Il giorno dom, 31/05/2009 alle 14.02 +0200, caloges@??? ha
scritto:
> Corioni fa un quadro dal quale pare che la sua società si occupi direttamente
Mi accorgo ora, ancora una volta di più, come i modi di pensare sia
tanto differenti. C'è chi punta molto sulla qualità dei prodotti e
quindi, di conseguenza, sul fatto che un prodotto sia "bio" davvero o
meno.
A me, in realtà, invece, la questione della certificazione BIO interessa
fondamentalmente poco. E' importante sì, ma riveste un ruolo di secondo
piano. Io invece apprezzo il lavoro dei GAS per quella parte che rende
"BIO" il rapporto umano ed economico produttore-consumatore.
Ecco, è questo l'elemento virtuoso che viene a cadere, se non
completamente a scomparire, nel progetto "Iomangiobio".
Direi che il gruppo che acquista da questo fornitore perderebbe, a mio
parere, un pezzetto della "S" di "GAS". Rimarrebbe il rapporto solidale
uomo/terreno-ambiente ma si perderebbe completamente la relazione
contadino-allevatore/consumatore. In sostanza, IO, ultimo anello della
catena e consumatore mi troverei ad avere una distanza incolmabile che
mi distanzia dal produttore. E allora, onestamente, forse, mi
converrebbe acquistare da Esselunga o da Coop.
