L'associazione SempreVerde - Pro Natura Latina torna a proporvi un nuovo
appuntamento con la natura, nel bellissimo comprensorio dei Monti Ernici:
DOMENICA 17 MAGGIO 2009 ESCURSIONE SUL MONTE PIZZO DETA da PRATO DI
CAMPOLI (comune di Veroli -FR-)
"Pizzo Deta è la "montagna sacra" dell'escursionista ciociaro. Chi tra
gli amanti delle alte quote appenniniche non ha mai toccato con mano almeno
una volta la madonnina ai 2041 mt di Pizzo Deta?
Una classica, imperdibile, nel cuore dei Monti Ernici. Una montagna, anzi
una cima di una catena montuosa, che, come si evince dal nome stesso, ha la
forma di un dito rivolto verso il cielo. Una vetta che cambia volto da ogni
diverso angolo di osservazione: dolce e apparentemente innocua dal versante
Verolano, aspra e temibile dal versante rovetano. Ampi declivi erbosi e
boscosi ne caratterizzano il versante sud, mentre a nord assume un aspetto
prettamente dolomitico.
La vegetazione è piuttosto uniforme: il Prato di Campoli è, infatti,
contornato da una fitta e ampia faggeta che in autunno assume colorazioni
multiformi. Frequente è, comunque, la presenza dell'acero montano e del
biancospino." (da
www.caifrosinone.it)
APPUNTAMENTI:
Latina: ore 7:00 parcheggio in Via Pio VI, angolo Via Cattaneo (ex
autolinee)
per eventuali altri appuntamenti telefonare alle persone di riferimento
seguenti:
NB.:(Si consiglia comunque vivamente di confermare l'adesione, magari per
email, per ovvi motivi di ottimizzazione dei trasporti!!)
Fabio Cusumano 334 3275156 facusu@??? [1]
Daniele Pallotti 328 7634615 villofish@??? [2]
Non sono richieste quote di partecipazione anche se dai non soci è
fortemente gradito l'iscrizione all'associazione (EUR 7) o un piccolo
contributo.
L'ESCURSIONE :
Prato di Campoli - Pizzo Deta: sentiero classico
Sentiero Cai n. 16
Difficoltà: E (media(impegnativa)
Dislivello: 950 m.
Tempo di andata: 2:10 ore
Tempo di ritorno: 1:30 ore
"Si parcheggia l'auto al piazzale della madonnina di Prato di Campoli
(quota 1100)
Si percorre in tutta la sua lunghezza il Prato in direzione nord-est, fino
ad imboccare il bosco sul suo bordo settentrionale, sulla sinistra
osservando i pendii sommitali di Pizzo Deta, e seguendo il vecchio sentiero
16 del CAI.
Entrati nel bosco, e attraversata una radura, si mantiene la sinistra
orografica salendo più decisamente e raggiungendo, dopo circa 45 minuti
dalla partenza, un profondo fosso che va attraversato verso destra. Il
sentiero si inerpica ripido lungo le ultime propaggini del bosco (quota
1750 ca), passando nei pressi di un abbeveratoio. Da qui si scorge la
cresta tra M. Pratillo e Pizzo Deta, che si raggiunge, dopo circa 50 minuti
di salita ripida ma non eccessivamente faticosa (se si escludono le
giornate e le ore più calde). Dalla sella, si scorge finalmente la vetta
del Pizzo Deta sulla destra, raggiungibile in 10 minuti di salita su facile
sentiero ( complessivamente ore 2,10 dal parcheggio).
Dalla vetta il panorama è mozzafiato: nelle giornate più limpide si
distinguono chiaramente, oltre a tutte le vette degli Ernici, tutte le
maggiori cime dell'Appennino abruzzese e laziale, dal Terminillo al Gran
Sasso, dal Velino alla Maiella, dai Monti Marsicani alle Mainarde. Nelle
giornate davvero limpide si può scorgere il Matese, l'Adriatico e il
Tirreno, con le isole pontine.
