Re: [inquieto] Cosa significhi covar la serpe in seno, e ch…

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Aihe: Re: [inquieto] Cosa significhi covar la serpe in seno, e che rischi ne derivano
Ciao mlist ca_favalemotivi di
opportunità suggerirebbero di ignorare lo scritto presente ma in considerazione del fatto che un tempo è anche esistito,
seppur in modo molto abbozzato e confuso, un progetto Ca_Favale, prendo a spunto ciò che dite per alcune precisazioni.
Scrivo tra le righe e con la certezza che è abbastanza probabile che molte delle robe che scriverò nn contribuiranno ad
una chiarezza maggiore, pazienza.On Mon, 20 Apr 2009 22:22:34 +0200 ca_favale_mlist@???
wrote:> Questo testo narra degli scazzi cafavalesi dell'anno >scorso e di alcune> loro
ripercussioni in un contesto più allargato... Evidentemente vi ha tradito l'impazienza e il mal di pancia. Il
testo è una narrazione molto molto sintetica e così pure le considerazioni a margine. Difficile immaginare che chi nn
abbia vissuto tale contesto in tutto e x tutto riesca a cogliere appieno sia i fatti, che le ragioni, che le
conseguenze.> > > > Cosa significhi covar la serpe in seno, e che rischi ne
>derivano> aprile 2009> > Dopo svariati anni di convivenza, positiva fino a che
>riguardava una cerchia limitata di persone, > l'avventura cafavalese ha conosciuto un paio d'anni di
>empasse e un ultimo anno di crisi pesante, > con discussioni su temi importanti, che non sono
>riuscite a risollevare la situazione. 6 mesi di > "assemblea permanente" si sono conclusi con l'amara
>secessione di tutto il gruppo degli svizzeri, > piu` gli italiani a loro collegati. Da 8 siamo rimasti
>dunque in due, iniziatori dell'avventura > nonché proprietari del posto nonché madre e figlio. >
Un riscontro positivo degli anni passati insieme, in >termini materiali si ha venendo qua e > guardando i
lavori fatti - al negativo, invece, non >occorre venir fin qua perché le voci corrono, > e soprattutto
quando sono alimentate da acredine e >risentimento portano a galla modi di pensare > e sentire veramente
stronzi, non trovando parola >migliore. > Che significa il gruppo degli svizzeri? e gli italiani a
loro collegati? Io personalmente sono dell'idea che il degenero di ca_favale, o meglio dei suoi abitanti abituali,
italici o meno, sia nato sostanzialmente lì a ca_favale. In anni e anni di frequentazione (e con il difetto di conoscere
i c.d. proprietari da molto tempo prima che prendesse avvio l'esperimento ca_favale) io nn ho mai percepito che tra le
persone abitanti ca_favale ci fosse affinità o intenti comuni, se nn in rare occasioni particolari in cui sia i
contenuti che i comportamenti che venivano espressi (fatta eccezione soltanto per alcuni aspetti collegati alle tecniche
operative dei lavori in corso) personalmente nn mi hanno mai convinto. Vero è che ci sono stati anche lunghi periodi in
cui di proposito nn sono venuto a ca_favale e fondamentalmente per preservare la mia salute mentale. Io penso che ai
tanti, e cmq certamente a me, nn è chiaro che cosa desiderino o hanno desiderato tutti gli abitanti o frequentatori
abituali di ca_favale, a partire dai c.d. proprietari.> Dopo circa 3 mesi dalla festa di nunatak a montorfano
di >mergozzo, siamo venuti a sapere che > Salome (di Cà Favale) ha proposto, durante un'assemblea
>che affrontava il tema delle occupazioni > rurali, l'occupazione di Cà Favale. Cassata da qualcuno,
