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Author: ANDREA AGOSTINI
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To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] legambiente intervento su variante urbanistica per Nuovo Galliera




LEGAMBIENTE LIGURIA



PRESA DI POSIZIONI CRITICA



Modifica della proposta di Giunta al Consiglio del30-4-2009

"VARIANTE URBANISTICA DEL VECCHIO E NUOVO    COMPLESSO OSPEDALIERO GALLIERA, IN CARIGNANO 




Genova, 25, maggio, 2009



Legambiente ha partecipato, assieme al Comitato per Carignano e al CEPIM, nel Consiglio Comunale del 18, maggio, 2009, prendendo una posizione critica nei riguardi della "Variante Urbanistica al Complesso del Vecchio e Nuovo Ospedale Galliera", secondo la proposta della Giunta Comunale

Le argomentazioni critiche sono sintetizzabili nei seguenti punti.



1)Snaturamento della nuova funzione ospedaliera e perplessità normativa sulla modifica delle destinazioni d'uso.



Le destinazioni d'uso, prescritte dal PUC vigente per l'area su cui si andrà ad insediare il Nuovo Ospedale Galliera, subiscono una mutazione genetica, passando da zona F, vincolata a servizi pubblici, a zona mista, prevista in quantità rilevante, non solo per servizi pubblici, ma anche per residenza, commercio, connettivo urbano, direzionale, parcheggi pubblici e privati,e altro

Noi non siamo affatto contrari al potenziamento del carattere di "mixitè urbaine", che dovrebbe assumere il progetto del nuovo Galliera, così come sembrano indicare con molta ambiguità i proponenti.

In verità, le funzioni previste risultano, per qualità e dimensione, non compatibili con quelle ospedaliere e, per di più, contrastano con l'assetto ecologico del quartiere di Carignano, rimasto abbastanza salvaguardato, nonostante abbia subito anch'esso, pur se in misura minore, quel processo di progressivo intasamento edificatorio dentro le aree libere e verdi che ha colpito inesorabilmente, dal dopoguerra ad oggi, tutte le agglomerazioni genovesi, nella più completa indifferenza del principio del diritto agli standard, di cui al D.M. del 2-4-68.

Balza fuori con evidenza una questione di principio, che va ben al di là di questo intervento sulla collina di Carignano Ci riserviamo di approfondirla, in termini di diritto urbanistico.

Non siamo convinti che una semplice variante urbanistica locale possa modificare le destinazioni d'uso, senza modificare i criteri normativi che giustificano la loro scelta, potestà che spetta , secondo noi , solo alla revisione generale del PUC vigente se non si vuole incorrere nel rischio della disparità di trattamento interzonale,

Il PUC è. da avviare con una Variante di salvaguardia e contemporaneamente da sottoporre a VAS, Verifica Ambientale Strategica,che mentre Porto e Comune hanno fatto propria, la Regione Liguria si rifiuta a far diventare legge di orientamento dei Comuni, così come non affronta da sempre la redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Regionale, strumento essenziale per uno sviluppo delle città-porto- sostenibile a livello metropolitano, interregionale, europeo.

La direttiva europea sulla VAS è del 2001,con sette anni di ritardo esce il D:Legs n° 4-2008 dello Stato Membro dell'Italia. Ancora oggi La Regione Liguria non ha disciplinato la VAS, affinché i comuni la possano applicare

In modo coordinato ed efficiente, diversamente da quanto hanno fatto altre regioni italiane che hanno integrato la VAS con la pianificazione ai vari livelli territoriali





2) Insostenibilità del peso urbanistico rispetto alle disponibilità dell'area d'intervento e alla qualità del contesto dei luoghi



L'attuale configurazione urbanistica e paesaggistica del Galliera e del contermine quartiere di Carignano, così come si può desumere dalle intenzioni di piano, fino ad oggi espresse nella "Variante Urbanistica", viene investita da una devastante trasformazione , la cui entità dipende da scelte previsionali e metodologiche di intervento basate più sulla valorizzazione immobiliare delle residenze che sul recupero dell'esistente. La ragione sta verosimilmente nel dover compensare le carenza finanziarie determinate dalla differenza tra il costo presunto dell'opera di 160 milioni di euro e la messa a disposizione da parte della Regione Liguria. di 53 milioni di euro. Anche in questa logica di bissnes non sarà tanto facile far scendere dal cielo i 107 milioni di euro, che mancano.



