Autor: Iriko Data: A: hackmeeting Assumpte: Re: [Hackmeeting] la cia dietro faecebook?
Caro Lele,
nell'analisi dei fenomeni come quelli da te citati ritengo sia
necessario portare la valutazione su più livelli.
Nel caso di Facebook, per esempio, credo che la questione vada
analizzata sia dal punto di vista tecnico che da quello istituzionale.
Occupandomi in prima persona di informatica, ed in particolar modo di
programmazione web, sono ben copnscio dei pericoli che questo tipo di
software genera.
Spesso si preferisce additare come prima minaccia alla riservatezza la
sete di informazioni di imprese ed istituzioni, ma conoscendo il settore
non ho problemi a sbilanciarmi dicendo che il principale pericolo è la
naturale disattenzione dei programmatori, seguita a breve distanza
dall'inaffidabilità potenziale degli operatori e dalla cronica incuria
degli utenti.
Personalmente mi spaventa molto di più pensare che un click sbagliato
possa mandare in condivisione la mia cartella clinica, anche perché se
la CIA, il SISMI o la P2 dovessero leggere per intero il mio profilo
Facebook troverebbero solo informazioni che ho pubblicato
volontariamente, mentre sulla mia cartella clinica ci sono informazioni
che ahimé non ho potuto vagliare.
Per quanto riguarda invece la neutralità, Facebook dipende da Facebook
Inc, che a sua volta è sottoposta alle leggi e alla giurisdizione del
governo americano.
Ciò è sufficiente a mettere le informazioni contenute nell'invenzione di
Zuckerberg a disposizione di tutte le istituzioni statunitensi, come
d'altronde penso sia generalmente giusto.
M'interessa però la tua esperienza, che trovo oggettivamente atipica.
Io stesso un po' di tempo fa realizzai un rudimentale logger di rete,
che nonostante la sua semplicità risultava assolutamente trasparente ed
irrilevabile (anche all'analisi speculativa dei tempi di risposta).
Sarei molto interessato a sapere più in dettaglio cosa hai osservato e
come ti sei accorto di essere "seguito".