[Sempreverde] ESCURSIONE Dom 7 Giugno 09: LA MONNA

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Author: Roberto F
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To: sempreverde
Subject: [Sempreverde] ESCURSIONE Dom 7 Giugno 09: LA MONNA

L'associazione SempreVerde - Pro Natura Latina torna a proporvi un nuovo
appuntamento con la natura, nel bellissimo comprensorio dei Monti Ernici:

DOMENICA 7 GIUGNO 2009 ESCURSIONE MONTE LA MONNA

Monte La Monna (1952 m. s.l.m.) partenza dalla Certosa di Trisulti (915 m.
s.l.m.) (comune di Collepardo -FR-) http://www.collepardo.it [1]

Partenza : Certosa di Trisulti 835m.

Dislivello:1130 m

Sentiero C.A.I nr.8 itinerario segnato rosso-giallo-rosso e bianco-rosso

carta IGM 151 II NE Vico nel Lazio

carta CAI Sentieri dei Monti Ernici

Tempo di salita circa 4 ore

Tempo di ritorno 3 ore circa

Escursione facile ma impegnativa E

http://www.ilmeteo.it/meteo/Collepardo [2]

http://www.montiernici.it/Monna/cartina%20monna.htm [3]

COME ARRIVARE alla Certosa di Trisulti:

Da Frosinone: (Km: 27 )S.S nr.155 per Fiuggi - bivio per Collepardo -
Certosa di Trisulti;

PERCORSO ANDATA:

Certosa di Trisulti - Vado di Porca- Vallone della Barca-Sella Faito

L'escursione è nel gruppo dei monti Ernici,passeggiata bella ma
impegnativa per il dislivello e la lunghezza del percorso.

Si arriva al paese di Collepardo e si prosegue per la certosa di Trisulti
(si consiglia la visita).

Il monte Monna è una delle cime maggiori dei Monti Ernici, toccando alla
sua sommità i 1952 metri. Detto comunemente "la Monna", il suo nome deriva
probabilmente dal fatto che la sommità si presenta priva di vegetazione:
in dialetto locale si fa riferimento alla sbucciatura della frutta, che si
dice appunto "monnata". Da questa cima si domina tutta la Ciociaria
propriamente detta, ed in particolar modo il territorio di Alatri subito
alle sue falde.

APPUNTAMENTI:

Latina: ore 6:30 parcheggio in Via Pio VI, angolo

Via Cattaneo (ex autolinee)

PARTENZA ORE 6.45

per eventuali altri appuntamenti telefonare alle persone di riferimento

CONTATTI:

Roberto

magalumaca@??? [4]

3467559147

altri responsabili dell'escursione;

Fabio Cusumano 334 3275156 facusu@??? [5]

Daniele Pallotti 328 7634615 villofish@??? [6]

Non sono richieste quote di partecipazione anche se dai non soci è
fortemente gradito l'iscrizione all'associazione (EUR 7) o un piccolo
contributo.

L'ESCURSIONE :

La fontanella della Certosa è l'unica fonte di tutto il tragitto, si
consiglia il riempimento delle borracce!

Il sentiero numero 8, ben evidente e contraddistinto da segnaletica C.A.I.
rosso-giallo-rosso, ha inizio circa 50 metri a sinistra dopo la suggestiva
Abbazia di Trisulti Attraversata una piccola abetaia ed una strada

bianca, a 12 minuti ca. dalla partenza il sentiero svolta decisamente a
destra fino ad unirsi al sentiero nr. 6 originario dalle vicine Cappellette
di Trisulti. Soprattutto nel periodo tarda primavera - estate, in questa
zona, non è raro avvistare le spericolate acrobazie degli scoiattoli tra i
rami degli alberi o ascoltare il

tambureggiare ritmato del Picchio Rosso Maggiore alla ricerca di cibo. A
30 min. ca. dalla Certosa siamo già a Vado di Porca splendido balcone
sulla sottostante Abbazia di Trisulti. E' il taglio di uno sperone di
roccia per consentire il passaggio di una strada antica che collegava il
bacino del fiume Cosa al bacino del fiume Liri. Il sentiero entra in piano
nella Valle di Porca lascia a destra i segnavia per la Valle dell'Inferno e
sale per scavalcare il crinale che scende verso est dalla Rotonaria.Poi
riprende a salire rapidamente nel fitto bosco,piega a destra e riprende a
salire nella stupenda faggeta del Barca, si raggiunge l'erbosa Sella Faito
(1665m) dalla quale si può rggiungere la vicina (30 minuti circa
)Rotonaria(1750m). Lasciata a sinistra la traccia per la Rotonaria si
continua tra grandi e secolari faggi si rientra nel bosco e si sale a mezza
costa nel ripido versante meridionale del Monte Fanfili. Ci si tiene sulla
sinistra ad un bivio si superano gli ultimi faggi e si sale alla sella
(1888 m) tra le due vette,verso sinistra un'ampia sella ghiaiosa porta alla
Monna (1952 m) sulla spicca una croce metallica.

