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Aihe: Lettera aperta del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull’acqua su fusione iride enia
Lettera aperta del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull’acqua



Ai segretari e coordinatori nazionali PRC- Rifondazione, IdV, PdCI, Verdi, Sinistra democratica Sinistra libertà.

Ai Consiglieri Comunali dei partiti IDV – PdCI di Genova e Torino



SULLA FUSIONE IRIDE-ENIA

Abbiamo sperato fino all’ultimo che tutti i partiti che in questi anni si sono impegnati a difesa dell’acqua come bene comune, come servizio pubblico partecipato, scendessero in campo in modo unitario e coordinato, prendendo posizione con una iniziativa pubblica forte contro la fusione tra IRIDE ed ENIA.

L’abbiamo chiesto personalmente ai Segretari, ai Coordinatori Nazionali e Regionali dei partiti della Sinistra e di IdV.

Sarebbe un bel segnale per tutte le loro realtà locali che hanno affrontato la questione a livello di Giunta o di Consiglio, evitando sbandate.

Un segnale di coraggio, una lezione per il paese e per la politica: partiti diversi che si presentano pubblicamente assieme, in una grande iniziativa a difesa dell’acqua pubblica, che chiedono ai Consigli comunali una pausa di riflessione e aprire la discussione tra i cittadini e media.

Pensiamo non sfugga a nessuno il messaggio aggregativo che rappresenterebbe, soprattutto per i vari Comitati impegnati a contrastare questa fusione e questi processi irreversibili.

Sarebbe anche un atto politico di rilievo rilanciare così il dibattito sull’acqua , come bene comune pubblico, all’interno della campagna elettorale, fuori dalle competizioni.

Questa speranza è nostra e dei Comitati di cittadini che a Genova e Torino lunedì daranno vita a dei Sit-in di protesta davanti ai Consigli Comunali delle due città.

In funzione di questa importante decisione politica, consentiteci di ricordare quali sono le nostre posizioni, preoccupazioni e denunce.

L’oggetto dello scontro era e resta l’avallo dei Comuni alla fusione IRIDE-ENIA. Questa decisione una volta assunta è irreversibile, proietterà la finanziarizzazione e la messa in borsa della risorsa su di una scala così grande, da segnarne un impossibile ritorno al pubblico.

La questione della modifica degli Statuti in funzione del 51%, è una richiesta inserita nel dibattito all’interno del Consiglio Comunale di Genova con due intendimenti diversi.
L’IdV ha pensato al 51% come ad un’escamotage per inceppare il percorso della fusione, puntando sul fatto che questa modifica ne avrebbe determinato un rallentamento per permettere il pronunciamento dei 58 Consigli Comunali chiamati a riapprovare lo Statuto modificato,
La Sindaca di Genova Vincenzi invece, ha puntato a confondere le carte con un emendamento
di difficile decifrazione. Per la sindaco, l’adozione del 51% era a suffragio della tesi che così i Comuni hanno un effettivo controllo della società, accettando la richiesta dell’IdV pur di ottenere comunque l’avallo sulla fusione.
Noi come Comitato italiano e con noi tutti i movimenti impegnati nel Forum Italiano dell’acqua, riteniamo che il processo della fusione IRIDE –ENIA vada contrastata indipendentemente dai presunti livelli di controllo. Pensiamo che il controllo al 51% non è meglio del 40% .
E che perciò, non si trattava di mediare in nome del realismo politico e dei numeri in consiglio.

I numeri c’erano per fermare la fusione.

Se la politica viene intesa come furbizia, con cui sorprendere l’avversario inserendo piccoli marchingegni nei numeri e nei linguaggi, la politica si immiserisce, perde chiarezza e…poi c’è sempre chi è più furbo.


Lo ripetiamo: la fusione è il processo che andava e che va contrastato. Denunciato con forza come esproprio dell’acqua dal controllo dei cittadini e delle amministrazioni locali, per affidarlo alla finanza.

Non dimentichiamolo mai: che stiamo parlando di ACQUA, di un bene comune fondamentale, che il mondo è attraversato da una tragica crisi idrica e che è in atto un processo universale di mercificazione di questo bene.

Che fusioni e gare, sono il primo livello di un processo che punta all’industrializzazione, finanziarizzazione di tutti i servizi pubblici e alla nascita di monopoli incontrollabili.

- Ricordiamo che IRIDE- ENIA è la prima grande fusione italiana e coinvolge direttamente 5 Regioni: Liguria, Piemonte, Emilia ma indirettamente anche Sicilia e Calabria.

