incontrato poi in vetta, consente in giornate
molto belle di vedere addirittura le isole pontine!

Giunti sulla sella di monte Faito (dove abbiamo incontrato un gruppo di
ragazzi intenti a cucinar salsicce.. un vero attentato alla buona
riuscita dell'escursione!! :-) abbiamo proseguito verso la Monna
lasciandoci a sinistra la vetta della Rodonaria. Qui la vegetazione
arborea scompare del tutto l'asciando spazio ad un tappeto d'erbe di
vario tipo quali, genziana, tasso barbasso, salvia e ortiche ed una
miriade di fiorellini di vari colori.. uno spettacolo vero!

Proseguendo verso la Monna abbiamo "perso" il sentiero andando avanti a
"senso" rispetto alla conformazione della cresta che poi porta in
vetta.. è stato forse anche un bene poiché, pur se un po' disorientati
dalla foschia, siamo saliti senza sforzarci più di tanto.

Il sentiero "vero" (ossia quello segnato in bianco/rosso) ci avrebbe
fatto fare un /impettata/ di circa un centinaio di metri per poi
proseguire fino in cima sulla cresta. Noi diversamente abbiamo
proseguito a mezza costa /zigzaganto/ sul pendio.

Dopo aver girato intorno ad una sorta di "falsa vetta" (non saprei come
definirla: poggio o prominenza) siamo finalmente giunti alla cima!

Orario 11:35! Della serie: c'ho l'orologio nelle gambe!

Qui abbiamo fatto la pausa pranzo. Volete sapere pure quello che ci
siamo mangiati?

Vi dico solo che eravamo ben forniti.. per sapere altro vi consiglio di
venire la prossima volta. ;-)

Dopo un paio di ore abbiamo ripreso la via del ritorno e visto l'orario
si è deciso di fare doppietta! Così tornato al bivio sulla sella di
monte Faito abbiamo proseguito verso la Rodonaria.

Sulla cima del Rodonaria da cui si domina tutta la Ciociaria con un
panorama ineccepibile sull'abazia di Trisurti, visto che la /nuvoletta
grigia/ stava divenendo sempre più /nuvolone/, abbiamo iniziato la discesa.

Ore 15:45 stavamo nuovamente all'abbazia di Trisurti dove abbiamo preso
d'assalto la fontana e la sua ottima acqua.

Per non farsi mancare niente siamo entrati nel liquorificio dell'Abbazia
dove ci siamo sparati diversi /cicchetti/ degli ottimi liquori dei frati
cistercensi! Tra amaro centerbe, elisir alpestre, gocce imperiali,
liquore millefiori e sambuca non si sa cosa ci sia piaciuto di più..
qualcuno ha anche fatto scorta!

Dopo un giretto nel complesso dell'abbazia non poteva mancare
l'appuntamento con il "peroni time".. tipica usanza post-escursionistica
del /Homus Sempreverdinus/, in cui ci si spara una media di non meno di
una peroni da 66cl fresca a testa!! :-D

Ecco qua.. questo è tutto

A risentirci alla prossima escursione!

Alessandro