Author: ugo Date: To: aderentiretecontrog8, forumgenova Subject: [NuovoLab] Dubbi sul G8 a L’Aquila.Muore un operaio
Si levano le voci di dissenso sulla decisione di spostare
il vertice degli otto grandi dalla Maddalena all'Aquila.
Intanto, continuano le scosse, e un operaio è morto.
Allarme della procura antimafia.
Silvio Magnozzi
resta confermato e rappresenta una decisione che
bene potrà assicurare quei criteri di «tranquillità’ e
sicurezza» necessari per un vertice internazionale. Il
punto della situazione sul dossier G8 e’ stato sintetizzato
cosi’ da Silvio Berlusconi durante la riunione del
coordinamento del Pdl, a Palazzo Grazioli. A quanto
riferito da alcuni partecipanti alla riunione, il presidente
del Consiglio avrebbe quindi confermato che la
decisione annunciata resta operativa e che dal punto
di vista delle previsioni dell’ordine pubblico tutto è
sotto controllo. Secondo quanto riferito dal governatore
sardo Ugo Cappellacci, Berlusconi ha sottolineato
che al summit bisogna assicurare i crismi di tranquillità
e l’Abruzzo disincentiva le proteste dei «no global».
Su Facebook circola questo messaggio di risposta al
presidente del consiglio: «Vorrei informare il presidente
che nelle zone terremotate i ‘no global’ ci sono
già – si legge nel testo – Gli aquilani non hanno nulla
da temere dai cosiddetti ‘no-global’, mentre già hanno
potuto verificare sulla propria pelle gli effetti di quella
cultura dell’illegalità e dell’arricchimento facile che ha
amplificato i danni prodotti dal terremoto».
A qualche ora dall’annuncio si moltiplicano le voci
critiche verso la decisione propagandistica sul G8. «Se
davvero Berlusconi vuole risparmiare i soldi e aiutare
i terremotati, deve annullare la riunione del G8 e non
spostarla a L’Aquila. Tanto e’ inutile e inconcludente»,
afferma Flavio Lotti, coordinatore nazionale della
Tavola della pace. "Gli italiani devono sapere che la
riunione del G8 è un grande imbroglio – sostiene
Flavio Lotti – . Si dice che serve a risolvere i grandi
problemi del mondo ma, come ben sanno tutti gli
esperti e gli osservatori internazionali, nessun G8 ha
mai deciso qualcosa di realmente importante. L’unica
cosa che produce e’ un comunicato finale, una foto
ricordo e una montagna di promesse che, regolarmente,
non vengono mantenute». Prosegue Lotti:
«Quanti soldi dovranno essere spesi al L’Aquila per
assicurare un buon soggiorno dei potenti della terra,
alla faccia di tutti quelli che stanno ancora nelle
tende?». «Non so se il vertice all’Aquila sarà un problema
o un aiuto per l’Abruzzo, data la complessità dei
problemi che ci sono legati al G8 -ha spiegato invece
Massimo D’Alema – Sarà valutato da chi ha il compito
di farlo sul campo, non spetta a me una valutazione».
D’Alema, incalzato dai cronisti, ha aggiunto: «ho l’impressione
che in Abruzzo abbiano bisogno più di aiuti
che di un G8».
Intanto, la terra d’Abruzzo continua a tremare. Un
operaio di 43 anni di Barete, a pochi chilometri da
L’Aquila, è morto in un incidente sul lavoro mentre
demoliva un fabbricato. Oggi è stata sospesa la triturazione
del materiale recuperato dagli edifici crollati. I
calcinacci sono stati spostati in piazza d’Armi, non
distante dalla tendopoli e dalla caserma della Guardia
di Finanzia cioè in uno dei luoghi deputati a ospitare il
vertice. Sono stati scoperti materiali pericolosi e tra
questi anche l’amianto. Su come affrontare la situazione
si è svolta una riunione in procura. «Puntiamo
sugli abruzzesi, sul loro orgoglio. Puntiamo su di loro
perché l’Abruzzo non diventi un Far West come abbiamo
visto in altri posti» ha detto Piero Grasso, procuratore
nazionale antimafia, che ha incontrato oggi a
L’Aquila il procuratore Alfredo Rossini e ha indicato al
primo punto della ricostruzione e della lotta ad eventuali
infiltrazioni mafiose la collaborazione della
popolazione abruzzese. Spiega ancora Grasso: «In
materia di terremoto abbiamo delle tristi esperienze,
come quella dell’Irpinia dove mi dicono ci sono ancora
dei processi da fare. Tutto questo vorremmo evitare
che si ripeta».
fonte:
Carta Quotidiano 24/04/2009 ore 18.00
Ugo Beiso
Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal