[NuovoLab] 367° ora in silenzio per la pace

Delete this message

Reply to this message
Autore: norma
Data:  
To: forumgenova@inventati.org
Oggetto: [NuovoLab] 367° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì scorso, come molti/e sapranno, la questura ci aveva notificato
che avremmo dovuto lasciare i gradini del palazzo ducale di Genova (che
occupiamo da 366 settimane) e manifestare altrove, perchè dall'altra
parte della piazza era in programma un comizio del fascista Storace.
Ovviamente non abbiamo obbedito a questa ingiunzione, ed abbiamo svolto
tranquillamente la nostra iniziativa al nostro solito posto; confortati
anche dal fatto che eravamo più numerosi del solito.
Ci auguriamo che chi ha manifestato con noi mercoledì scorso voglia
raggiungerci anche la prossima settimana; quando svolgeremo la 367° ora
in silenzio per la pace ( sempre sui gradini del palazzo ducale dalle 18
alle 19.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------


IL “RESPINGIMENTO” DEI DIRITTI UMANI E DEL VANGELO:
CHIESE ED ASSOCIAZIONISMO CONTRO IL GOVERNO
di Emilio Carnevali e Ingrid Colanicchia

Il ministro degli Interni Roberto Maroni lo ha spiegato con la consueta
chiarezza e l’abituale rudezza: “Io il clandestino non lo faccio
entrare; lo respingo e torna da dove è venuto senza entrare nel merito
di chi è, e perché viene”. Questo è il senso della “svolta storica” (la
definizione è ancora del ministro degli Interni) inaugurata lo scorso 6
maggio quando 227 migranti provenienti dalla Libia sono stati
intercettati in acque internazionali e riportati a Tripoli da
motovedette italiane. Una svolta che sancisce il passaggio dalla
politica del “rimpatrio” a quella del “respingimento”,senza alcuna
possibilità di accertare se i singoli migranti hanno i requisiti per
effettuare la richiesta di asilo politico
da www.adista.it
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il 15% degli immigrati rinuncia alle cure
Immigrati preoccupati di essere segnalati come clandestini, in alcuni
casi tanto da disertare i Pronto soccorso e gli ambulatori pubblici
della Penisola. Le notizie diffuse nelle ultime settimane
sull'emendamento al pacchetto sicurezza che consente ai medici di
segnalare i clandestini alle forze dell'ordine, li ha allarmati e in
parte allontanati dagli ospedali. Nelle dieci strutture sanitarie di
Roma e Milano contattate dall'ADNKRONOS SALUTE si è infatti registrato
un calo degli accessi di stranieri tra il 10% e il 15%. Ma se a Roma
questo si è verificato solo nei giorni appena successivi al via libera
del Senato alla norma - grazie alla pronta ed efficace campagna di
informazione che ha avuto un effetto tranquillizzante - a Milano la
riduzione è rimasta costante, stabilizzandosi intorno al 15%. E in
alcune strutture del Nord di recente ha sfiorato il 50%.
Nessuna variazione nel numero degli accessi si è invece registrata in
alcuni ospedali e ambulatori di riferimento per gli immigrati. In queste
strutture i medici segnalano soprattutto "molta preoccupazione". Non
mancano, inoltre, i primi casi di pazienti che sono arrivati al Pronto
soccorso già in condizioni gravi, spiegando di aver rimandato la
richiesta di cure il più possibile, proprio perché clandestini.
da www.adnkronos.com
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SULLA LAVAGNA I NOMI DEGLI STUDENTI CLANDESTINI
GENOVA - La preside ha scritto sulla lavagna l' elenco degli studenti di
origine straniera in odore di "clandestinità". Ragazzi che nel corso
dell' anno scolastico avrebbero compiuto il diciottesimo anno di età, e
che a suo dire non avevano chiarito la loro posizione in merito al
futuro permesso di soggiorno. È successo nell' istituto professionale
per il commercio Casaregis, a Sampierdarena, e nelle altre due strutture
scolastiche accorpate, l' istituto tecnico industriale Galilei e l'
Einaudi. Diversi insegnanti hanno firmato indignati una lettera,
trasmessa al provveditore agli studi. La preside si è giustificata
sostenendo di aver pubblicizzato quei nomi perché temeva altrimenti di
sbagliarne la pronuncia, e che quello era semplicemente un invito a
presentare al più presto i relativi documenti in segreteria. Cosa che
gli studenti hanno fatto nei giorni successivi. - (m.cal.)
Da Repubblica — 19 maggio 2009 pagina 6 sezione: POLITICA INTERNA

NON ABBIAMO SCELTO DI ESSERE ITALIANE/I,
E CI VERGOGNIAMO PROFONDAMENTE DELLE LEGGI RAZZIALI CHE IL PARLAMENTO
ITALIANO HA APPROVATO E STA PER APPROVARE.