[NuovoLab] G. Casarino: appello di Pietro Ingrao per un voto…

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Autore: Luisa
Data:  
To: forumsociale-ponge, forumgenova
CC: giacomo.casarino
Oggetto: [NuovoLab] G. Casarino: appello di Pietro Ingrao per un voto anticapitalista
SE SEI DI SINISTRA, DILLO FORTE
( di Pietro Ingrao )

Nulla è sicuro, ma scrivi
(F. Fortini)

Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del capitalismo,
una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare determinata da
decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad una vera e propria
crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri.

Il rischio è l’uscita da destra dalla crisi: la progressiva frantumazione
del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità, lo svuotamento
della democrazia, resa sempre più impermeabile ai conflitti e ai soggetti
sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste, razziste, fondamentaliste,
sessiste e omofobe. È un processo che in Italia assume il volto di un nuovo
autoritarismo - quello plebiscitario e populista del berlusconismo – che
potrebbe essere rafforzato da una ulteriore deriva maggioritaria e dalla
cancellazione definitiva di ogni possibile rappresentanza dell’opposizione
sociale.

Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo motivo
sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato vita
esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista,
ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista -
Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti.
Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche neoliberiste che
in Europa hanno accomunato popolari, liberali e socialisti, cioè tutti i
partiti attualmente presenti nel parlamento italiano.

Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la
strada dell’alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per proporre
un’uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un’ipotesi di
ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi soggetti
del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e movimenti
globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà: una sinistra che
non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte dalla parte dei deboli,
alla sfida per l’egemonia e la costruzione di un nuovo senso comune.

Pensiamo in primo luogo ad un voto d’ascolto di questa giovane generazione
di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che sembrava
condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle vite a non poter
immaginare il futuro, a non poter lottare per il futuro, e che ha invece
trasformato la propria atipicità nell’anomalia di un’onda che ha invaso, con
gioia e rabbia, scuole, università, città; che ha reclamato diritto alla
conoscenza, cittadinanza, reddito sociale; che ha nominato la contraddizione
tra il capitale e le vite con parole – noi la crisi non la paghiamo- che
hanno connesso le tante lotte e vertenze di questi mesi.

Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada all’aggregazione
della sinistra anticapitalista, comunista e della sinistra socialista.
Perché il futuro si può ancora scrivere.