>la proposta è caduta nel nulla. In > separata sede, tuttavia, c'è chi non ha storto il naso >di
fronte all'idea. > La proposta si commenta da sola ma pensiamo sia giusto >esprimere quello che ne
pensiamo. La cosa personalmente a me nn pare così grave. Sostanzialmente è da annoverare tra le minchiate. Nn è
l'unica e la sola minchiata che abitanti o frequentatori abituali di ca_favale hanno espresso in tutti questi anni, sia
individualmente (+ raramente) che collettivamente.> > In ordine di pesantezza, la prima cosa che ci ha
colpito >è il fatto che una persona che con noi> ha condiviso, nel bene e nel male, con facilità e
>difficoltà 5 anni di vita abbia potuto partorire> una proposta del genere. Altro che coltivarsi la serpe
>in seno! Personalmente ho partecipato e soprattutto provato ad ascoltare le lamentele e le
recriminazioni che minavano il vissuto delle persone a ca_favale, seppure in modo discontinuo e guardandomi bene dal
finirme coinvolto appieno. Penso sia lampante a tutti indistintamente che i rapporti erano avvelenati e nn tra i più
sereni. Qualcuno, e chissà perchè, si è molto dato da fare in cose pratiche (alcune di discutibile efficaccia o
utilità), altri meno. Convivevano a denti stretti storie e retroterra molto diversi, capacità e volontà molto diverse,
obiettivi e prospettive mai dichiarati in modo chiaro, lucido e comprensibile. In tale contesto perchè stupirsi di tale
proposta. In fondo qualcuno degli abitanti di ca_favale aveva già manifestato ampiamente il suo risentimento e la sua
contrarietà alla presenza - con tutti i diritti e gli oneri del caso - dei proprietari in loco. Possibile che l'ho
abbiate già dimenticato??? Entrando nel merito della cosa, > possiamo dire che piuttosto di occupare le
terre di >monsanto occupare cà favale è sicuramente più> semplice e con meno rischi, come del resto rubare
il >portafoglio a una vecchietta rispetto a> scassinare una banca.Considerazione vera ma che
lascia il tempo che trova. Il discorso sulle occupazioni sarebbe lungo è complesso. Personalmente ritengo che se ne
abbia a sufficienza di quel cancro sociale che sono stati e sono tuttora (quelli rimasti) i centri sociali. Che le
persone giochino al ribasso e alle convenienze di vario tipo nn è una novità. Si sa che il problema del cambiamento nn è
solo una questione di assetti, strutture e privilegi ma anche e soprattutto di persone. Persone, singolarmente o come
masse, che di solito esprimono ben poco, e nn tanto e nn solo perchè si sentono confuse e stordite, ma anche e
soprattutto perchè nn ne hanno la benchè minima voglia o intenzione. > Ci hanno colpito anche altre due
cose: il fatto che >qualcuno "a noi vicino" non abbia storto il> naso nel gossip post riunione a una
proposta del genere; >e che ci siano voluti 3 mesi per venire> a conoscenza della cosa. Tra l'altro, non
dai diretti >interessati, che si sono guardati bene dal> confrontarsi con noi, in perfetto clima omertoso,
avendo >evidentemente perso oltre che la bussola > anche il piu` elementare senso della misura rispetto a
>ciò che ti proponi di fare. > Gossip? Può darsi...nel c.d. movimento rivoluzionario da anni
si sono insinuati elementi di new age e altre scempiaggini simili. Ognuno poi si sa coltiva i propri gossip ricavandone
la soddisfazione che può. Chi sono questi diretti interessati che avrebbero dovuto informarvi??? Che cosa ci si propone
di fare???> Prima di venire a sapere questo fatto, stavamo scrivendo >una riflessione su quanto
accaduto.> E' forse da rivedere, e prima di farlo girare volevamo >avere qualche parere...E' stato
o si è allontanato un gruppo? Un gruppo o delle persone??> La vicenda dell'allontanamento del gruppo che vi
abitava >(david, urs, salome, eli, elena e gomma) > ha assunto aspetti che esulano da una ricerca di
>approfondimento e di valutazione di quel che è> successo. Ovvero?Per inciso in generale i
gruppi mi fanno cagare!La riduzione a proprio uso e consumo del >conflitto a una questione di proprietà
privata> ci lascia interdetti oltre a farci incazzare. >Indubbiamente, Cà Favale è una proprietà privata
> come non c'è ombra di dubbio che per passare a una >proprietà e gestione comune occorre condividere
> obiettivi e metodi.> Ok va bene. Sul metodo, nn so se dovuto allo stare a ca_favale o meno, ho
diverse riserve. Per quel a cui ho potuto partecipare, per quel che ho potuto osservare, per quel che ho potuto
registrare nessuno degli attuali o ex residenti di ca_favale possiede la chiarezza minima indispensabile su questioni di
metodo e di metodologia.> Certo, tirar su e rendere funzionale Cà Favale era un >obiettivo prioritario
e condiviso, da tutti -anche questo direi che è discutibile volendo...nn per ciò necessariamente
interessante. > ma il come non è secondario. Quando il conflitto tra di >noi ha toccato il tasto
dell'efficienza, > ci siamo trovati su fronti opposti. > Per noi non è tanto importante il risultato
quanto le >relazioni e le persone che consentono di> raggiungerlo, non vedendo nel risultato e in Ca
Favale >dei fini in se stessi ma piuttosto> trattandoli alla stregua di mezzi.Se è così, a parte
un pò di risentimento, delusione o tristezza, tutto dovrebbe andare a posto abbastanza facilmente o no?Se realmente
si sono toccate punte di efficienza è facile trovare la risposta. L'organizzazione sociale ordinaria e capitalistica
promulga e promuove l'efficienza. Basta schierarsi da quella parte e ci si può candidare a nuove e più reddittizie
efficienze.> > Per questo siamo stati tacciati di mancanza di >concretezza, di incapacità di
perseguire un > obiettivo il che in termini di efficienza potrà anche >essere vero, soprattutto quando
si> critica fino in fondo l'approccio consueto >nell'affrontare qualsiasi problema pratico e si>
cerca di costruire una propria base autonoma di >conoscenza (compra la caldaia o mettiti in> grado di
sistemare quella vecchia; compra o fatti >regalare le piastrelle oppure ricicla il> materiale già presente
in loco).Un conflitto e una diversità di vedute tra diverse persone?!? o no? Perchè succhiarlo così tanto??? Ad
ogni modo che cosa vi ha fatto pensare che delle persone fossero allineate e daccordo a sperimentare con voi determinate
cose?> Siamo convinti che nell'epoca della delega totale e del >continuo ricorso a presunti
specialisti> per poter parlare di autonomia bisogna dotarsi di >capacità nell'affrontare qualsiasi tipo
di> problema. La capacità di socializzare le esperienze e i >problemi in un percorso comune è uno>
degli aspetti che ci mettono in relazione col mondo. Io penso che bisognerebbe ritornare con i piedi per terra.
Personalmente sono dell'idea che i percorsi pratici e concreti siano molto utili e che servono cose pratiche e concrete.
Sono contrario ai ruoli, alla delega, agli specialismi di qualsiasi sorta. Penso che occorra tanta umiltà, tanta
determinazione, tanta grinta e volontà. I percorsi devono sempre stare alla concretezza altrimenti si va verso altre
robe. I rapporti tra gli uomini sono soprattutto rapporti materiali. Dal mio punto di vista si perde del tempo quando si
inseguono delle suggestioni o autosuggestioni e si finisce per incacrenirsi nell'astratezza.> > Per
finire, un accenno a due ultime questioni.> La prima è l'incompatibilità tra individuo e gruppo, >quando
il gruppo non è formato da individui.> Cioè se il gruppo funziona da stampella per soggetti che >da soli
non sono in grado di delineare> un proprio percorso. In questo caso il "collettivo" si >fa forte delle
posizioni e delle pratiche> espresse dai suoi leader e diventa impossibile un >rapporto individuale con
tale monolito. > In due parole le cose potrebbero anche risultare in tal modo ma la questione è anche più
complessa, articolata e se possibile dinamica. Io nn sono affatto convinto che vi sia stato uno scontro così chiaro e
definito tra "gruppo" e "individualità".> È quello che è successo a Cà Favale dove la
>contrapposizione è nata tra il "collettivo forte" e> gli unici due che non ne facevano parte. Enza e
Vanja, >ovvero la famiglia Siccardi, alias i> proprietari. L'identificazione familiare, pur partendo
>da un dato di fatto incontestabile > costruisce un castello di comodo che vanifica
>l'individualità di entrambi. Il confronto a> Cà Favale, posto da noi su tutt'altre basi, costretto
>sul binario morto di un buonsenso > comune, lasciava pochi dubbi su quello che sarebbe stato
>l'esito della situazione. > Ecco che ricompare una lettura da dove appare chiaro che le cose,
secondo voi, sarebbero andate in un determinato modo. Perchè stupirsi allora?? Se si avviano progetti e ipotesi di
un determinato tipo essere aperti nn significa cmq mettere in discusssione tutto e di + solo perché quattro rimbanbiti
para-alternativi che si dilettano in alcune attività manuali vengono a farmi le pulci. Nn è mai stato e nn risulta
tuttora chiaro lo scopo e la finalità di ca_favale, anche volendolo considerare un progetto e un esperimento in
divenire. Questo almeno da  quasi 10anni a questa parte.>Finita, come spesso è successo nella storia
delle >"comuni", la storia della comune cafavalese, > resta aperta la possibilità di instaurare tra queste
>mura e non solo relazioni tra individui > che anziché affievolirsi trovino la forza e la capacità
>di consolidarsi col passare degli anni.Le relazioni si possono stabilire anche senza avere muri e anche
senza i muri o i tetti di ca_favale come di qualsiasi altro luogo terrestre. Si tratta di sapere o di stabilire, per
intanto, a che scopo.> > Enza e Vanja, da ca favale ... con furore e pachidermica
>determinazione> > _______________________________________________Nn discuto il vostro
furore e la vostra pachidermica determinazione ma vi inviterei, senza deprimervi, a fare una profonda riflessione sul
tutto. A me interessano mezzi e disponibilità concrete, sono a favore della sperimentazione autentica e nn come
capriccio o feticcio. La mia proposta, nella bufera, in breve era stata di nn buttare il bambino con l'acqua sporca. Nel
medesimo momento che provavo a rafforzarla mi accorgevo che c'era solo l'acqua sporca, il bambino era stato
evidentemente abortito o manco mai concepito.Per riconquistare fiducia, voglia, coraggio e determinazione bisogna
ritrovare la luce negli occhi del bambino, combattere e tenere alla larga da sè veleni, pressapochismo e megalomanie.
Umilmente imparare a riconoscere i propri simili e delineare progetti e obiettivi rendendoli concreti e praticabili ma
con il coinvolgimento totale delle persone. Le prestazioni parziali o con riserva vanno bene solo per il mondo ordinario
e se invece le si approva nn si capisce perché si dice o si dichiara che si vorrebbe cambiare il mondo.Alla
prochaine foix. Scusate errori vari (sono limitato come compositore) voluti e nn voluti. Spero che le mie parole (anche
se temo il contrario) nn generino altre delusioni e altri risentimenti e confusioni. E spero soprattutto che finisca sta
menata dei fraintendimenti sulla parola e sulla storia della resistenza.O ancora l'eco nelle orecchie...bisogna
r/esistere...ok va bene...ma la r/esistenza deve essere e diventare un elemento del quotidiano per aiutarsi a nn cedere
e nn una roba astratta o una specie di ricetta universale che inoltre senza attualizzazione, risulta avere quel sapore
sgradevole che hanno tutte le minestre riscaldate + e + volte.Mò però nn state a passare dalla r/esistenza alla
desistenza. Un abbraccio....<François>> Ca_Favale_mlist mailing list> Ca_Favale_mlist@???>
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/ca_favale_mlist