E’ la premessa che prelude ad altre fusioni ravvicinate, che riguarderanno probabilmente A2A e Hera.

Oggi si negano l’esistenza di contatti con società del veneto ma questo processo è destinato a concludersi con la nascita di una unica Multiutility italo francese .

- Non dimentichiamo che VEOLIA è presente nell’operazione IRIDE, in Liguria in Sicilia, Calabria ed entra così nella fusione.

- La fusione renderà difficile, se non impossibile (al di là del 51%) ripubblicizzare o semplicemente estrarre dalla Multiutility la gestione dell’acqua e puntare su una gestione in house alla scadenza della concessione ad AMGA nel 2012.

Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia ha respinto una petizione popolare che aveva avanzato analoga richiesta con una netta contrarietà del Sindaco e del PD.

- La fusione IRIDE-ENIA è una operazione targata PD, il quale, con questa, cerca di rafforzare la propria quota nel gioco che si è aperto della formazione di una Multiutility nazionale.

- La fusione IRIDE-ENIA, oggi nella discussione in atto tra i sindaci, è la dimostrazione che è solo una questione di quote azionarie tra i vari notabili locali del PD.

Torino non vuol vedere scendere la sua quota al di sotto del 36%, i consorzi reggiani non vogliono perdere quote azionarie .

Queste trattative in corso, dimostrano, se mai ce n’era bisogno, che l’efficienza-l’economicità-l’efficacia delle privatizzazioni e delle fusioni sono parole vuote, che nascondono il vero scopo, che è quello di trasformare i beni pubblici in azioni e i Comuni in “Azionisti”. I Sindaci eletti dai cittadini per salvaguardare e gestire i beni e servizi pubblici, diventano Amministratori delegati di società, interessati solo a procurarsi rendite/entrate, giocando in borsa nel “Casinò”globale il patrimonio pubblico, indebitandosi, a discapito delle tariffe che aumenteranno, delle manutenzioni, dell’occupazione che verrà sempre più ridotta e precarizzata e della sicurezza del servizio.
- La fusione IRIDE-ENIA è destinata a dare un nuovo impulso alla proliferazione delle SPA,
dei consigli di amministrazione, dei presidenti e degli stipendi dei manager.
Le Multiutility privatizzano definitivamente la politica, smontano il ruolo del pubblico, dello Stato e dei Comuni, affida il futuro dell’acqua allo scontro tra POLI, in cui il potere politico-economico-finanziario si intreccia ed è del tutto trasversale negli interessi e concorrente solo nella ripartizione delle quote societarie.

In una parola, l’acqua viene affidata a quel grumo di interessi che avvelena da decenni la nostra vorremmo ricordarlo ai leader politici dell’opposizione, in particolare all’On. Di Pietro.

La situazione, alla vigilia delle votazioni nei Consigli di Torino e Genova, è confusa e suscettibile di cambiamenti.
Genova deve votare in Consiglio la fusione e la variante statutaria del 51%,
Torino deve votare in Consiglio solo la variante statutaria del 51%.

Reggio Emilia ha già votato la fusione e rimanda la modifica statutaria a dopo le elezioni e cosi avverrà per altri Comuni presenti in ENIA.

A Torino, che sembra abbia già votato la fusione nel 2005, i servizi idrici della provincia sono esclusi, SMAT è pubblica in house.

Votare oggi la fusione con la motivazione di IdV di demandare ad una futura modifica del quadro nazionale con la legge d’iniziativa popolare, non ci sembra una grande soluzione.

Il quadro politico è quello definito dalla legge 133 art. 23 bis, che obbliga al 31.12 2010 a mettere a gara tutti i servizi, con alcune piccole salvaguardie per quelli affidati in house.

Abbiamo cercato di proporre a IdV, PRC, PdCI, Verdi il rinvio del voto nei Consigli Comunali di Torino e di Genova. Di chiedere una pausa di riflessione di fronte alla confusione che si è creata. L’appello finora è rimasto inascoltato.

Abbiamo proposto, vista la scadenza della convenzione, in alcuni Consigli comunali ( Genova e Reggio) lo scorporo del servizio idrico dalla fusione. Anche questa proposta non ha trovato sostegno.
E’ stato costruito un meccanismo ineluttabile come dice la sindaco di Genova: alla scadenza delle convenzioni sarà inevitabile la gara. Sarà obbligatoriamente vinta dagli stessi protagonisti.

Fermiamo la fusione IRIDE- ENIA. Scendano in campo i partiti nazionali.

C’è ancora tempo


per il Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua-Onlus

Emilio Molinari - Presidente

Rosario Lembo - Segretario Nazionale
Milano 26 apri

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