[inquieto] R: Cosa significhi covar la serpe in seno, e che…

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Author: ca_favale_mlist
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To: ca_favale_mlist
Subject: [inquieto] R: Cosa significhi covar la serpe in seno, e che rischi ne derivano

"Boia de'!" ho esclamato dopo aver letto 'sta email.
"Questioni di efficenza??" e' stata la domanda che e' apparsa in testa subito dopo (sara' per deformazione universitaria)....

Quissu', ma proprio su, non son naturalmente arrivati gossip e rumors su quel che e' successo in giro e sulle proposte svizzere o meno, sulle occupazioni premeditate e sugli scazzi generati.

La prima cosa che mi viene in mente e' arrivare li' per parlare un po' con voi e cercar di capire meglio....a 4cchi si capisce sempre un po' di piu'.

Ma tanto per smuovere le acque: il torto/negativita' sta solo da una parte? In tante situazioni non c'e' uno che ha ragione ma ci sono casini condivisi, stress che partecipano e infiammano da entrambe le parti...c'e' stato qualcosa del genere anche li'?

Per adess passo e chiudo
Massi


--- Lun 20/4/09, ca_favale_mlist@??? <ca_favale_mlist@???> ha scritto:

> Da: ca_favale_mlist@??? <ca_favale_mlist@???>
> Oggetto: [inquieto] Cosa significhi covar la serpe in seno, e che rischi ne derivano
> A: ca_favale_mlist@???
> Data: Lunedì 20 Aprile 2009, 22:22
> Questo testo narra degli scazzi cafavalesi dell'anno
> scorso e di alcune
> loro ripercussioni in un contesto più allargato...
>
>
>
> Cosa significhi covar la serpe in seno, e che rischi ne
> derivano
> aprile 2009
>
> Dopo svariati anni di convivenza, positiva fino a che
> riguardava una cerchia limitata di persone,
> l'avventura cafavalese ha conosciuto un paio d'anni
> di empasse e un ultimo anno di crisi pesante,
> con discussioni su temi importanti, che non sono riuscite a
> risollevare la situazione. 6 mesi di
> "assemblea permanente" si sono conclusi con
> l'amara secessione di tutto il gruppo degli svizzeri,
> piu` gli italiani a loro collegati. Da 8 siamo rimasti
> dunque in due, iniziatori dell'avventura
> nonché proprietari del posto nonché madre e figlio.
> Un riscontro positivo degli anni passati insieme, in
> termini materiali si ha venendo qua e
> guardando i lavori fatti - al negativo, invece, non occorre
> venir fin qua perché le voci corrono,
> e soprattutto quando sono alimentate da acredine e
> risentimento portano a galla modi di pensare
> e sentire veramente stronzi, non trovando parola migliore.
>
> Dopo circa 3 mesi dalla festa di nunatak a montorfano di
> mergozzo, siamo venuti a sapere che
> Salome (di Cà Favale) ha proposto, durante
> un'assemblea che affrontava il tema delle occupazioni
> rurali, l'occupazione di Cà Favale. Cassata da
> qualcuno, la proposta è caduta nel nulla. In
> separata sede, tuttavia, c'è chi non ha storto il naso
> di fronte all'idea.
> La proposta si commenta da sola ma pensiamo sia giusto
> esprimere quello che ne pensiamo.
>
> In ordine di pesantezza, la prima cosa che ci ha colpito è
> il fatto che una persona che con noi
> ha condiviso, nel bene e nel male, con facilità e
> difficoltà 5 anni di vita abbia potuto partorire
> una proposta del genere. Altro che coltivarsi la serpe in
> seno! Entrando nel merito della cosa,
> possiamo dire che piuttosto di occupare le terre di
> monsanto occupare cà favale è sicuramente più
> semplice e con meno rischi, come del resto rubare il
> portafoglio a una vecchietta rispetto a
> scassinare una banca.
> Ci hanno colpito anche altre due cose: il fatto che
> qualcuno "a noi vicino" non abbia storto il
> naso nel gossip post riunione a una proposta del genere; e
> che ci siano voluti 3 mesi per venire
> a conoscenza della cosa. Tra l'altro, non dai diretti
> interessati, che si sono guardati bene dal
