Re: [cm-Roma] Bukowski Teorico Politico

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Autor: tide75
Data:  
Para: sofista@virgilio.it, critical mass Roma
Asunto: Re: [cm-Roma] Bukowski Teorico Politico
Premetto che ho risposto in privato a paolo perchè pensavo che la
frase di buko interessasse solamente lui e non volevo tediare la
mailing list della critical con cose off topic. Visto che c'è stata
una discussione vorrei aggiungere del mio.

Per me bukowski distrugge la moralità borghese.

In particolare quella frase può risultare ambigua.

Il mio modo di intenderlo è che la tanto dencantata democrazia di
oggigiorno lascia la libertà di scegliere il proprio padrone. E' una
dittatura dolce. e di questo se ne accorge, della dittatura, chi prova
a fare qualcosa "fuori dagli schemi" che sia altro che "non vestirsi
come ci pare". Per esempio andare in strada e dare qualche volantino o
mettere una bicicletta davanti a un'obelisco, vero sofì :)

Mi piace comunque il fatto che la frase abbia innescato una certa
discussione, il che significa che su certi argomenti non si può dare
nulla per scontato.

Per il resto ci si vede alla ciemmona, e chi è interessato e non ha
mai letto buko consiglio di cercare in rete un po' di suoi aforismi in
particolare a me piacciono quelli dell'elogio del non far nulla e
dell'evitare il lavoro... come si apprezza nella lista dadaciclisti.

ciclisticamente,
                     mario


On 5/14/09, sofista@??? <sofista@???> wrote:
> Ve l'immaginate la risposta di Bukowski in una lista del genere?
> In cui
> si parla di zucchine alla brace?
> Ve lo immaginate come interpreterebbe
> lui l'espressione "zucchine alla brace"?
>
> Detto questo, vi illumino; la
> citazione:
> "La differenza tra dittatura e democrazia è che in
> democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non
> dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare."
>
> Visto che siamo
> in Democrazia, parlo per conto di tide, che non mi ha nè eletto nè
> delegato ma che è amico mio. (E' una Democrazia molto particolare).
>
> Tide cita Bukowski, che a sua volta cita Machiavelli, così lungimirante
> che prima ancora sorgesse la democrazia capiva tutto, ancor più di Toni
> Negri.
>
> Il senso apparente della citazione è questo: è meglio la
> dittatura alla democrazia.
> Il senso profondo della citazione è questo:
> Una ronda non fa primavera.
>
> Cioè: in dittatura, una dittatura vecchio
> stile, colle camicie brune, nere o verdi, i manganelli, i sequestri in
> pieno giorno, le torture, il blocco sociale capital-reazionario, la
> monocrazia, il collasso dei poteri in una sola entità, la repressione
> ideologica e fisica, le guerre patriottiche, forse qualcuno prima o poi
> si incazza. E la rovescia.
> Per questo non le fanno più. Forse.
>
> Prendiamo la video-catto-democrazia italiana. Cosa troviamo nel pacco-
> dono? Le divise nere, verdi, grigie o con croce rossa che segregano,
> schedano, torturano gli strani, Bolzaneto, gli arresti in pieno giorno
> per banchetti di magliette abusivi, le torture, il blocco sociale
> capital-statal-mafio-reazionario, la mediocrazia (potere mediatico), il
> collasso dei poteri, lo scempio ambientale spacciato per progresso, i
> non soccorsi morti nei lager, i non soccrosi morti in Libia, gli
> stipendi milionari dei rappresentanti del popolo, le guerre demo-
> patriottiche, le intercettazioni, un puttanaio del Consiglio dei
> Ministri, Brunetta ... E nessuno si incazza perchè siamo rincoglioniti
> e/o addormentati.
> E dobbiamo pure votare!
>
> Bukowski scriveva bene,
> faceva di tutto, provocava. Guardava le cosce delle donne,
> immaginatevelo alla Critical Mass. Era uno che prendeva le prostitute,
> ci viveva e le amava pure.
> E sapeva che erano prostitute.
> Figuriamoci
> se voleva dire qualcosa di diverso da quello che ha detto.
> _______________________________________________
> Cm-roma mailing list
> Cm-roma@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma
>



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"La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si
vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il
nostro tempo andando a votare."
Charles Bukowski