Autor: caloges\@libero\.it Datum: To: intergas, roberto\.corioni Betreff: [Intergas] analisi da Corioni
Ho letto solo ora la querelle Corioni e c'è un aspetto sul quale nessuno ha scritto nulla e trovo invece importante, quello delle analisi.
Importante non sfruculiare con dichiarazioni altisonanti le incertezze di tutti i consumatori riguardo analisi e salute.
Corioni fa un quadro dal quale pare che la sua società si occupi direttamente (e "senza ricadute di costi per il consumatore"; ma per favore...) di analizzare acque, terreni e ruotine dei muletti alla ricerca di residui di pesticidi. Quindi farebbe un lavoro superiore (in quantità e qualità) a quello che fanno sia le ASL che gli enti certificatori del bio.
La mia esperienza diretta su come gli enti pubblici di controllo delle acque irrigue si comportano in quanto a controlli e veti, la può far propria chiunque uscendo in auto da Milano si fermi a tirar su un bicchiere di acqua da uno dei tanti fossi che costeggiano le strade (e noi tutti mangiamo ogni giorno vegetali irrigati con quell acqua lì, e animali allevati con quei vegetali, quando non abbeverati con quelle acque).
La mia esperienza diretta di agricoltore bio sugli enti certificatori è che con un po di esperienza non hanno nemmeno più bisogno di controllare acque e terreni per sapere cosa ci può essere dentro, ma alla fine spesso non lo fanno perchè altrimenti dovrebbero far chiudere tutti- o almeno tutta la pianura padana (del resto gli enti certificatori hanno le quote dei produttori associati come fonte di reddito: i controllori sono tenuti in vita dai controllati).
Tutto quel che mangiamo è contaminato, anche se a diversi gradi. Se qualcuno cerca di rassicurare i consumatori dicendo che la sua roba è pulita perchè va a fare strisci di controllo sulle ruotine dei muletti, mi dà più l idea di un imbonitore che di un informatore credibile.
Credo che il bio vada sostenuto non tanto nell illusione che le uova bio lombarde siano prive di pesticidi, ma perchè è un sistema che se viene appoggiato fa virare i sistemi di produzione verso il tipo di mondo che vorremmo.
Corioni argomenta: > >Riflettete: quanto ci costerebbe un fuori standard (uno o più residui di quelli tosti) ? Un processo per frode in commercio, il danno economico col cliente(interruzione delle forniture, aziende bloccate ...), perdita di credibilità, sospensione della certificazione, scandali sulla stampa, ecc.
Ebbene, riflettiamo davvero. Un fuori stendard non costerebbe assolutamente nulla. Quale processo per frode in commercio? Quale danno economico? Chi mai lo saprebbe? Quali casi conoscete di scandali per controlli risultati positivi (ripeto quali CONOSCETE, non dico che non ce ne siano ma che al consumatore non arriva nessuna informazione). Al massimo ogni tanto viene pubblicata una relazione dei NAS col numero di controllo risultati fuori norma, ma mai con indicazione di produttori o distributori.
Scusate la pedanteria ma ogni volta che non si risponde le cose scritte e non confutate rimangono come vere.