Autor: Maurizio Cecconi Data: Para: Partecipa al progetto :: Sexyshock :: Asunto: [Sexyshock] ABORTO/BOLOGNA. 'RU486 E' FARMACO CHE UCCIDE DUE VOLTE'
mi sembra scandaloso che a un incontro che si chiama
"Ru486: il farmaco che uccide due volte"
partecipi il presidente dell'ordine dei medici di bologna
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ABORTO/BOLOGNA. 'RU486 E' FARMACO CHE UCCIDE DUE VOLTE'
LA COMUNITA' GIOVANNI XXIII: "C'E' POCA INFORMAZIONE PER LE DONNE"
(DIRE) Bologna, 22 mag. - "La Ru486 e' piu' rischiosa dell'aborto
chirurgico e porta a conseguenze piu' pesanti a livello
psicologico, eppure le donne queste cose non le sanno". Lo dicono
Paola Dalmonte e Andrea Mazzi, del servizio Maternita' difficile
della Comunita' Papa Giovanni XXIII, motivando l'idea
dell'incontro in programma a Bologna per venerdi' 29 maggio, alle
20.45, nella sala conferenze del Quartiere Santo Stefano (via
Santo Stefano 119). "Ru486: il farmaco che uccide due volte" e'
il titolo dell'incontro a cui prenderanno parte diversi esperti
per fare il punto sulle conoscenze relative a questo prodotto.
"Lo chiamiamo farmaco- precisano- per farci capire, ma non
crediamo che questo prodotto chimico possa definirsi tale dato
che non serve a curare".
L'incontro sara' aperto dal presidente dell'Ordine dei medici
di Bologna, Giancarlo Pizza. L'invito e' stato inviato anche al
direttore sanitario dell'Ausl che pero' al momento non ha ancora
risposto. Poi Patrizio Calderoli, ginecologo del Sant'Orsola di
Bologna, parlera' di "miti e realta' della pillola abortiva",
mentre Pino Noia, docente dell'Universita' cattolica del Sacro
Cuore di Roma, si soffermera' su "L'effetto della pillola
abortiva sui bambini nel grembo". Le conseguenze psicologiche
dell'aborto invece verranno trattate da Simona Berardi, psicologa
della comunita' Papa Giovanni XXIII. Infine Enrico Masini, del
servizio maternita' difficile, concludera' con un intervento che
chiarisce la posizione delle associazioni pro-life. Dalmonte e
Mazzi ricordano, come rappresentanti di un movimento cattolico,
"di essere contro l'aborto". Ma a chi sceglie di abortire
vogliono dire che non tutte le strade sono uguali "e questo-
aggiungono- non dipende dalla nostra estrazione cattolica, basta
un minimo di onesta' intellettuale".