"Trekking è camminare per conoscere, vivere e leggere l'Ambiente intorno
a noi, rispettarlo, vivere in armonia con esso, lavorando quindi anche per
far crescere una mentalità nuova, che porti ad un maggiore equilibrio tra
l'Uomo e la Natura"

COLLEPARDO, LA CERTOSA DI TRISULTI:

Nel territorio di Collepardo, comune insignito dal Touring Club Italiano
del marchio di qualità "Bandiera Arancione", sorge, a circa 800 m.
d'altezza, sotto la cresta rocciosa del monte Rotonaria, tra il verde dei
boschi che la circondano, la Certosa di Trisulti, splendido esempio di
architettura religiosa in montagna. Le sue origini risalgono all'anno
Mille, quando S. Domenico da Foligno, monaco benedettino, fondò in questo
posto di selvaggia bellezza e solitudine, già luogo di eremitaggi, come ci
testimonia la vicina mistica grotta della Madonna delle Cese, incavata
nella montagna e costruita sotto un'alta rupe, un monastero dedicato a S.
Benedetto. Per volere del papa anagnino Innocenzo III, nel 1204 l'abbazia e
i beni passarono ai Certosini, che curarono la costruzione di un nuovo
monastero più conforme alla loro vita e regola monastica. Il cenobio è un
complesso organico di edifici, viali e giardini in un breve piazzale che si
affaccia su una voragine boscosa. Su questo piazzale troviamo l'antica
Foresteria in stile romanico-gotico, detta "Palazzo di Innocenzo III", che
infatti qui amava soggiornare, ed è oggi sede dell'importante biblioteca
che vanta oltre 36.000 volumi. Di fronte sorge la chiesa abbaziale dedicata
a S. Bartolomeo. Rimaneggiata nel corso dei secoli, è di stile
settecentesco, con facciata neoclassica. L'interno ad una navata è divisa
da un'iconostasi in due parti, quella dei conversi e quella dei Padri,
secondo la peculiare caratteristica della chiesa certosina; in ambedue
notevoli sono i cori in legno. Alle pareti si possono ammirare i dipinti di
Filippo Balbi, mentre la volta a botte è decorata con affreschi di
Giuseppe Caci. Mirabili sono i due chiostri. Il più piccolo racchiude il
cimitero certosino, a sinistra del quale si apre la sala capitolare (con
pavimento ad intarsio sul fondo di noce scuro), sulle cui pareti si
ammirano otto quadri sulla Maddalena, probabilmente opera del Caci. Il
grande chiostro, del 1700, invece, si trova su un piano più basso rispetto
a quello della chiesa, ed è di stile Rinascimentale. Un'attenzione
particolare va anche rivolta alla sagrestia, notevole per i suoi mobili in
noce di scuola certosina e per gli affreschi realizzati nella volta che
rappresentano la vita della Vergine. Gioiello della Certosa è la Farmacia,
sistemata in una palazzina con antistante giardino caratterizzato da siepi
di bosso, modellate in forme curiose dai stessi frati, un tempo orto
botanico. Essa fu realizzata nel secolo XVIII, ma da sempre i monaci della
Certosa hanno raccolto sulle montagne circostanti erbe con cui preparare
medicamenti, unguenti, droghe che riponevano in vasi di terracotta
maiolicata. Questi si possono ancora ammirare ben allineati in una delle
due deliziose salette. Ancora oggi permane la produzione di liquori
tradizionali. Le sale della farmacia sono arredate con mobili
settecenteschi e belle scaffalature in legno, sulle quali appaiono in bella
mostra scatole di faggio e vasi in vetro e ceramica. Singolare è la
decorazione pittorica, soprattutto del cosiddetto, salottino del Balbi, il
salotto d'attesa che ha preso il nome del principale decoratore dell'intero
complesso, il pittore napoletano Filippo Balbi, che fra il 1857 e il 1865
soggiornò a lungo nella Certosa per rifugiarsi dall'assedio borbonico ed
eseguì numerosi dipinti. L'attenzione del visitatore è però attirata
dalle volte a crociera della sala principale della spezieria, decorata sul
finire del Settecento da Giacomo Manco in stile pompeiano, in ossequio alla
moda esplosa dopo i primi ritrovamenti di pitture in Pompei ed Ercolano.
Infine, sempre nella Farmacia, si può ammirare un suggestivo dipinto del
Balbi, a grandezza naturale, raffigurante Frà Benedetto Ricciardi,
direttore della Farmacia fino al 1863 anno della sua morte. Questo dipinto,
per gli abili giochi di prospettiva, mostra un'impronta di forte realismo.
Per tutte queste particolarità, per la varietà di stili e di temi, per
l'importanza storica ed artistica, la Certosa di Trisulti, abitata e
gestita dai padri Cistercensi dal 1947, fu dichiarata Monumento Nazionale
nel 1890.

info generali sul : TREKKING - ESCURSIONI (tratto dalla guida ATP Latina
sui Monti Lepini)

AVVERTENZE

a) I sentieri: i tempi di percorrenza, di andata e ritorno, sono calcolati
per un escursionista con un sufficiente grado di allenamento e non tengono
conto delle eventuali soste che si possono compiere lungo il percorso. Il
dislivello e quello assoluto, ovvero tiene conto di tutti i sali scendi sia
per l'andata che per il ritorno e non è la semplice differenza tra la
quota d'arrivo e quella di partenza.

b) Il periodo: per apprezzare meglio i paesaggi di questi monti, si
consiglia di percorrere i sentieri nel periodo primaverile e autunnale.
D'estate, a causa delle basse quote a cui si snodano i sentieri e della
forte insolazione, è preferibile evitare escursioni sul Versante Sud,
mentre d'inverno si suggerisce di farle in presenza di neve, che rende
sicuramente più suggestivo l'ambiente montano. Percorrendo gli itinerari
nei periodi sconsigliati si rischia di non apprezzare appieno le bellezze
naturali di questi luoghi. Si raccomanda vivamente di astenersi dal
proseguire in caso di avverse condizioni atmosferiche soprattutto per quei
sentieri ove l'orientamento risulta problematico.

c) L'equipaggiamento: un sentiero, può attraversare numerosi ambienti e
ovviamente la natura del terreno è estremamente variabile, così è
sicuramente necessario un buon paio di scarponi; anzi meglio due. Uno per
l'inverno e adatto per la marcia sulla neve e uno per le altre stagioni,
oltre a due paia di calzettoni adatti. Per quanto riguarda l'abbigliamento
è bene essere attrezzati secondo la stagione: è indispensabile avere
nello zaino un indumento idoneo per ripararsi in caso di pioggia e una
giacca a vento da indossare nell'eventualità di trovarsi in presenza di
forte vento in quota. Un berretto per il sole e un copricapo di lana per il
freddo insieme a un paio di guanti sono sicuramente utili. Si consiglia di
non mettere troppe cose nello zaino per evitare di rendere la marcia troppo
faticosa.

d) L'alimentazione: portare sempre almeno un litro d'acqua e alimenti con
un buon grado di digeribilità e soprattutto ricchi di carboidrati (in
particolare farinacei e frutta) che danno un apporto calorico notevole. In
caso di forte sudorazione si può ricorrere a reintegratori di vitamine e
sali minerali ma è bene non affidarsi solo a questi mezzi e dare sempre la
precedenza a prodotti naturali come la frutta fresca e secca. Non bisogna
eccedere nei cibi poiché in montagna occorre essere sempre in buona forma
fisica. Evitare gli alcolici o almeno assumerne moderatamente solo verso la
fine dell'escursione. Per i sentieri più impegnativi è consigliabile fare
piccoli spuntini ogni due ore circa e non un unico pasto a metà della
giornata.

e) Attrezzatura: alcuni strumenti, come la bussola, l'altimetro e la carta
topografica, sono senz'altro utili soprattutto per coloro cheiniziano a
fare escursioni in montagna. Altri sono consigliabili come un binocolo di
modeste dimensioni e una macchina fotografica con un obiettivo standard e
un grandangolo. Anche un coltello milleusi può essere utile.

f) La natura: con brevi deviazioni si possono raggiungere le grotte che si
trovano a poca distanza dai sentieri, ma si raccomanda particolare
attenzione nell'avvicinarsi, data la loro pericolosità; è meglio quindi
non avventurarsi all'interno se non in presenza di esperti speleologi. E'
assolutamente vietato raccogliere piante, soprattutto se protette
(agrifoglio, orchidee, ecc.), molestare gli animali o gettare rifiuti:
conservateli, invece, nello zaino e portateli a valle. I luoghi che si
raggiungono attraverso questi sentieri sono il più delle volte selvaggi,
la natura è ancora incontaminata e i paesaggi sono tra i più belli e
interessanti del Lazio. Abbiamo il dovere di mantenerli così come li
troviamo e, pertanto,

QUANDO PERCORRI UN SENTIERO FAI

IN MODO CHE

CHI VIENE DOPO DI TE

NON SI ACCORGA DEL TUO PASSAGGIO

Inoltre gli animali sono intorno a noi, ma non si fanno vedere, e le
piante non fuggono via, ma

SE PERCORRI UN SENTIERO IN SILENZIO

E CON MOLTA ATTENZIONE

PUOI VEDERE

CIÒ CHE GLI ALTRI NON VEDONO.


Links:
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[1] http://www.collepardo.it/
[2] http://www.ilmeteo.it/meteo/Collepardo
[3] http://www.montiernici.it/Monna/cartina%20monna.htm
[4] mailto:magalumaca@inventati.org
[5] mailto:facusu@libero.it
[6] mailto:villofish@libero.it