Il peso urbanistico previsto è fondamentalmente basato su tre scelte sbagliate:



a) Sovradimensionamento delle previsioni d'intervento a causa dell'incongrua aggiunta residenziale e della ristrettezza dell'area liberabile. Nonostante le opportune demolizioni e ricostruzioni, il dimensionamento urbanistico dell'insieme risulta comunque fuori scala., Non è un caso che nei documenti della Variante Urbanistica non si esplicitano con chiarezza i dati quantitativi delle operazioni d'intervento.



b) Svuotamento funzionale e culturale dell'antico Ospedale Galliera, considerato fino a ieri di eccellenza poi di colpo ridotto a puro contenitore di attività commerciali, perché considerato superato nei confronti di una moderna pianificazione ospedaliera di ispirazione regionale.

Se lo si lascia nello stato in cui si trova e se la grandiosa tipologia a pettine, la monumentale galleria di raccordo e il parco, se il complesso storico del del 1887, non lo si pone nella prospettiva di un restauro di eccellenza che conservi il bene monumentale e innovi con le tecnologie più appropriate e aggiornate di intervento, non si potrà mai raggiungere quel"il fine;( come dichiarato nella modifica della proposta di Giunta) di ridurre considerevolmente le dimensioni del nuovo complesso ospedaliero.

Lo scopo è quello consentire l'inserimento non solo di funzioni ospedaliere di supporto come quelle di ricerca scientifica e medicale e di direzioni, uffici, sale. biblioteche e convegni,ma anche parte del nuovo Ospedale.



c) Inattendibilità tecnica, urbanistica e gestionale dello "Studio di fattibilità, predisposto da E:O: Ospedale Galliera".Studio valutato in un primo tempo" in grado di formulare, "un'idonea proposta volta a definire, dimensionamento, funzioni e sito della nuova edificazione".

In un secondo tempo, dichiarato improponibile,"tale testo è stato eliminato dalla delibera del Comune, lasciando aperto il problema dei 27 gruppi di livello internazionale che hanno partecipato al concorso indetto opportunamente dall'E:O Ospedale Galliera, ai quali è stato dato come riferimento progettuale e normativo proprio quello" Studio di fattibilità", che il Comune non ha condiviso



3)Non bastano gli accoglimenti della modifica della proposta dalla Giunta del 19.maggio.2009 alle richieste di Legambiente , del Comitato per Carignano, del CEPIM

Le richieste accolte sono state: l'eliminazione del criterio del trasferimento delle superfici agibili fra i lotti, del connettivo urbano e del direzional;

la riduzione limitata delle superfici commerciali, la improponibilità del tunnele la previsione di parcheggi solo in sotterraneo e pertinenziali, solo se afferenti alle attività ospedaliere.. Qualche messa a punto delle altezze, in modo incompleto. Ma molte altre nostre richieste non sono state accolte.



In sostanza la metodologia è sempre la stessa



Le istituzioni non hanno soldi per intervenire sui servizi pubblici e allora si inventano solo operazioni di business immobiliare, che tutto inquina politicamente,delegando al privato la progettazione degli interventi di interesse collettivo, nonché la gestione delle aree e dell'attuazione.

Questa è la fine di una grande tradizione genovese che nell'800 ha governato il territorio con centinaia di piani particolareggiati, come quelli di Barabino e Gardella. controllando gli investimenti immobiliari, che erano pur forti, ma riconducendoli almeno ad un ordine e decoro architettonico e urbanistico.



Auspichiamo che il Comune tenga le redini del comando pubblico dell'operazione progettuale del Nuovo Ospedale Galliera, che intervenga preventivamente con schemi urbanistici strutturali o plano volumetric e che fornisca forme grafiche di sintesi delle linee guida urbanistiche per la redazione del progetti preliminare e definitivi del nuovo Ospedale Galliera..



E che soprattutto integri i grandi progetti nella struttura strategica del piano Urbanistico urbano e metropolitano di nuova generazione costruito sul processo metodologico di alternative sostenibili da sottoporre alle regole di un dibattito pubblico generalizzato e permanente





Stefano Sarti Presidente Regionale Legambiente



Giovanni Spalla Presidente Comitato Scientifico Legambiente



Andrea Agostini Circolo Nuova Ecologia Legambiente





Genova, 25 maggio 2009