Dalla vetta è interessante osservare (con estrema attenzione, specie in
presenza di neve o ghiaccio) l'impressionante versante settentrionale e il
Vallone del Peschiomacello, con tutta la Val Roveto." (da
www.caifrosinone.it)
info generali sul : TREKKING - ESCURSIONI (tratto dalla guida ATP Latina
sui Monti Lepini)
AVVERTENZE
a) I sentieri: i tempi di percorrenza, di andata e ritorno, sono calcolati
per un escursionista con un sufficiente grado di allenamento e non tengono
conto delle eventuali soste che si possono compiere lungo il percorso. Il
dislivello e quello assoluto, ovvero tiene conto di tutti i sali scendi sia
per l'andata che per il ritorno e non è la semplice differenza tra la
quota d'arrivo e quella di partenza.
b) Il periodo: per apprezzare meglio i paesaggi di questi monti, si
consiglia di percorrere i sentieri nel periodo primaverile e autunnale.
D'estate, a causa delle basse quote a cui si snodano i sentieri e della
forte insolazione, è preferibile evitare escursioni sul Versante Sud,
mentre d'inverno si suggerisce di farle in presenza di neve, che rende
sicuramente più suggestivo l'ambiente montano. Percorrendo gli itinerari
nei periodi sconsigliati si rischia di non apprezzare appieno le bellezze
naturali di questi luoghi. Si raccomanda vivamente di astenersi dal
proseguire in caso di avverse condizioni atmosferiche soprattutto per quei
sentieri ove l'orientamento risulta problematico.
c) L'equipaggiamento: un sentiero, può attraversare numerosi ambienti e
ovviamente la natura del terreno è estremamente variabile, così è
sicuramente necessario un buon paio di scarponi; anzi meglio due. Uno per
l'inverno e adatto per la marcia sulla neve e uno per le altre stagioni,
oltre a due paia di calzettoni adatti. Per quanto riguarda l'abbigliamento
è bene essere attrezzati secondo la stagione: è indispensabile avere
nello zaino un indumento idoneo per ripararsi in caso di pioggia e una
giacca a vento da indossare nell'eventualità di trovarsi in presenza di
forte vento in quota. Un berretto per il sole e un copricapo di lana per il
freddo insieme a un paio di guanti sono sicuramente utili. Si consiglia di
non mettere troppe cose nello zaino per evitare di rendere la marcia troppo
faticosa.
d) L'alimentazione: portare sempre almeno un litro d'acqua e alimenti con
un buon grado di digeribilità e soprattutto ricchi di carboidrati (in
particolare farinacei e frutta) che danno un apporto calorico notevole. In
caso di forte sudorazione si può ricorrere a reintegratori di vitamine e
sali minerali ma è bene non affidarsi solo a questi mezzi e dare sempre la
precedenza a prodotti naturali come la frutta fresca e secca. Non bisogna
eccedere nei cibi poiché in montagna occorre essere sempre in buona forma
fisica. Evitare gli alcolici o almeno assumerne moderatamente solo verso la
fine dell'escursione. Per i sentieri più impegnativi è consigliabile fare
piccoli spuntini ogni due ore circa e non un unico pasto a metà della
giornata.
e) Attrezzatura: alcuni strumenti, come la bussola, l'altimetro e la carta
topografica, sono senz'altro utili soprattutto per coloro cheiniziano a
fare escursioni in montagna. Altri sono consigliabili come un binocolo di
modeste dimensioni e una macchina fotografica con un obiettivo standard e
un grandangolo. Anche un coltello milleusi può essere utile.
f) La natura: con brevi deviazioni si possono raggiungere le grotte che si
trovano a poca distanza dai sentieri, ma si raccomanda particolare
attenzione nell'avvicinarsi, data la loro pericolosità; è meglio quindi
non avventurarsi all'interno se non in presenza di esperti speleologi. E'
assolutamente vietato raccogliere piante, soprattutto se protette
(agrifoglio, orchidee, ecc.), molestare gli animali o gettare rifiuti:
conservateli, invece, nello zaino e portateli a valle. I luoghi che si
raggiungono attraverso questi sentieri sono il più delle volte selvaggi,
la natura è ancora incontaminata e i paesaggi sono tra i più belli e
interessanti del Lazio. Abbiamo il dovere di mantenerli così come li
troviamo e, pertanto,
QUANDO PERCORRI UN SENTIERO FAI
IN MODO CHE
CHI VIENE DOPO DI TE
NON SI ACCORGA DEL TUO PASSAGGIO
Inoltre gli animali sono intorno a noi, ma non si fanno vedere, e le
piante non fuggono via, ma
SE PERCORRI UN SENTIERO IN SILENZIO
E CON MOLTA ATTENZIONE
PUOI VEDERE
CIÒ CHE GLI ALTRI NON VEDONO.
Links:
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[1]
mailto:facusu@libero.it
[2]
mailto:villofish@libero.it