> confrontarsi con noi, in perfetto clima omertoso, avendo
> evidentemente perso oltre che la bussola
> anche il piu` elementare senso della misura rispetto a ciò
> che ti proponi di fare.
>
> Prima di venire a sapere questo fatto, stavamo scrivendo
> una riflessione su quanto accaduto.
> E' forse da rivedere, e prima di farlo girare volevamo
> avere qualche parere...
> La vicenda dell'allontanamento del gruppo che vi
> abitava (david, urs, salome, eli, elena e gomma)
> ha assunto aspetti che esulano da una ricerca di
> approfondimento e di valutazione di quel che è
> successo. La riduzione a proprio uso e consumo del
> conflitto a una questione di proprietà privata
> ci lascia interdetti oltre a farci incazzare.
> Indubbiamente, Cà Favale è una proprietà privata
> come non c'è ombra di dubbio che per passare a una
> proprietà e gestione comune occorre condividere
> obiettivi e metodi.
>
> Certo, tirar su e rendere funzionale Cà Favale era un
> obiettivo prioritario e condiviso, da tutti -
> ma il come non è secondario. Quando il conflitto tra di
> noi ha toccato il tasto dell'efficienza,
> ci siamo trovati su fronti opposti.
> Per noi non è tanto importante il risultato quanto le
> relazioni e le persone che consentono di
> raggiungerlo, non vedendo nel risultato e in Ca Favale dei
> fini in se stessi ma piuttosto
> trattandoli alla stregua di mezzi.
>
> Per questo siamo stati tacciati di mancanza di concretezza,
> di incapacità di perseguire un
> obiettivo il che in termini di efficienza potrà anche
> essere vero, soprattutto quando si
> critica fino in fondo l'approccio consueto
> nell'affrontare qualsiasi problema pratico e si
> cerca di costruire una propria base autonoma di conoscenza
> (compra la caldaia o mettiti in
> grado di sistemare quella vecchia; compra o fatti regalare
> le piastrelle oppure ricicla il
> materiale già presente in loco).
> Siamo convinti che nell'epoca della delega totale e del
> continuo ricorso a presunti specialisti
> per poter parlare di autonomia bisogna dotarsi di
> capacità nell'affrontare qualsiasi tipo di
> problema. La capacità di socializzare le esperienze e i
> problemi in un percorso comune è uno
> degli aspetti che ci mettono in relazione col mondo.
>
> Per finire, un accenno a due ultime questioni.
> La prima è l'incompatibilità tra individuo e gruppo,
> quando il gruppo non è formato da individui.
> Cioè se il gruppo funziona da stampella per soggetti che
> da soli non sono in grado di delineare
> un proprio percorso. In questo caso il
> "collettivo" si fa forte delle posizioni e delle
> pratiche
> espresse dai suoi leader e diventa impossibile un rapporto
> individuale con tale monolito.
>
> È quello che è successo a Cà Favale dove la
> contrapposizione è nata tra il "collettivo forte"
> e
> gli unici due che non ne facevano parte. Enza e Vanja,
> ovvero la famiglia Siccardi, alias i
> proprietari. L'identificazione familiare, pur partendo
> da un dato di fatto incontestabile
> costruisce un castello di comodo che vanifica
> l'individualità di entrambi. Il confronto a
> Cà Favale, posto da noi su tutt'altre basi, costretto
> sul binario morto di un buonsenso
> comune, lasciava pochi dubbi su quello che sarebbe stato
> l'esito della situazione.
>
> Finita, come spesso è successo nella storia delle
> "comuni", la storia della comune cafavalese,
> resta aperta la possibilità di instaurare tra queste mura
> e non solo relazioni tra individui
> che anziché affievolirsi trovino la forza e la capacità
> di consolidarsi col passare degli anni.
>
> Enza e Vanja, da ca favale ... con furore e pachidermica
> determinazione
>
> _______________________________________________
> Ca_Favale_mlist mailing list
> Ca_Favale_mlist@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/ca_favale_mlist