LEGAMBIENTE LIGURIA
AUDIZIONE DEL 12 GIUGNO 2009 in COMMISSIONE URBANISTICA DEL COMUNE DI GENOVA
Oggetto
VARIANTE AL P.U.C. FINALIZZATA ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL LO STABILIMENTO BALNEARE DEL LIDO, DELLA PASSEGGIATA PUBBLICA LUNGO CORSO ITALIA E ALLA CREAZIONE DI UNA BASE NAUTICA SPECIALIZZATA COME CENTRO VELICO.
Municipio VIII Medio Levante
NOTE CRITICHE E PROPOSITIVE
Per formulare un equilibrato giudizio critico-propositivo, sono stati presi in esame tutti i documenti che compongono la variante urbanistica relativa al progetto di trasformazione dell'area del Lido
di Genova; progetto denominato "NUOVO LIDO DI GENOVA", frutto del lavoro congiunto tra soggetti privati e Uffici Comunali, che la Giunta ha fatto proprio e come tale propone al Consiglio Comunale.
Nei documenti che compongono la Variante al P.U.C. in intitolazione, dalla Relazione Urbanistica alle prescrizioni dell'Ambito Speciale di Riqualificazione e relativo Schema di Organizzazione,
si è rilevato che sussistono alcuni enunciati condivisibili, negli obiettivi dichiarati di sostenibilità ambientale, ma sostanziali aspetti negativi nelle previste destinazioni d'uso a residenza e parcheggi per il loro impatto sull'ambiente urbano e sul paesaggio costiero.
Sono condivisibili alcuni obiettivi contenuti nella Variante Urbanistica e di seguito citati :
· ".avvicinare la città al mare." attraverso "..la creazione di nuovi spazi a fruizione pubblica ..e..due nuovi accessi pubblici alla battigia." e "..un nuovo giardino lineare ."
· "....delineare un sistema di verde urbano che si svolga parallelamente all'arco costiero..
· "..rinaturalizzare il complesso edilizio esistente..per una nuova apertura della città verso il mare"
· "..demolizione della barriera visiva costituita dagli esistenti volumi su corso Italia.."
· ".collegamento alla contigua spiaggia comunale di San Giuliano."
· "....una maggiore fruizione della zona lungo l'intero arco dell'anno.."
Si osserva in merito che tali dichiarati obiettivi di riqualificazione sono circoscritti alla sola area
di intervento del progetto "Nuovo Lido" e non estesi all'intero contesto urbano avente eguale carattere ambientale.
Nella Variante Urbanistica sono però riscontrabili previsioni contraddittorie con aspetti sostanziali del progetto:
"Valorizzare le visuali panoramiche contenendo le sagome dell'intervento in altezza, in modo
da rispettare i coni ottici da corso Italia verso il mare."
In contrasto a questa affermazione, le visuali attuali vengono invece limitate proprio dall'estensione della piattaforma di copertura dei nuovi edifici previsti sotto il livello stradale.
"Ottenere una struttura a basso impatto ambientale, con riduzione sia delle emissioni inquinanti che del consumo energetico..portando tutte le attività e funzioni al di sotto della passeggiata di corso Italia". In merito non viene assolutamente specificato attraverso quali soluzioni tali obiettivi potranno essere concretamente raggiunti, nonostante venga dichiarato come risolutivo l'uso di materiali costruttivi ecocompatibili e l'adozione di coperture in legno con pavimenti galleggianti.
"La realizzazione di un nuovo centro collegato al tema dello sport, benessere e tempo libero."
non costituisce una struttura ad uso pubblico, ma un centro velico esclusivo, con strutture ricettive private e attività commerciali.
La copertura della base nautica, definita nella Variante Urbanistica come "Piazza sul mare",
è unicamente un'estensione edificata che taglia la attuale visuale della battigia da corso Italia.
Analogo impatto paesaggistico hanno le coperture dei volumi di parcheggio e residenza costruite sotto il livello stradale, accessibili dalla strada e graficamente indicate come giardino alberato, mentre in realtà sono spazi sui quali il verde potrà essere costituito unicamente da erba e arbusti.
I nuovi spazi ad uso pubblico sono infatti ricavati sulla copertura degli edifici di nuova costruzione, con l'artificiosa surrettizia denominazione di "verde pensile", per superfici su cui
si potrà avere al massimo una crescita di erba, mentre nelle tavole di progetto vengono definiti come "VERDE ALBERATO".
La questione nodale del progetto "NUOVO LIDO" tuttavia consiste nei seguenti punti:
1. realizzazione di edificazioni a fine residenziale in sostituzione degli attuali volumi delle cabine balneari stagionali.
2. utilizzazione degli spazi interrati per funzioni di parcheggio, con grave compromissione della struttura esistente sotto corso Italia, costituita da un sistema di arcate in pietra aventi ormai valenza storica, che dovrebbe invece essere reso leggibile nella maggiore estensione possibile.
Per quanto alla riconversione dei volumi esistenti, da struttura balneare ad appartamenti,
posto che la volumetria sia contenuta nei limiti attuali, si contesta che si possa equiparare
una funzione di uso pubblico temporaneo, quale è quella balneare, ad una di uso privato permanente, quale è quella residenziale prevista dal progetto, ovvero di tre piani residenziali edificati a filo d'onda.
In merito è disinvoltamente esplicativa la dichiarazione riportata nel dispositivo di variante, ovvero (si cita) ".le destinazioni d'uso residenziale complessivamente previste dal P.U.C.,
sono necessarie per l'equilibrio economico dell'intervento.."
Nella relazione della variante al P.U.C. viene fatto riferimento all'art. 26, comma 4, lettera b),
punto 1) della L.R. n° 38/2007, il cui testo nega "..l'inserimento della potenzialità edificatoria per destinazioni residenziali.". In merito detto punto 1) recita " non è possibile procedere all'adozione di varianti al vigente strumento urbanistico volte ad incrementare la potenzialità edificatoria per destinazioni residenziali.."
Non risulta assolutamente comprensibile il parere della Regione Liguria, secondo il quale per
un intervento come quello del "NUOVO LIDO", esteso per un'area di oltre 40.000 mq., con una capacità insediativa di 10/15.000 persone e una complessità di costruzioni di forte impatto sull'ambiente, non è necessaria l'applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ma sarebbe sufficiente uno "screening ambientale".
Pertanto Regione Liguria, essendosi comportata in maniera analoga per altri interventi di grande impatto ambientale sul territorio, sia a Genova che nella regione, risulta responsabile della mancata applicazione della direttiva europea sulla VAS e del D.lgs. n°4 del 2008.
Per questo motivo Legambiente ha avanzato un reclamo alla Commissione UE e una fatta una petizione al Parlamento Europeo, in relazione al mancato recepimento delle Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente.
Nella relazione della variante al P.U.C. manca inoltre, ai sensi della Legge Regionale
n° 36/1997, la valutazione del peso urbanistico conseguente alle attività e funzioni previste
dal progetto, rendendo così impossibile la verifica del dimensionamento degli standard ai sensi del DM 2/4/68
Le osservazioni al progetto ed i rilievi normativi che vengono esposti dovrebbero essere debitamente considerati dall' Amministrazione Comunale e conseguentemente determinare il rinvio della approvazione della Variante Urbanistica relativa al progetto "NUOVO LIDO DI GENOVA".
Nel caso specifico che viene qui esaminato, si evidenzia la necessità di procedere unicamente sulla base di un progetto urbanistico che investa il riassetto di tutte le aree a mare, o almeno quelle comprese tra la Foce e Boccadasse, e non singole unità proprietarie o imprenditoriali.
Viene pertanto proposta la stesura di un progetto urbano integrato, funzionale ad affrontare
e risolvere i problemi e le contraddizioni che sono state qui messi in evidenza, che consideri l'asse di corso Italia come uno spazio continuo di percorrenza pedonale e ciclabile, servito unicamente da mezzi pubblici, e non come una strada di attraversamento urbano al servizio di silos per parcheggi, siano essi sotterranei o in superficie.
Nell'ambito di un tale progetto unitario l'applicazione della V.A.S risulta essere lo strumento più efficace per l'integrazione e la condivisione degli interventi a livello urbanistico e ambientale.
Legambiente Liguria è in merito aperta al confronto, purché sia posto in atto il pieno rispetto delle leggi e delle normative vigenti, si rispettino i principi di urbanistica sostenibile secondo le direttive europee, si attuino interventi, anche circoscritti, ma sulla base di un piano unitario per aree omogenee.
Legambiente Liguria pertanto dichiara la sua disponibilità a dare al Comune di Genova il suo fattivo contributo nel progetto della città, attraverso la partecipazione ad un vero dibattito pubblico, nel quale si abbia effettiva possibilità di incidere sulle scelte e decisioni dell'Amministrazione Comunale, avendo la possibilità di seguire i processi decisionali dal momento dell'avvio e sino ad loro conclusione condivisa.